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Comparativa SuperEnduro 2019, il video

L’attesissima Yamaha Ténéré 700 sfida le regine della categoria di BMW (F 850 GS), Honda (Africa Twin), KTM (790 Adventure e 790 Adventure R) e Triumph (Tiger 800 XCa). Ecco il video, che svela la vincitrice, della Comparativa SuperEnduro 2019

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Comparativa SuperEnduro 2019 (foto: Tommaso Pini - Beppe Vertemati) 

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Ci siamo, è arrivato il momento di una delle comparative più attese dell’anno, quella delle SuperEnduro. Sei le protagoniste della sfida, o due o tre cilindri, con cubature tra 700 e 1.000 cc, sei modi di essere endurone, con prezzi compresi tra i 10.000 e i 17.000 euro. Ve le presentiamo.

Si parte dalla teutonica BMW F 850 GS, che è andata a sostituire la longeva 800 dopo 10 anni tondi di onorato servizio e un grande successo di vendite. Un’eredità impegnativa quella della 850 che mostra un bicilindrico in linea profondamente rivisto, una potenza dichiarata di 95 CV (81,0 rilevati alla ruota) e caratteristiche generali che la posizionano come una delle più gestibili e facili nella guida. Prendiamo spunto dalla BMW per dire che tutte le moto di questa categoria hanno i cilindri paralleli ed è il primo anno in cui non c’è alcuna moto con motore a V. L’anno scorso c’era la KTM 1090 Adventure R che, tra l’altro, vinse la comparativa. Questa versione R non è purtroppo più importata, ma abbiamo la nuova 790 a tenere alto il nome della Casa austriaca. Dato che si tratta di una delle maggiori novità di quest’anno abbiamo deciso di mettere alla prova non solo la versione ma anche la base. Del resto ha sospensioni con 200 mm di corsa e ruota anteriore da 21” e posteriore da 18”, quindi ha tutte le carte in regola per ben figurare. Se a questo si aggiunge una sella davvero bassa per la categoria (830-850 mm da terra), ecco spiegata la nostra curiosità di capire se non fosse proprio lei, la versione in teoria meno interessante, la vera moto totale. Come accade nelle corse il primo avversario è il compagno di squadra e così anche lei dovrà guardarsi dalla 790 Adventure R che vanta sospensioni WP completamente regolabili con la bellezza di 240 mm di escursione. Per le due Kappa la potenza dichiarata è di 95 CV (85 “veri” alla ruota), quindi allineata a BMW, pur con una cilindrata inferiore. Ad accomunare le due 790 ci sono il telaio e il motore derivati da quelli della naked Duke, ma anche la soluzione molto particolare del serbatoio che si sviluppa verso il basso in due ampie pance le quali si uniscono al paramotore. Questo layout ha permesso di avere una moto molto snella nella parte alta e, allo stesso tempo, la notevole capacità di 20 litri di carburante.

In attesa di vedere se Honda presenterà una superenduro di media cilindrata vicina ai 750 cc (i rumors dicono che potrebbe arrivare a breve) abbiamo buttato nella mischia la regina di categoria, in termini di vendite: la CRF1000L Africa Twin è una moto che ci ha sempre convinti per il grande equilibrio generale fin dal suo esordio e che dal 2018 è stata migliorata profondamente con l’introduzione del ride by wire e un motore molto più corposo ai medi regimi. È la moto di maggior cilindrata della categoria, vantaggio che traduce nella coppia più corposa. Unica tre cilindri, come sempre, è la Triumph che con la sua Tiger 800 XCA è la voce fuori dal coro per tecnica e sensazioni, ma con tutto quello che serve per far divertire, grazie alle doti da globetrotter, all’ottimo comfort e a un reparto sospensioni di ottimo livello. Anche qui la potenza è di 95 CV (82,4 rilevati), un limite che sembra quasi l’ideale per questa categoria. Tutte tranne una: la nuova Yamaha Ténéré 700 che è la più piccola del lotto per cubatura (690 cc) e per cavalleria (74 CV, 66 alla ruota). Ma è anche, insieme a KTM, l’altra grande novità 2019, un mezzo che si è fatto attendere molto tempo, forse troppo ci viene da dire. La prima apparizione risale a tre anni fa sotto forma di concept, poi un anno dopo ecco il prototipo, ma con troppo carbonio per intravedere come realmente sarebbe stata la moto definitiva in regola con il Codice della Strada. Finalmente ad autunno 2018 la versione di produzione, dai concessionari solo in questi mesi estivi. Una lunga gestazione è stata necessaria per ottimizzare il connubio tra il motore bicilindrico della MT-07 e il nuovo telaio da enduro. Sulle naked si cerca la massima compattezza longitudinale (telai più corti e forcelloni più lunghi sono la tendenza per le ciclistiche moderne) e quindi i motori si sviluppano maggiormente in altezza. Ma su una enduro questo elemento è cruciale perché si cerca luce a terra senza dover mettere la sella ad altezze vertiginose. Trovare la quadra per ottenere una valida enduro partendo da quel motore è stato un lavoro lungo ma, come vedremo, l’attesa è stata ben ripagata. La prima cosa che salta all’occhio è quanto sia fedele al prototipo in termini di linea e volumi: Yamaha è stata molto brava a non tradire le promesse di una moto molto snella e con un look che evoca i grandi rally del passato. Farà piacere sapere che è stata disegnata e ingegnerizzata completamente in Italia, anche se la costruzione avviene in Francia e Giappone.

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Comparativa SuperEnduro 2019: BMW F 850 GS (foto: Tommaso Pini - Beppe Vertemati) 

La prova è iniziata con il traffico milanese per uscire dalla città, poi ci siamo sparati quasi 400 km di autostrada per raggiungere il Friuli Venezia Giulia, più precisamente la spettacolare Carnia, dove abbiamo messo alla prova le sei protagoniste in tutte le situazioni, su strada e in off road.

Per sapere com’è andata la prova vi lasciamo con il video della Comparativa SuperEnduro 2019, lo trovate qui sotto. L’articolo completo, con tutti gli approfondimenti tecnici, i rilevamenti strumentali del centro prove, i singoli punteggi di ogni moto nelle classifiche e le impressioni dei tester, vi rimandiamo a Motociclismo di agosto, in edicola in questi giorni e disponibile anche in formato digitale sul nostro shop online.

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