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Calabria: coast to coast da Rossano sullo Ionio a Diamante sul Tirreno

Attraversare la Calabria, partendo da Rossano sullo Ionio per arrivare a Diamante sul Tirreno.

LA FABBRICA DELLA LIQUIRIZIA

LA FABBRICA DELLA LIQUIRIZIA È digestiva, antinfiammatoria gastrica, svolge un’azione lenitiva e cicatrizzante, è indicata per curare gastriti e ulcere, ha proprietà emollienti, è leggermente lassativa, oltre ad essere buonissima. La liquirizia è un vero toccasana per la salute e per la gola, a noi piace molto e l’inizio di questo itinerario lo lascia intendere. Partiamo della visita di museo interamente dedicato alla “glycyrrhiza glabra”, nome scientifico di una pianta, presente in molti Paesi, che pare sia stata addirittura ritrovata nella tomba di Tutankamon. Sarà… ma la varietà “made in Calabria”, secondo l’Enciclopedia Britannica, è la migliore e al Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli di Rossano (CS) ne sanno qualcosa. Si trova proprio di fianco alla famosa “Amarelli fabbrica di liquirizia”, azienda che dal lontano 1731 fornisce giovani e meno giovani di caramelle e leccornie a base di liquirizia. Appena si arriva nelle vicinanze, il profumo è inconfondibile e ti viene l’acquolina in bocca. Dentro il museo tutta la storia della liquirizia calabra e della famiglia Amarelli, con strumenti originali d’epoca per la lavorazione, stampe, forme, documenti e pacchi giganti di caramelle. Inoltre, esposta in una bacheca, l’intera collezione storica di scatoline in latta, sia quelle grandi sia quelle piccole, che ormai da molti anni contengono e continueranno a contenere le buonissime liquirizie “made in Rossano”. Verso l’uscita una piccola degustazione con la possibilità d’acquisto dei vari prodotti: allora, per andare sul sicuro, ci compriamo la confezione grande di schegge purissime, due scatole di confetti e una bottiglia di liquore alla liquirizia, prodotti meno esportati, che non avevamo mai provato, davvero ottimi e qui presenti in quantità industriali. Pensavamo fosse un problema farli stare nel bagaglio della moto, ma per fortuna le borse montate sulla nostra moto sono di quelle “allargabili” e basta una zip per far si che possano contenere tutto il nostro “oro nero calabrese”. Meno male! Ingurgitiamo l’ultima manciata di confetti, chiudiamo il casco modulare, mettiamo la prima e via, per questo coast to coast calabro che dalle rive dell’Adriatico mi porterà sul Tirreno, vicino a Diamante, e vicino ad un museo che è un altro inno di gioia ai prodotti locali calabri, il Museo del Peperoncino di Maierà in provincia di Cosenza.

DA ROSSANO A LONGOBUCCO

DA ROSSANO A LONGOBUCCO Lasciata la SS106, dove si trova l’azienda Amarelli, salgo con qualche curva verso Rossano, città che di recente è diventata luogo di una particolare quanto interessante iniziativa per i turisti, e cioè il Museo Urbano a cielo aperto “Rossano la Bizantina”. I visitatori sono dotati di audioguide, apparecchi simili a telefoni con messaggi registrati, che si attivano una volta arrivati di fronte ai punti di interesse storico artistico della cittadella, seguendo un percorso prestabilito, senza limiti di tempo e numero di partecipanti. L’inizio del museo è situato in Piazza Duomo e, anche se siamo tentati, decidiamo di rimandare la visita e di proseguire sulla SS177, oltrepassando in poco tempo Paludi, su una strada con sassi ed in parte dissestata, e arrivando a Longobucco, paesino arroccato dove ci fermiamo per una breve pausa. Appena ci fermiamo l’accoglienza è molto amichevole, dei simpatici signori canuti ci vengono incontro per scambiare due chiacchiere con i forestieri motociclisti, uno in particolare ci racconta che quando era giovane, cioè “50 anni fa”, aveva anche lui una moto e precisamente una Ducati 175 cc; già ci è simpatico. Qualche saluto, due parole, un caffè e siamo di nuovo in sella.

PARCO NAZIONALE DELLA SILA

PARCO NAZIONALE DELLA SILA Dopo Longobucco si prosegue in salita sul Monte Altare, seguendo una serie di curve che sono davvero una bella occasione per cercare di pulire completamente la gomma posteriore. La strada però non è delle migliori, ci sono delle pigne fastidiose disseminate sull’asfalto. L’ingresso nel Parco Nazionale della Sila è un bosco fitto, verdissimo e splendido che rinfresca di molto l’aria. Poco prima di Camigliatello Silano ci fermiamo nuovamente, a due passi il Lago di Cecita, più simile ad una grossa palude che ad un lago di montagna. Un cartello ci ricorda che questi sono luoghi frequentati anche dai pochi lupi della Sila rimasti. Oltre al lupo fanno parte della fauna silana cervi, caprioli (reintrodotti per ristabilire l’equilibrio biologico ambientale), volpi, tassi, lepri, scoiattoli, ghiri, faine, puzzole e lontre.

FAGNANO CASTELLO

FAGNANO CASTELLO Fatta una breve passeggiata sulle sponde del lago eccoci di nuovo in moto, su una strada spesso deserta, con un asfalto in buone condizioni e, a tratti, con curve da mal di mare, soprattutto nei pressi di Luzzi, sulla SS559, dove interrompiamo il nostro tour de force di pieghe, distratti da un prato con un’immensa distesa di fiori gialli che vale sicuramente una pausa contemplativa, questa volta senza scendere dalla moto. Il paesaggio che ci circonda ci rallegra, rallentiamo e proseguiamo godendoci la vista dei campi e immaginandoci immersi in una vita agreste e bucolica, lontano dallo stress delle grandi città. Per più di un’ora siamo assorti nei pensieri campestri e raggiungiamo senza neanche accorgermene Fagnano Castello, passando per San Marco Argentano e immettendomi sulla SS105 in direzione Belvedere Marittimo.

PARCO DEL POLLINO E DIAMANTE

PARCO DEL POLLINO E DIAMANTE Da Belvedere Marittimo in poi la strada è davvero bella, l’asfalto ottimo, buona visibilità, pochissime macchine e curve che sono davvero una goduria e che fiancheggiano con tante “esse” i monti dell’Appennino Lucano ai piedi del Parco del Pollino. Dopo qualche chilometro ci immettiamo sulla SS18, strada dritta che costeggia il mare e ci porta in poco tempo a Diamante. Una cittadella che si affaccia sul mare della riviera dei cedri, un mare limpido di un verde smeraldo da far invidia alla Sardegna. La bella passeggiata è gremita di gente, ci godiamo l’atmosfera vacanziera e ci rilassiamo su una panchina, bevendoci qualcosa di fresco.

MAIERÀ

MAIERÀ Da Diamante ci dirigiamo a Maierà, dove ha sede il museo del Peperoncino, impieghiamo meno di mezz’ora, scoprendo tra l’altro un piccolo paesino fantasma, Maierà appunto, che si affaccia a picco sul mare e che stranamente ha gran parte delle abitazioni deserte. Non si può dire la stessa cosa del Museo, che invece straripa di tutto quello che minimamente è riconducibile al piccante e alla storia del peperoncino. Quadri, illustrazioni, ricette, fotografi e, scritti, svariate trecce con peperoncini di tutti i tipi: tutto su quello che da queste parti è anche chiamato il “Viagra dei poveri”. Come la liquirizia, ha innumerevoli proprietà che fanno benissimo alla salute e non solo…

MUSEO DEL PEPERONCINO

MUSEO DEL PEPERONCINO A due passi da Diamante, sede nazionale dell’Accademia Italiana del Peperoncino, si apre il Museo che, in sette sale espositive, mette in mostra l’ortaggio che da sempre è il simbolo gastronomico della Calabria. Un’esposizione a dir poco piccante che si divide in cinque sezioni. “Le vie del peperoncino” è quella che raccoglie mappe, fotografie, disegni e testimonianze storiche su seimila anni di viaggi in giro per il mondo; “Pianta, profumi e sapori”, invece, comprende profumi, lavande, bagni schiuma e una raccolta di 150 varietà di peperoncino provenienti da tutto il mondo. La sezione “Arte e comunicazione” rende conto dei mille modi in cui il peperoncino viene usato nell’arte e nella pubblicità; tantissimi oggetti ispirati al peperoncino, provenienti da tutte le parti del mondo sono, invece, raccolti nel settore denominato “La fantasia di ogni giorno”. Un’altra sezione è dedicata all’Accademia Italiana del Peperoncino che riunisce una documentazione fotografica delle iniziative organizzate dall’Associazione in tutta Europa. Il museo si trova a Maierà (CS), Palazzo Ducale, tel. 0985-81130, aperto 17-24 (da giugno a settembre); 10 13 e 16-19 sabato e domenica; altri orari a richiesta, ingresso 1 euro.

BLOC NOTES

BLOC NOTES

 

COME ARRIVARE E INFORMAZIONI UTILI

Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria fino all’uscita Sibari, quindi raccordo SS106 direzione Reggio Calabria, uscita Rossano. Per prenotare una visita al Museo della liquirizia, cliccate su www.amarelli.it, oppure telefonate allo 0983-511219. Se siete interessati al Museo Urbano di Rossano potete prenotare una visita chiamando lo 0983-520299. Il Museo del Peperoncino è aperto da giugno a settembre, per informazioni telefonate allo 0985-81130, oppure visitate il sito www.peperoncino.org/museo.htm.

 

DOVE DORMIRE

- La Locanda, via L. De Seta, Cetraro Centro (CS); tel. 0982-91262. Un albergo accogliente, silenzioso, con tv e bagno. Al piano terra un ristorante-pizzeria, buono il pesce. Stanze spaziose, appena ristrutturate.

- La Panoramica, Contrada Mangioppo, Morano Calabro (CS); tel. 0981-31043. Gestito da una simpatica signora tedesca, un B&B con piscina e splendida vista.

 

DOVE MANGIARE

- Ristorante La Cantina, piazza Croce 21, Morano Calabro (CS); tel. 0981-31034. Cucina tradizionale calabrese e ottimo vino locale.

- Ristorante Il Cubo, via Sotto Castello, Cetraro (CS); telefono 0982-91674. Ampio ristorante affacciato direttamente sul mare. Consigliabili soprattutto i piatti a base di pesce, sempre freschissimo.

 

DA NON PERDERE

Una visita presso il negozio “Green House”, nel centro storico di Diamante (CS), dove è

possibile gustare e comprare un’infinita varietà di prodotti a base di peperoncino, compresa la marmellata e la “Bomba”, un nome che è già tutto un programma!

 

TEMPI E MODI

Un trasferimento autostradale e poi sinuose curve di montagna con un asfalto a volte rovinato dai detriti: consigliamo una moto con manubrio alto e almeno due giorni per il giro completo.

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