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11 September 2009

Calabria: da Reggio a Gerace per strade dimenticate e un tratto della Ionica

Partendo dal capoluogo Reggio, ci siamo diretti a Gerace, nel cuore della Locride, percorrendo prima la Statale Ionica e passando per Pentidàttilo, per poi imboccare la SS 183, raggiungendo Roghudi con la strada che costeggia la fiumara Melito e proseguendo per Roccaforte del Greco. Le strade sono impegnative, perché sull’Aspromonte sono piene di tornanti e asperità. Ci si rilassa, quindi, transitando dalla Costa dei gelsomini, da dove si continua per Bombile e Locri, fino a Gerace.

STRADE CALABRESI




STRADE CALABRESI
La morfologia calabrese, soprattutto in Aspromonte, ha permesso di pensare strade assurde, che tra tornanti e asperità costringono a percorrere km e km per spostarsi in linea d’aria solo di alcune centinaia di metri. Generalmente una situazione del genere galvanizzerebbe gli appassionati delle curve e delle pieghe. Ma noi siamo in viaggio con una BMW R 1150 RS e stiamo percorrendo questa strada non strada che picchia verticalmente verso l’impressionante fiumara di Amendolea, per raggiungere il fantastico, l’ennesimo, villaggio fantasma di Roghudi. Abbiamo deciso di rinunciare volontariamente alle enduro che, seppur di grossa cilindrata, avrebbero consentito di percorrere queste carrarecce in pessimo stato soffrendo molto meno. Ad uno sguardo superficiale, l’itinerario imperniato sulla SS 106 Ionica potrebbe apparire costiero ma le deviazioni continue all’interno, oltre che assorbire la maggior parte del tempo e delle fatiche, ci porteranno alla conoscenza di questo estremo, suggestivo angolo della nostra penisola.

REGGIO CALABRIA




REGGIO
La partenza è da Reggio, punto di arrivo della A3 che la congiunge a Salerno, con i suoi 400 km abbondanti di cavalcavia, tunnel e scenari solitari e selvaggi. “Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più belli che si possano trovare sulla Terra”. Così 150 anni fa Edwadr Lear, scrittore viaggiatore, descriveva questa luminosa cittadina che si affaccia sullo stretto di Messina. Il suo lungomare è una specie di orto botanico dove palme, magnolie, fiori e piante esotiche fanno da contorno ad una lunga schiera di palazzi classicheggianti.

STATALE IONICA




STATALE IONICA
I primi km della Statale Ionica sono un vero e proprio campionario dei danni che l’abusivismo edilizio può creare all’ambiente. Purtroppo sarà una costante per quasi tutto il percorso costiero: scheletri di mattoni che si poggiano su case e palazzine aumentandone lo sviluppo verticale di 2, 3 a volte 4 piani. Ma la prima deviazione è ormai prossima. Al bivio di Sant’Elia prendete a destra e seguite le indicazioni per Pentidàttilo, cinque dita, l’antica “Pentedaktjlos”, una piccola frazione ormai ridotta ad un paese fantasma aggrappato ad una rupe rossastra di arenaria che ricorda vagamente una gigantesca mano.

DA ROGHUDI A ROCCAFORTE DEL GRECO




DA ROGHUDI A ROCCAFORTE DEL GRECO
Tornati sulla costiera, si imbocca subito la SS 183 per la deviazione più lunga della giornata. Ci attende un altro paese ormai abbandonato: Roghudi. La strada risale la riva destra della fiumara Melito. Le fiumare sono un’altra particolarità dell’Aspromonte. Dal monte sgorgano i torrenti che precipitano brevi ed impetuosi scavando amplissimi letti che per la maggior parte dell’anno mostrano i nudi greti di sassi bianchi. Giunti a Lanzena si prenderà a destra per San Lorenzo e poi Roccaforte del Greco. Da qui gli ultimi 7 tortuosi, dissestati km ci trasporteranno in un paesaggio di altri tempi, silenzioso, quasi da fiabe. La strada continua per arrivare a Bova seguendo il crinale della montagna. Le informazioni raccolte parlano di una strada in pessimo stato, a volte sterrata, ma percorribile da quasi tutti i mezzi.

COSTA SELVAGGIA E COMUNITÀ GRECANICA




COSTA SELVAGGIA
E COMUNITÀ GRECANICA Tornati sui nostri passi, per qualunque strada si opti, verremo colpiti dal cambiamento della costa che in questo tratto assume un aspetto selvaggio, con dune di sabbia e lunghi tratti liberi da costruzioni: il mare passa dal verde al turchese. Ma prestiamo attenzione all’ennesima deviazione: nel caso abbiate scelto la strada per Bova, dovrete addirittura tornare indietro di 4,5 km per inforcare la strada che sale alle antiche frazioni di Amendolea e Gallicianò. Abitate dalla comunità grecanica. Sicuramente meno suggestive delle precedenti, meritano attenzione perché qui sono conservate antiche tradizioni e la gente parla un dialetto che ricorda il greco antico. Invece con Palazzi torniamo nello straordinario mondo dell’Aspromonte: 10 km tanto tortuosi e contorti da confondere il senso d’orientamento. Le sue case dai tetti rossi sono incastonate in alte pareti di roccia ed i resti scenografici di un castello in pietra scura dominano il borgo. In una parola: fotogenico!

COSTA DEI GELSOMINI




COSTA DEI GELSOMINI
Se vi sentirete stanchi vorrà dire che abbiamo esagerato, ma siamo sicuri che ne sarà valsa la pena. Vi potrete rilassare terminando di percorrere la Costa dei gelsomini transitando da Capo Spartivento, l’antico “Heracleum Promontorium”, dove nei giorni più limpidi è possibile scorgere la costa siciliana ed i contorni dell’Etna.

BOMBILE, LOCRI




BOMBILE, LOCRI Siamo quasi alla fine, quasi. Deviamo dall’itinerario solo 5 km per raggiungere Bombile e visitare il santuario della Madonna della Grotta, interamente scavato in un’alta parete di arenaria bianca, da cui si gode una fantastica vista fino al mare. A Locri, attivo centro densamente popolato, prestare attenzione agli scavi di Locri Epizephiri prima di entrare in paese. Città fondata alla fine del VII secolo a.C., i suoi resti si stendono per oltre 230 ettari ed il suo nome ricorda che qui avvenne il primo insediamento greco.

GERACE




GERACE Ultima tappa è la località di Gerace, cuore della Locride: nello stemma cittadino campeggia l’immagine di un rapace, “hierax” in greco. Fu infatti, narra la leggenda, il volo dello sparviero a guidare i profughi di Locri Epizephiri fino ai piedi di una alta rupe, piatta come una tavola, che la storia fece padrona di un vasto territorio. Un passato ricco e potente, testimoniato da 79 chiese (ne restano solo 16), 12 conventi e 8 monasteri. Su tutti spicca la cattedrale bizantino-normannna, la più vasta chiesa di tutta la Calabria. Ma gli angoli da scoprire passeggiando per le viuzze che collegano i suoi diversi nuclei (il borgo, il borghetto e la città alta) sono davvero innumerevoli.
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