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Bollo moto (e auto): le regioni possono eliminarlo

La Corte Costituzionale ha deciso che le singole regioni possono introdurre o meno esenzioni sul bollo moto (e auto). Secondo Di Maio questa imposta rappresenta “una tassa ingiusta
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La Corte costituzionale ha deciso che le singole regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo moto (e auto, ovviamente); l’unico vincolo è quello di non aumentare la pressione fiscale oltre i limiti fissati dal legislatore statale. In teoria quindi questa imposta potrebbe anche venir cancellata del tutto.... Questo è quanto deciso con la sentenza n. 122, con relatore il giudice Luca Antonini, emessa per dare alle singole regioni la possibilità di sviluppare una maggior autonomia fiscale.

La questione è nata all’interno di un contenzioso tra la Commissione tributaria provinciale di Bologna e la Regione Emilia-Romagna riguardante il pagamento della tassa automobilistica regionale per autoveicoli e motoveicoli con anzianità tra i 20 e i 30 anni, classificati d'interesse storico o collezionistico. La decisione della Consulta ha però una valenza più ampia, e potenzialmente può riguardare tutti i veicoli.

Purtroppo, l’esenzione totale dal bollo la vediamo come un’ipotesi molto remota, in quanto, secondo uno studio del 2016, la Uil aveva calcolato che gli introiti dati dalla “tassa di possesso” (auto, moto…) incidevano per l'11,7% sul totale delle entrate da imposte e tributi propri delle regioni. Difficilmente le regioni rinunceranno ad una fetta di introiti di queste dimensioni, oppure, nel caso decidessero di abolire il bollo, potrebbero andare a cercare i soldi altrove…

Una tassa ingiusta

Questo il commento del vicepremier Luigi di Maio: “Una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto. Una buona notizia perché il bollo auto è una tassa ingiusta. Se compri la macchina la macchina è tua".

Sulla stessa linea di pensiero anche Davide Caparini, assessore in Lombardia e coordinatore degli assessori regionali al Bilancio: "la sentenza va nella direzione di quanto chiediamo con l'autonomia. Finalmente possiamo gestire, anche se in parte, quello che è un tributo regionale. Siamo quindi liberi di prevedere vari tipi di agevolazione, unico limite è ovviamente la compatibilità con il bilancio".
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