Partendo dal capoluogo Reggio, ci siamo diretti a Gerace, nel cuore della Locride, percorrendo prima la Statale Ionica e passando per Pentidàttilo, per poi imboccare la SS 183, raggiungendo Roghudi con la strada che costeggia la fiumara Melito e proseguendo per Roccaforte del Greco. Le strade sono impegnative, perché sull’Aspromonte sono piene di tornanti e asperità. Ci si rilassa, quindi, transitando dalla Costa dei gelsomini, da dove si continua per Bombile e Locri, fino a Gerace.
STRADE CALABRESI
STRADE CALABRESI La morfologia calabrese, soprattutto in Aspromonte,
ha permesso di pensare strade assurde, che tra tornanti e asperità costringono
a percorrere km e km per spostarsi in linea d’aria solo di alcune
centinaia
di metri. Generalmente una situazione del genere galvanizzerebbe gli
appassionati
delle curve e delle pieghe. Ma noi siamo in viaggio con una BMW R 1150
RS e stiamo percorrendo questa strada non strada che picchia verticalmente
verso l’impressionante fiumara di Amendolea, per raggiungere il
fantastico,
l’ennesimo, villaggio fantasma di Roghudi. Abbiamo deciso di rinunciare
volontariamente alle enduro che, seppur di grossa cilindrata, avrebbero
consentito di percorrere queste carrarecce in pessimo stato soffrendo molto
meno. Ad uno sguardo superficiale, l’itinerario imperniato sulla SS 106
Ionica potrebbe apparire costiero ma le deviazioni continue all’interno,
oltre che assorbire la maggior parte del tempo e delle fatiche, ci porteranno
alla conoscenza di questo estremo, suggestivo angolo della nostra penisola.
REGGIO CALABRIA
REGGIO La partenza è da Reggio, punto di arrivo della A3 che la
congiunge
a Salerno, con i suoi 400 km abbondanti di cavalcavia, tunnel e scenari
solitari e selvaggi. “Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più
belli che si possano trovare sulla Terra”. Così 150 anni fa Edwadr Lear,
scrittore viaggiatore, descriveva questa luminosa cittadina che si affaccia
sullo stretto di Messina. Il suo lungomare è una specie di orto botanico
dove palme, magnolie, fiori e piante esotiche fanno da contorno ad una
lunga schiera di palazzi classicheggianti.
STATALE IONICA
STATALE IONICA I primi km della Statale Ionica sono un vero e proprio
campionario dei danni che l’abusivismo edilizio può creare
all’ambiente.
Purtroppo sarà una costante per quasi tutto il percorso costiero: scheletri
di mattoni che si poggiano su case e palazzine aumentandone lo sviluppo
verticale di 2, 3 a volte 4 piani. Ma la prima deviazione è ormai prossima.
Al bivio di Sant’Elia prendete a destra e seguite le indicazioni per
Pentidàttilo,
cinque dita, l’antica “Pentedaktjlos”, una piccola frazione
ormai ridotta
ad un paese fantasma aggrappato ad una rupe rossastra di arenaria che ricorda
vagamente una gigantesca mano.
DA ROGHUDI A ROCCAFORTE DEL GRECO
DA ROGHUDI A ROCCAFORTE DEL GRECO Tornati sulla costiera, si imbocca
subito la SS 183 per la deviazione più lunga della giornata. Ci attende
un altro paese ormai abbandonato: Roghudi. La strada risale la riva destra
della fiumara Melito. Le fiumare sono un’altra particolarità
dell’Aspromonte.
Dal monte sgorgano i torrenti che precipitano brevi ed impetuosi scavando
amplissimi letti che per la maggior parte dell’anno mostrano i nudi greti
di sassi bianchi. Giunti a Lanzena si prenderà a destra per San Lorenzo
e poi Roccaforte del Greco. Da qui gli ultimi 7 tortuosi, dissestati km
ci trasporteranno in un paesaggio di altri tempi, silenzioso, quasi da
fiabe. La strada continua per arrivare a Bova seguendo il crinale della
montagna. Le informazioni raccolte parlano di una strada in pessimo stato,
a volte sterrata, ma percorribile da quasi tutti i mezzi.
COSTA SELVAGGIA E COMUNITÀ GRECANICA
COSTA SELVAGGIA E COMUNITÀ GRECANICA Tornati sui
nostri passi,
per qualunque strada si opti, verremo colpiti dal cambiamento della costa
che in questo tratto assume un aspetto selvaggio, con dune di sabbia e
lunghi tratti liberi da costruzioni: il mare passa dal verde al turchese.
Ma prestiamo attenzione all’ennesima deviazione: nel caso abbiate scelto
la strada per Bova, dovrete addirittura tornare indietro di 4,5 km per
inforcare la strada che sale alle antiche frazioni di Amendolea e Gallicianò.
Abitate dalla comunità grecanica. Sicuramente meno suggestive delle precedenti,
meritano attenzione perché qui sono conservate antiche tradizioni e la
gente parla un dialetto che ricorda il greco antico. Invece con Palazzi
torniamo nello straordinario mondo dell’Aspromonte: 10 km tanto tortuosi
e contorti da confondere il senso d’orientamento. Le sue case dai tetti
rossi sono incastonate in alte pareti di roccia ed i resti scenografici
di un castello in pietra scura dominano il borgo. In una parola: fotogenico!
COSTA DEI GELSOMINI
COSTA DEI GELSOMINI Se vi sentirete stanchi vorrà dire che abbiamo
esagerato, ma siamo sicuri che ne sarà valsa la pena. Vi potrete rilassare
terminando di percorrere la Costa dei gelsomini transitando da Capo Spartivento,
l’antico “Heracleum Promontorium”, dove nei giorni più
limpidi è possibile
scorgere la costa siciliana ed i contorni dell’Etna.
BOMBILE, LOCRI
BOMBILE, LOCRI Siamo quasi
alla fine, quasi. Deviamo dall’itinerario solo 5 km per raggiungere
Bombile
e visitare il santuario della Madonna della Grotta, interamente scavato
in un’alta parete di arenaria bianca, da cui si gode una fantastica vista
fino al mare. A Locri, attivo centro densamente popolato, prestare attenzione
agli scavi di Locri Epizephiri prima di entrare in paese. Città fondata
alla fine del VII secolo a.C., i suoi resti si stendono per oltre 230 ettari
ed il suo nome ricorda che qui avvenne il primo insediamento greco.
GERACE
GERACE Ultima tappa è la
località di Gerace, cuore della Locride: nello stemma cittadino campeggia
l’immagine di un rapace, “hierax” in greco. Fu infatti, narra
la leggenda,
il volo dello sparviero a guidare i profughi di Locri Epizephiri fino ai
piedi di una alta rupe, piatta come una tavola, che la storia fece padrona
di un vasto territorio. Un passato ricco e potente, testimoniato da 79
chiese (ne restano solo 16), 12 conventi e 8 monasteri. Su tutti spicca
la cattedrale bizantino-normannna, la più vasta chiesa di tutta la Calabria.
Ma gli angoli da scoprire passeggiando per le viuzze che collegano i suoi
diversi nuclei (il borgo, il borghetto e la città alta) sono davvero
innumerevoli.
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