Statistiche web
13 December 2017

Abbigliamento da moto: consigli e tecniche per il corretto lavaggio

Lavaggio dell'abbigliamento da moto: tecniche e consigli (anche casco, guanti, stivali, capi in pelle e tessuto) per la cura dei capi senza rovinarli né metterne a rischio le qualità
1/8 Per la pulizia del casco consigliamo spugne morbide imbevute d’acqua e sapone da bucato

Come lavare l’abbigliamento da moto

Anche l’abbigliamento da moto ogni tanto richiede di essere lavato ma è importante farlo con cautela e seguendo alcune indicazioni utili. Il lavaggio casalingo per il motociclista si è parecchio complicato, e, paradossalmente, più moderni sono i capi, più valgono i rimedi tradizionali: sapone o detergente neutro, delicatezza e pazienza nell’asciugatura. Per alcuni capi in tessuto il lavaggio in lavatrice è ammesso, ma va sempre esclusa la centrifuga, utilizzato un ciclo delicato a bassa temperatura (a freddo o al massimo 30°C) e, soprattutto, evitato l’ammorbidente. Sono da preferire frequenti lavaggi localizzati: togliere regolarmente lo sporco, anche solo in maniera grossolana, limita l’effetto abrasivo o il deterioramento chimico del capo da parte di polvere e smog. Il profumo di fresco, oggi tanto sbandierato nelle pubblicità dei detersivi, va ricercato con spray igienizzanti ed antibatterici (solo quando siano anche dermatologicamente testati) e con detersivi neutri specifici per capi sportivi. I tessuti tecnici non gradiscono né i detergenti aggressivi né l’ammorbidente per normale uso domestico, che possono limitare o annullare le caratteristiche acquisite con i trattamenti superficiali idrorepellenti o antimacchia. Oltretutto non è facile trovare sul mercato prodotti specifici (quelli che abbiamo utilizzato in questo servizio, a parte il normale sapone da bucato, sono reperibili solo in grandissimi supermercati o in centri specializzati in detergenti per la casa e la persona). Non è così facile neppure trovare note di manutenzione fornite dalle Case: non che queste non sappiano cosa consigliare agli utenti ma, oltre ai kit di pulizia e cura per la pelle, sui loro siti internet non forniscono informazioni dettagliate sul lavaggio dei capi.

Capi in tessuto

L’etichetta dei capi in tessuto è paragonabile a quella che accompagna l’abbigliamento casual e quindi abbastanza esaustiva in merito al lavaggio: basta leggerla per capire come comportarsi. Sui tessuti tecnici con trattamento idro repellente e antisporco, meglio pulire con panno o spugna umida il grosso di polvere e macchie, piuttosto che fare un lavaggio completo che può attenuare l’effetto del trattamento. Si possono tranquillamente usare prodotti deodoranti antibatterici dermatologicamente testati: dopo un viaggio affaticante o, peggio, segnato da pioggia battente lasciate asciugare i capi aperti e, se necessario, qualche ora prima del nuovo uso, spruzzate del disinfettante al loro interno. Il lavaggio in genere è semplice: prima di iniziare rimuovete quando possibile tutte le protezioni interne e chiudete tasche, zip e velcro. Se ci sono macchie evidenti su spalle, braccia o gambe, meglio pretrattare: basta bagnare il capo, applicare un po’ di detergente o sapone di Marsiglia e lasciare riposare per qualche ora. Il lavaggio a mano, sempre consigliato, va fatto nel più classico dei modi: lavandino o bacinella di acqua tiepida con detersivo e “massaggio” senza agire energicamente. I detergenti per capi sportivi sono, in genere, dotati di PH neutro e additivo antibatterico, non serve altro. Sempre con gli stessi prodotti (sapone di Marsiglia a scaglie direttamente nel cestello o detersivo tecnico liquido) si può lavare in lavatrice, escludendo centrifuga e prelavaggio, utilizzando una bassa temperatura (max 30°C). Quando presente, si raccomanda la funzione extra risciacquo che agisce più delicatamente sul capo. L’asciugatura, anche in questo caso, va fatta in luogo ventilato e a temperatura ambiente. Le giacche vanno poste su appendiabiti, i pantaloni si possono stendere a cavallo di un filo o fissare con mollette agganciate alla cintura. Per evitare che il capo si deformi o asciughi lentamente, lasciare sgocciolare qualche ora, rovesciare e lasciare asciugare l’interno; infine, raddrizzare nuovamente, terminando l’operazione sempre sull’appendiabiti.

Capi in pelle

Il più classico dei materiali da moto richiede cure diverse a seconda della tecnologia e delle particolarità a lei intrinseche. Per i capi nabuk (scamosciati) la pulizia può essere ben più difficoltosa che negli altri casi. La pelle conciata ha subito un trattamento per cui trattiene meno sporco o macchie. Una spugna o un tessuto di microfibra umido possono aiutare a rimuovere la gran parte dello sporco. Per le macchie più difficili si può ricorrere al sapone neutro o, nella peggiore delle condizioni, agli stick di smacchiatori commercializzati con i kit di pulizia dalle maggiori Case di abbigliamento (Dainese, Spidi, Alpinestars, Clover, Spike, M-Tech, ecc.). Finita la pulizia, ripassare tutto con straccio inumidito, specie nelle zone trattate con detergenti, lasciare asciugare il capo appeso. Sempre meglio utilizzare prodotti nutrienti indicati dalle Case. In alternativa, tra i prodotti per la cura delle pelli domestiche (scarpe, divani), va preferito un trattamento che garantisca le necessarie doti di traspirabilità: in genere tutte le creme con base vegetale hanno queste caratteristiche. I grassi animali o sintetici per scarpe non vanno utilizzati in quanto tendono a turare i pori della pelle e, contemporaneamente, aumentano la scivolosità delle superfici. Anche le creme nutrienti hanno un non trascurabile effetto di asportazione dello sporco, usate sempre stracci in cotone per la finitura. A pelle asciutta, ripassate con uno straccio morbido (cotone o lana) per rimuovere l’eventuale eccesso di crema o l’ulteriore polvere e sporco rimasti.

Come lavare il casco

Vernici, adesivi e trattamenti sulle visiere sono molto sensibili agli agenti chimici ma, soprattutto, va sempre preservata l’integrità della calotta in polistirolo che non tollera niente che non sia acqua tiepida e, al massimo, sapone neutro. Lo stesso vale per il lavaggio degli interni: si consigliano spugne morbide imbevute d’acqua e sapone da bucato, oppure il getto della doccia. È opportuno staccare sempre la visiera dal casco e pulirla a mani nude, insaponate, risciacquandola con acqua fredda. Se moscerini, resine o catrame sono incollati non abbiate fretta: lasciate inumidire tutto per un po’ (magari mentre si lava il resto) e ripetete il lavaggio: tutto verrà via meglio e senza fatica. Molto utili i panni in microfibra, da usare asciutti per lucidare l’esterno del casco o umidi in sostituzione del detergente. Ber Racing (Arai) in anni di service center itineranti lungo le piste ha raccolto diversi componenti plastici o visiere macchiati dai solventi che si trovano nei detergenti o presenti come propellenti ed ha selezionato solo il Liqui Moly Racing Helmet Cleaner come rimedio di pulizia alternativo al metodo tradizionale. GIVI suggerisce l’impiego del Febreze come igienizzante ed antiodorante per l’interno del casco; Nolan, Shoei, Arai, AGV e, ancora, GIVI consigliano il lavaggio tradizionale, a immersione e risciacquo a mano, come il miglior modo di mantenere pulito il casco, senza, però, esagerare, ovvero dosando gli interventi. Per asciugare il casco le Case consigliano di appenderlo per il cinturino: l’acqua evapora più rapidamente dall’interno della calotta e le imbottiture (non rimuovibili) rimangono in forma anche se zuppe. Il caldo diretto del sole o di un calorifero danneggiano molto l’interno in polistirolo, occorre pazienza (1-2 giorni), un luogo ventilato e temperatura ambiente.

Stivali

La pulizia preventiva inizia con una spazzolatura con setole morbide, per eliminare il grosso di polvere e fango. Se esistono macchie importanti si possono togliere con il solito sapone neutro con straccio o spugna, senza insistere troppo. Come tutte le Case ci hanno consigliato (in particolar modo Alpinestars, Dainese e Diadora-Forma) prima di pensare alla pulizia delle calzature è utile ragionare sull’uso che se ne fa. Per esempio, è bene poter disporre di due diversi stivali da alternare all’uso, permettendo ogni giorno ad uno dei due di asciugare correttamente. Tanto dopo l’uso quanto in caso di lavaggio parziale estraete sempre la soletta e lasciate asciugare la calzatura con le chiusure inserite, in modo che non “perda la forma”. Il trattamento di finitura è, in questo caso, molto variabile: in genere gli stivali sono composti da più materiali, la cura è quindi un po’ più complicata. Per gli articoli in pelle naturale o scamosciata esistono spray specifici. Nel caso si abbiano stivali con membrana impermeabile e traspirante, in cui la pelle è trattata con idrorepellente e antimacchia, è raccomandabile utilizzare detergenti che rispettino queste caratteristiche. I modelli sportivi sono quasi sempre interamente costruiti in Lorica con inserti in poliuretano: non serve nutrire la pelle, piuttosto può essere utile applicare uno spray idrorepellente per capi tecnici per sport outdoor. Ultimo caso lo stivale classico in pelle “grassa”, non trattata: seconda del colore e dell’esposizione alle intemperie si possono usare i normali lucidi da scarpe o il mai tramontato grasso animale.

Trucchi e consigli casalinghi

  • Asciugatura dei capi: se lo stivale è stato lavato molto, può essere lasciato asciugare capovolto con la suola verso l’alto e con le chiusure in posizione, meglio comunque imbottirlo con stoffa bianca. Lo stesso trucco vale per i guanti: se si lasciano asciugare imbottiti mantengono la forma.
  • Bottoni e finiture in plastica: con un bastoncino cotonato applicare un po’ dello stesso lubrificante per il casco sulle parti esterne in gomma o plastica e sull’interno dei bottoni e zip metalliche, specie quando il capo sta invecchiando.
  • Graffi su pelle e protezioni: la cara vecchia pietra pomice può togliere il catrame più secco e ridurre l’impatto di graffi sulla pelle degli stivali e sulle protezioni plastiche varie.
  • Guarnizioni caschi: alcuni produttori forniscono un lubrificante per le guarnizioni del casco, è compatibile anche l’olio per macchine per cucire, da applicare dopo ogni lavaggio su tutte le tenute in gomma.
  • Macchie scure su pelle: in mancanza di altro su capi in pelle e calzature le macchie difficili si possono asportare con cotone ed olio di oliva, facendo seguire la pulizia con sapone ed il trattamento. Anche in questo caso estremamente efficace (ma pericoloso per la pace in famiglia...) il latte detergente-struccante, unica controindicazione il costo.
  • Macchie sul tessuto: il pre trattamento smacchiante della nonna può essere agevolmente riproposto con sapone da bucato o una moderata quantità di detersivo specifico, e lasciare rigorosamente a riposare all’ombra per qualche ora.
  • Moscerini difficili: lasciate un panno umido sul casco per tutta la note e asportate i moscerini “ammorbiditi” il mattino successivo.
  • Prese d’aria: un vecchio spazzolino da denti o una spazzola per unghie può aiutare a pulire rapidamente gli angoli più difficili.
  • Resina: la resina delle piante si scioglie rapidamente con uno straccio e olio d’oliva, lavate subito tutto ed asciugate (attenzione, però, alle guarnizioni dei caschi).
  • Stivali attempati: se lo stivale perde l’impermeabilità, spesso la zona principale di danneggiamento del trattamento è vicino alla suola. Anche se lo stivale contiene membrane o altro, provate a trattare il perimetro tomaia – suola per alcuni millimetri sopra e sotto alla giunta con grasso idrorepellente per calzature, il problema dovrebbe attenuarsi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA