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Airoh: “Non vi faccio… pagare Cairoli, ma la mia R&D”

Torniamo a parlare di Airoh Aviator 2.2 - il casco di Cairoli - , la comparativa caschi offroad pubblicata su Motociclismo FUORIstrada continua ad alimentare discussioni: quali sono i fattori che concorrono al prezzo (elevato) del casco italiano? Ce lo spiega direttamente la Casa

“Un casco made in Italy così leggero richiede investimenti importanti”

Caro direttore, facciamo riferimento alla lettera inviata dal Sig. Giuseppe Isgrò e pubblicata su Motociclismo di maggio in merito alla precedente analisi comparativa di caschi da fuoristrada (pubblicata su Motociclismo Fuoristrada di marzo 2017 e citata nell’editoriale di Motociclismo di aprile, ndr). Come evidenziato nei test eseguiti dalla rivista, il casco Airoh ha ottenuto risultati sui requisiti di sicurezza che lo posizionano tra i migliori della categoria; questo però, a differenza dei concorrenti, con un peso decisamente inferiore. Queste prestazioni, ottenute con masse così ridotte, chiaramente prevedono l’impiego di materiali diversi e tecnologicamente avanzati e di conseguenza una fase di ottimizzazione ed un’attività di R&D che comportano comunque investimenti importanti. Questi, e non per ultimo la produzione rigorosamente Made in Italy, sono solo alcuni degli aspetti che comportano un prezzo più elevato rispetto ad altri apparentemente equivalenti. La sicurezza del casco Airoh è testimoniata del resto dai principali top rider mondiali che da anni indossano il nostro casco e che, spesso testimoni di incidenti durante le corse, non mancano di portarci i loro apprezzamenti e preziosi spunti che ci permettono di migliorarci costantemente.

Luca Ghirardi C.F.O. Airoh
Airoh Aviator 2.2

Hi-tech, sicuro e italiano, ma caschi più economici hanno prestazioni simili...

Il casco Airoh Aviator 2.2 sezionato dopo la prova comparativa caschi pubblicata su Motociclismo FUORIstrada di marzo 2017
Prendiamo atto dei costi di ricerca e sviluppo per arrivare a ridurre il peso e della meritoria italianità della produzione, peraltro esplicitata nell'articolo. Ancora ci stupisce, tuttavia, che l’LS2, pur costando circa il 70% di meno, garantisca al pilota la stessa sicurezza di Airoh rivelando, nei fatti, una qualità equiparabile a quella "made in Italy". È normale che i caschi di fascia alta facciano "pagare" al cliente sia il lavoro di R&D sia il "made in". Ma è altrettanto normale che gli restituiscano performance inavvicinabili da prodotti molto più economici.
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