27 December 2017

La catena indistruttibile... a colpi di clic!

Tra i temi tecnici trattati sul nostro sito, come nasce la catena della trasmissione finale della moto e i consigli di manutenzione per farla vivere più a lungo è stato l'articolo più letto dell'anno

Catene... a riposo alla fine del processo produttivo in Regina

I componenti di una catena Regina del tipo “sigillato”, con le guarnizioni Z-Ring

Maglia di chiusura con molletta, per catene non sigillate, utilizzate per frequenti smontaggi su moto come quelle da fuoristrada. La molletta deve essere sempre montata con il lato chiuso rivolto nel senso di marcia per evitare che con gli urti si possa sﬁlare dai perni.

I componenti di una catena Regina del tipo non “sigillato”,senza O-Ring

Maglia di chiusura per catene sigillate. Necessita dell’utilizzo degli attrezzi speciﬁci per essere montata, dato che richiede la corretta calibrazione della distanza tra le piastre e la successiva ribaditura (ovvero lo schiacciamento) delle teste dei perni, esattamente come per le altre maglie della catena.

Un esempio di perfetto accoppiamento tra catena e corona

Esempio di corretta lubrificazione della catena: il prodotto va applicato sul lato della catena rivolto verso le ruote dentate così che, durante la rotazione attorno agli ingranaggi, sia facilitata la lubriﬁcazione delle articolazioni.

Banco prova catene alla Regina Catene, dove si collaudano i prodotti simulando le diverse sollecitazioni in condizioni d’uso

Processo produttivo alla Regina catene: le bussole, rafﬁgurate nelle tre fasi del procedimento di estrusione per arrivare sino alla forma cilindrica.

Processo produttivo alla Regina catene: la macchina troncaperni. Il diametro del ﬁlo viene ripassato nello stampo visibile in foto e poi tagliato a misura e smussato sulle teste.

Processo produttivo alla Regina catene: misurazione del diametro di una bussola

Processo produttivo alla Regina catene: i perni dopo la troncatura sono rettiﬁcati e riﬁniti in macchine chiamate “buratti”. Si tratta di vasche vibranti contenenti pietre ceramiche e liquidi appositi che levigano i componenti (piastre, perni, bussole) rendendo le superﬁci più lucide di uno specchio. In questo modo si riducono gli attriti e si aumenta la resistenza meccanica dei componenti.

Processo produttivo alla Regina catene: le piastre appena ottenute per tranciatura di nastro d'acciaio

Processo produttivo alla Regina catene: la vergella diventa piatta dopo che il ﬁlo d'acciaio è stato laminato. Una volta ottenuto lo spessore richiesto (per le piastre delle catene per maximoto si va dai 2 ai 2,2 mm), questo nastro d’acciaio viene tranciato, ottenendo così le piastre.

I componenti della trasmissione della Yamaha Tracer 900 dopo i 50.000 km del nostro long test. Notare la non linearità delle maglie, che assumono una posizione angolata perché i perni si grippano nelle bussole, limitando la scorrevolezza

Processo produttivo alla Regina catene: ecco la vergella, la materia prima da dove nasce la catena. Dal ﬁlo d’acciaio si ricavano tutti i componenti

Oggi la Regina è guidata da Paolo (34 anni) e Francesco (35 anni) Garbagnati, la nuova generazione che continua la tradizione di famiglia

Nel disegno: A) piastra esterna con ﬁnitura ottonata, B) guarnizione O-Ring, C) perno, D) piastra interna, E) bussola, F) rullo che scorrendo sulla bussola va a contatto con corona e pignone, riducendo gli attriti.

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Top of... tecnica!

Nella nostra raccolta degli articoli più letti dell’anno, non potevano mancare quelli di tecnica. Tra tutti, l’articolo di "Top of the year 2017" di questa sezione è quello in cui vi diciamo come nasce la catena della trasmissione finale e vi diamo i consigli di manutenzione per farla vivere più a lungo. Per approfondire la questione siamo andati a visitare una delle aziende storiche del settore: la Regina Catene Calibrate di Cernusco Lombardone (LC); cliccate qui per rileggere il dettagliatissimo articolo e qui per vedere le foto della nostra visita.

Cliccando qui invece potere rileggere tutti quelli contenuti nella sezione tecnica di Motociclismo.it, ma ve ne segnaliamo in particolare qualcuno tra i più interessanti:

Vehicle Hold Control è una funzione aggiuntiva dell’ABS che aiuta a gestire la moto nelle soste in salita o in discesa. Il dispositivo impedisce infatti alla moto di scivolare in avanti, o di arretrare, quando ci si ferma in pendenza, evitando così di dover continuamente premere sui freni.

Motorcycle Stability Control è un sistema che regola le prestazioni del motore e dei freni in base all'angolo di piega e a quello di inclinazione longitudinale.

Lo “scudo digitale di sicurezza” di Bosch mette comunicazione tra loro tutti i veicoli circolanti su strada, avvisando i piloti di eventuali pericoli che si potrebbero presentare durante la marcia.

I nuovi veicoli elettrici Bosch per la mobilità urbana si sono rivelati agili, leggeri e scattanti

Bosch guarda al futuro mobilità urbana presentando un nuovo scooter elettrico, dove motore, centralina, batteria, caricabatteria, display e app sono tutti sincronizzati tra loro, in modo da poter creare sistemi flessibili e versatili

Alcune delle moto messe a disposizione da Bosch per testare il Motorcycle Stability Control

Grazie al Motorcycle Stability Control la moto tende a rialzarsi meno facilmente, rispetto ai veicoli che ne sono sprovvisti, quando si frena in curva; ciò infonde maggior sicurezza al pilota in caso di frenate di emergenza.

Vehicle Hold Control è una funzione aggiuntiva dell’ABS che aiuta a gestire la moto quando ci si ferma in salita o in discesa. Il dispositivo, una volta attivato premendo a fondo la leva del freno, impedisce infatti alla moto di scivolare in avanti, o di arretrare, evitando così di dover continuamente premere sui freni.

Grazie allo “scudo digitale di sicurezza” di Bosch, che mette comunicazione tra loro tutti i veicoli circolanti su strada, il pilota della moto riceve un segnale sonoro all'interno del casco che lo avvisa di eventuali pericoli che potrebbe incontrare durante la marcia

1/18 Vehicle Hold Control è una funzione aggiuntiva dell’ABS che aiuta a gestire la moto nelle soste in salita o in discesa. Il dispositivo impedisce infatti alla moto di scivolare in avanti, o di arretrare, quando ci si ferma in pendenza, evitando così di dover continuamente premere sui freni.

La catena indistruttibile... a colpi di clic!

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