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I segreti della ciclistica della Honda CB1000R

Approfondiamo dal punto di vista tecnico la ciclistica della Honda CB1000R. Poche le modifiche rispetto al modello precedente, dal quale si discosta grazie a cerchi, telaietto reggisella e gomme di primo equipaggiamento

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Test Honda CB1000R 2021

La ciclistica della Honda CB1000R (qui trovate come va) è pressoché invariata, rispetto alla versione 2018. Gli elementi che cambiano sono i cerchi, il telaietto reggisella e le gomme di primo equipaggiamento: al posto delle Bridgestone Battlax Hypersport S21 / Dunlop Sportmax D214 ci sono le Pirelli Diablo Rosso 3 / Michelin Power 5. Queste ultime equipaggiano la protagonista della prova e ci sono piaciute: equilibrate, offrono un buon grip. Il telaio, un monotrave superiore in acciaio, sfrutta il motore come elemento stressato. È abbinato nella parte posteriore a piastre in alluminio che fungono da sede del perno del forcellone, un bellissimo monobraccio in alluminio che ha interasse di 574 mm. La forcella è una Showa SFF-BP completamente regolabile. La corsa garantita alla ruota è di 120 mm. Showa anche il monoammortizzatore, regolabile nel precarico e nell’estensione e collegato direttamente al forcellone. La corsa garantita alla ruota è di 131 mm. L’inclinazione del cannotto di sterzo è di 25°, avancorsa e interasse misurano 100 mm e 1.455 mm. Il peso rilevato dal nostro centro prove di 203,5 kg a vuoto è in linea con quello del modello 2018 (201,1 kg a vuoto).

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Honda CB1000R Black Edition 2021

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