I costi del carburante sono ormai esorbitanti ma buona parte di essi è dovuta alle tasse, che ingrassano le casse degli stati europei. Fra i membri della UE l'Italia vanta però un primato tutto suo, legato a ragioni storiche SEGUE...
Gettito fiscale
GETTITO FISCALE Con la benzina lo Stato italiano si fa il pieno. Ogni
anno il gettito fiscale dei carburanti da autotrazione raggiunge cifre
sbalorditive: nel 2007 poco più di 32 miliardi euro, un importo pari al
triplo dell’ultima manovra finanziaria. Il dato stimato dall’Unione
Petrolifera
considera i quattro carburanti principali: benzina, gasolio, GPL e metano.
La voce più grande è rappresentata dal gasolio che a fronte di un consumo
pari a 31,53 miliardi di litri assicura alle asfittiche casse statali 19,357
miliardi di euro, di cui 6,112 di sola Iva. La benzina, che ha un consumo
di molto inferiore (16,08 miliardi di litri), garantisce però un gettito
di 12,551 miliardi di euro, grazie a imposte più alte.
Situazione europea
SITUAZIONE EUROPEA Le tasse sul carburante sono un introito sicuro
per lo Stato che su ogni litro di carburante fa pagare tributi per un importo
variabile dal 17% del metano al 33% del GPL, fino al 46-47% di benzina
e gasolio. In pratica se un litro di super costa 1,377 euro (prezzo aggiornato
al 28 aprile 2008), il prezzo industriale raggiunge 0,741 euro, mentre
le imposte arrivano a 0,636 euro. Notizia solo parzialmente consolatoria:
il nostro Paese non è quello messo peggio nel panorama europeo. In Germania,
per esempio, l’imposta sulla benzina arriva a 0,688 euro, in Francia a
0,643, in Inghilterra addirittura a 0,868. Tra i Paesi della UE, il meno
esoso è Cipro con 0,399 euro, ma immaginiamo che il traffico sull’isola,
e di conseguenza il parco circolante, siano poca cosa. A metà strada si
pone la Spagna dove lo Stato si “accontenta” di 0,476 euro per un
litro
di “verde”.
Primato italiano
PRIMATO ITALIANO L’Italia vanta però un primato tutto suo, il
numero
di voci che compongono l’accisa: ben 10. Molte di queste furono introdotte
in tempi diversi come imposte temporanee, ma naturalmente nessun Governo
si è ricordato di rimuoverle. Motivo per cui paghiamo ancora l’equivalente
di 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935, 14 lire per la crisi
di Suez del 1956, 10 lire per il disastro del Vajont del 1963, 10 lire
per l’alluvione di Firenze del 1966, 10 lire per il terremoto del Belice
del 1968, 99 lire per quello del Friuli del 1976 e 75 lire per quello
dell’Irpinia
del 1980; alle sciagure naturali si aggiungono le missioni belliche: 205
lire per quella in Libano datata 1983 e 22 lire per quella in Bosnia del
1996. Dulcis in fundo, la causa sindacale: 0,020 euro per il rinnovo del
contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (incredibile, la tassa sulla
benzina per far muovere tram e metro…). Ma la beffa vera e propria è
rappresentata
dall’Iva che viene calcolata sull’ammontare del prezzo industriale e
dell’accisa, finendo quindi per rappresentare una tassa sulla tassa…
Bilancio sicuro
BILANCIO SICURO Considerando il caro petrolio e i continui ritocchi
dei prezzi alla pompa (le Compagnie petrolifere sono rapidissime ad aumentare,
ma si dimenticano di abbassare quando il petrolio scende), il Governo italiano
può mettersi il cuore in pace: automobilisti, motociclisti, camionisti
ecc, fanno viaggiare sicuro il bilancio dello Stato.
Dati dell'U.P. sul gettito fiscale
Gettito
2007: cala la benzina, crescono gasolio e GPL
|
| Consumi
| Prezzo
| Componente fiscale
| Gettito (miliardi di euro)
|
| Variazione sul 2006
|
| Miliardi/litri
| Euro/litro
| Accisa
| Iva
| Da accisa
|
Da
Iva
| Totale
| Percentuale
|
Benzina
| 16,08
| 1,298
| 0,5640
| 0,216
| 9,071
| 3,479
| 12,551
| -6,0%
|
Gasolio
| 31,53
| 1,163
| 0,4201
| 0,194
| 13,245
| 6,112
| 19,357
| 4,3%
|
GPL
| 1,72
| 0,626
| 0,1253
| 0,104
| 0,215
| 0,179
| 0,395
| 15,3%
|
Metano
| 0,550
| 0,581
| 0,0029
| 0,097
| 0,002
| 0,053
| 0,055
| -1,0%
|
Totale:
32,357 miliardi di euro
| Fonte:
Unione Petrolifera |
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