I pronostici lo davano per favorito e, ancora una volta, avevano ragione. Il sesto titolo mondiale consecutivo (ottavo assoluto) è stato uno dei più difficili per Tony Cairoli, non solamente per i forti avversari ma anche per motivi personali che lo hanno colpito in un momento delicato della stagione, come la morte del padre. Proprio a papà Benedetto, che lo seguiva a tutte le gare sin da quando era bambino, Cairoli dedica questo mondiale. L’amore per Jill (la fidanzata) e per questo sport l’hanno portato, ancora una volta, sul tetto del mondo ma, come appena detto, non sempre le cose sono andate per il meglio. La “fortuna” di TC222 è di non essere un pilota irruento, che tenta il tutto per tutto per vincere e finisce per cadere. La grande intelligenza agonistica del siciliano è ben nota nel mondo dell’off road e quest’anno ha fatto la differenza: si è accontentato di un misero 5° posto in Germania senza rischiare inutili cadute, si è allenato duramente ma senza mai raggiungere il limite, in modo da evitare infortuni. Già, gli infortuni: un classico nel motocross. Quest’anno i suoi avversari più forti si sono infortunati entrambi, Desalle (Suzuki) è stato colpito alla prima curva da un altro pilota in Svezia, mentre Paulin (Kawasaki) si è fatto male in Olanda. Tuttavia, la rivelazione di quest’anno è stata Jeremy Van Horebeek (Yamaha), vincitore di un solo GP ma in grado di salire sul podio 13 volte su 16. Ma prima di ripercorrere la stagione 2014 insieme, gustatevi il video della vittoria e i festeggiamenti per l’ottavo titolo!
UN ANNO DIFFICILE
Pronti via Cairoli e la sua KTM 350 non brillano in Qatar: il siciliano risente ancora dell’infortunio alla caviglia procuratosi durante gli Internazionali d’Italia Motocross 2014 poche settimane prima e la vittoria va così a Paulin, che vince di misura su Nagl (Honda) e Cairoli nella notte araba, ma già dalla seconda gara Tony fa capire a tutti di che pasta è fatto (pasta italiana, quella buona). Una doppietta in Thailandia sotto un caldo assurdo e un’altra sotto la pioggia del Brasile lo proiettano in cima alla classifica generale di campionato, ma Desalle e Van Horebeek non mollano, mentre Nagl e Paulin sono leggermente più staccati. Il quarto round si corre ad Arco di Trento, ma Tony cade in gara e la sua forcella non scorre bene come quella di Desalle, più morbida e più adatta al terreno italiano. Il pilota Suzuki recupera punti importanti e si fa sempre più minaccioso in questo periodo della stagione. Ancora una vittoria di TC222 nell’inferno della Bulgaria, così come in Olanda nonostante qualche raggio del cerchione anteriore perso nelle ultime curve di Gara1. Paulin e Nagl si infortunano e dicono addio al sogno di diventare campione del mondo. Si arriva in Spagna con la consapevolezza che Tony non ama i terreni duri ed è qui che si vede il campione: vince Desalle, ma Tony cerca di portare a casa più punti possibili senza rischiare niente (in Gara2 agguanta addirittura la seconda posizione, mentre in Gara1 parte male e si ritrova nel centro del gruppo, costretto a rimontare). Poco dopo arriva la notizia della morte del padre e una settimana di stop permette a Tony di partecipare ai funerali.
PER BENEDETTO
Al rientro, Cairoli vince in Gran Bretagna e dedica la vittoria a papà Benedetto; Van Horebeek e Desalle fissi sul podio. Il weekend francese è il più complesso per il campione di Patti: in entrambe le manche, a pochi giri dalla fine commette due banali errori mentre è in testa (sbaglia un salto atterrando lateralmente e cade a bassa velocità per superare un doppiato) e la vittoria va a Desalle. Tony non c’è con la testa, i suoi pensieri vagano altrove, giustamente… Il riscatto arriva nel GP di Maggiora davanti a 35.000 italiani che fanno sentire al Tony nazionale un tifo da stadio. In Gara1 Van Horebeek è minaccioso, ma in Gara2 il gap si fa più pesante. Tanta paura per una caduta di Desalle, mentre Strijbos comincia a carburare. In Germania, sul terreno duro di Teutschenthal, Desalle la fa da padrone e Cairoli limita i danni piazzandosi quinto, Nagl rientra e vince una manche. In Scandinavia la svolta: in Svezia Desalle cade alla prima curva di Gara2 e viene travolto da un pilota, infortunandosi e lasciando il secondo posto nella generale a Van Horebeek, mentre Cairoli vince in scioltezza con una doppietta; in Finlandia Desalle non prende il via, così Tony allunga su Jeremy grazie ad un'altra doppietta.
UN AVVERSARIO TOSTO
Finalmente, dopo innumerevoli tentativi, in Repubblica Ceca arriva la prima vittoria in carriera in MXGP per Van Horebeek, bravo ad approfittare di un piccolo momento di difficoltà di TC222 in Gara2 (Tony termina comunque secondo). In Belgio ancora una doppietta dell’italiano, mentre il belga della Yamaha si ferisce al via di Gara1 e corre sanguinante, giungendo al traguardo senza più forze. Infine, dopo un mese di stop a causa dell’assenza del GP dell’Ucraina per instabilità politica del Paese, si arriva nello stato di Goias. Un incidente di Van Horebeek in qualifica compromette la sua gara il giorno seguente, così Cairoli, con un quinto posto in Gara1 si laurea matematicamente Campione del Mondo Motocross 2014!
TUTTE LE GARE DEL 2014
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GP della Finlandia
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GP del Belgio
GP del Brasile (stato di Goias)