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Senza Cornice, il nuovo podcast promosso da BMW Motorrad

BMW Italia e la sua SpecialMente lanciano Senza Cornice, un podcast di cinque serate sulla disabilità e sul reinserimento dei carcerati. Ovviamente noi siamo stati colpiti dalla presenza del pilota Emiliano Malagoli, campione italiano paralimpico della classe 1.000 cc

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BMW e Diversamente Disabili, podcast Senza Cornice: Carlotta con papà Davide ed Emiliano

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Allora, siamo qua per parlarvi di un podcast. Dobbiamo spiegare cosa sia? Immaginiamo che lo sappiano tutti, ma lo diciamo lo stesso, per quei pochi, tipo il sottoscritto, che ancora non hanno capito che cosa sia. Fa parte della nuova generazione di modi di fare informazione: è la registrazione di una trasmissione radiofonica, che resta in rete per tutto il tempo che vuoi, così la puoi ascoltare quando hai tempo.

La trasmissione in questione si chiama Senza cornice e fa parte del progetto SpecialMente, un “programma di responsabilità sociale d’impresa” realizzato dal Corporate Social Responsibility di BMW Italia nel 2002. Con quel termine si intende la volontà, da parte di un’azienda, di dare qualcosa alla società, in cambio del successo ottenuto. Un tributo da offrire soprattutto alle generazioni più giovani, seriamente preoccupate da ciò che le aspetta in futuro e che chiedono alle aziende di essere brand activist, ovvero impegnarsi su vari temi delicati come inquinamento, razzismo, disparità sociali, disabilità, reinserimento sociale di carcerati e tossicodipendenti, distribuzione delle risorse mondiali, salute, istruzione, sicurezza stradale.

Un esempio su tutti: quando s’è scatenata la pandemia da Covid-19, BMW ha donato 60.000 mascherine a diversi ospedali. Ma è anche socia del Teatro alla Scala di Milano, perché l’impegno culturale è altrettanto importante. Dal 2019, SpecialMente è partner del Premiolino, nato nel 1960 e che premia i giornalisti che si distinguono per l’originalità dei contenuti, espressi nel pieno della loro realtà, senza farsi condizionare da influenze esterne.

Senza cornice andrà in onda per cinque venerdì consecutivi, dal 29 aprile al 27 maggio e si potrà ascoltare sulle piattaforme Spotify, Apple Podcast, Spreaker e Google Podcast. Si parlerà di cinque progetti di inclusione sociale promossi dal Corporate Social Responsibility di BMW Italia, legati al tema della disabilità e delle carceri italiane. Si chiama così perché nella “cornice” vengono messi i recinti entro cui ci si aspetta che debbano muoversi determinate realtà. Per esempio, quando hai un incidente in moto che ti procura un certo livello di disabilità, la società tende a mettere dei paletti su molte delle cose che invece si potrebbero fare sfruttando il talento residuo che si scopre di avere in quelle situazioni difficile (Alex Zanardi ne è un esempio, con cui BMW, tra l'altro, collabora da tempo).

Il podcast è prodotto da Chora Media, una società fondata, tra gli altri, dal noto giornalista Mario Calabresi, che la dirige e che ospita interventi di Carofiglio, Mentana, Lucarelli e tanti altri personaggi della cultura e del giornalismo.

Le cinque puntate dureranno venti minuti ciascuna e saranno raccontate da Giovanni Cupidi, un palermitano affetto da tetraplegia spinale fin da quando aveva 13 anni, noto per il suo blog www.giovannicupidi.net. Ora ne ha 44, è laureato in statistica applicata ed è un attivista per il riconoscimento dei diritti dei diversamente abili (tramite la Onlus Insieme per l’autismo e l’associazione Siamo handicappati no cretini).

Nel 2015 ha partecipato al docufilm Gli Immortali di Lorenzo Jovanotti. Nel 2017 ha fatto parte dell’organizzazione del Disability Pride svoltosi a Napoli. Nel 2018 Mondadori Electa ha pubblicato il suo libro Noi siamo immortali. Tutto questo lo ha portato a vincere il Premiolino proprio nel 2019, l’anno in cui BMW SpecialMente ne è diventato partner. Tra l’altro, proprio in quell’edizione Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, gli diede una medaglia.

Le prime tre puntate sono legate al tema dei disabili. Accompagnato dalla voce di Sofia Righetti, filosofa esperta di linguaggio inclusivo (quello che evita, in qualsiasi modo, di alimentare pregiudizi e discriminazioni) e attivista per i diritti delle persone con disabilità, Giovanni innanzitutto parlerà di se stesso, poi di due sportivi: la campionessa di bocce paralimpiche Carlotta “Cocca” Visconti, 26 anni, affetta da tetraparesi distonica e il pilota di moto Emiliano Malagoli, 47 anni, che ha perso la gamba destra cadendo mentre girava su strada.

La quarta e la quinta di queste storie sono legate alle carceri: Made in Rebibbia, progetto sostenuto da BMW Roma, parla di Manuel Zumpano che, mentre era in carcere, ha seguito un corso professionale della sartoria Piscioneri, che lo ha preso come apprendista grazie a un permesso. Rugby oltre le sbarre è un’idea di Rugby Milano, per instillare nei detenuti milanesi del Beccaria, di Bollate e di San Vittore i nobili principi di fratellanza del rugby. In questo caso, la voce di Giovanni Cupidi sarà accompagnata da quella di Don Gino Rigoldi, il cappellano del Beccaria.

La presentazione del progetto è avvenuta alla House of BMW a Milano, condotta da Mario Calabresi e da Roberto Olivi, capo della comunicazione e direttore relazioni istituzionali di BMW Italia. Erano presenti anche Cocca Visconti con suo padre Davide, Emiliano Malagoli e Claudio Arrigoni, giornalista specializzato in sport praticato da diversamente abili e autore del libro Paralimpici edito da Hoepli. Da remoto sono intervenuti anche Giovanni Cupidi e il giornalista sportivo Giorgio Terruzzi, che ha commentato Nel rugby è l’ultimo quello che conta, vinci se passi la palla indietro.

La tetraparesi distonica impedisce a Carlotta Visconti la coordinazione, per cui non ha il controllo dei suoi movimenti ed è costretta a stare su una seggiola a rotelle. Ma non ha "cornici" visto che scia da quando ha sette anni, nuota, vola in parapendio e gioca a bocce. Inoltre è plurilaureata in Scienze dell’Educazione e della Comunicazione. Per sciare sta su una sorta di slitta che curva come le moto, ovvero a seconda di dove sposti il peso del corpo. Dietro c’è uno sciatore, che sorregge la struttura, ma è lei ad assecondare i cambi di direzione.

Vive a Sauze d’Oulx e frequenta la scuola di SciAbile, nata nel 2003 dall’unione di intenti di BMW Italia e della scuola di sci di Sauze e che comprende ben 1.600 iscritti. In questa scuola, a qualcuno è venuta l’idea di proporle le bocce, come sport paralimpico, anche se non hanno nulla a che fare con la neve. “Ci sembrava uno sport da anziani, ma ci abbiamo provato” racconta Carlotta. Come si gioca con la tetraparesi? Si usa una palla di cuoio che va fatta scivolare da una rampa. Papà Davide la sistema in base alle indicazioni di Cocca, che deve prendere la mira e decidere da quale altezza farla scendere. Poi, con un puntatore fissato alla testa, la fa partire.

Il regolamento permette a lei di parlare all’assistente, ma non il contrario. “È una tortura – spiega Davide – non posso neanche esultare se colpisce il boccino”. E ne avrebbe motivo: nel 2019, sua figlia ha vinto il titolo nazionale nella categoria BC3. La boccia paralimpica, in Italia, esiste grazie a BMW Italia, che l’ha fortemente voluta e s’è avvalsa della collaborazione con la Federazione Italiana Bocce. Oggi ci sono 300 italiani che vi giocano e Davide Visconti ha deciso che non si taglierà i capelli finché Cocca non riuscirà a partecipare alle Paralimpiadi. Nell’attesa, i suoi dred gli arrivano già al sedere.

Emiliano Malagoli nel 2011 ha perso la gamba e, in poco più di un anno, è tornato a girare in pista. Inoltre è riuscito a portare a termine la Maratona di New York ed è un frequentatore di SciAbile. La sua teoria è che la vita “per il 10% è cosa ti succede, per il 90% come reagisci”. Ha creato una onlus chiamata Di.Di.Diversamente Disabili che rimette in sella sia i motociclisti afflitti da incidenti che li hanno menomati, sia diversamente abili che sono così dalla nascita, non sono mai andati in moto ma hanno sempre voluto farlo (la percentuale è del 90% nel primo caso). Diversamente Disabili è chiaramente un “fuori cornice”. Emiliano, che è campione italiano paralimpico in carica nella classe 1000, s’è presentato al podcast subito dopo avere vinto la European Handy Bridgestone Cup 2022 disputata a Le Mans a metà aprile, a bordo di una BMW S 1000 RR. Di.Di. è supportata da BMW Motorrad Italia, che mette a disposizione sei G 310 (tra R e GS) modificate per adeguarsi ai vari problemi fisici, dai comandi modificati alle rotelle che si abbassano al momento di fermarsi. Abbiamo anche abbigliamento tecnico modificato in tutte le taglie – racconta Emiliano – è un grande impegno, ma non hai idea di che soddisfazione ci dia vedere le facce di chi torna in sella dopo tanti anni, magari pensando che non sarebbe mai stato possibile. Per non parlare di chi sale in moto, la prima volta, proprio grazie a noi”.

La voglia gli è venuta quando ha scoperto quante difficoltà burocratiche incontra una persona a tornare in sella con una menomazione. Per esempio, non esistevano scuole guida con moto modificate, non c’era una legge precisa che dicesse cosa si potesse e non potesse fare… Con Di.Di. non solo ci sono le moto con cui provare a guidare di nuovo, ma si trovano anche i consigli e l’assistenza per affrontare la burocrazia a colpo sicuro. Grazie a questa onlus, oltre 400 persone sono tornare a guidare, mentre sono un migliaio quelle che fanno parte della mailing list. Ma anche Emiliano continua a sognare: a settembre correrà nel Bol d’Or, sfidando i piloti “normali”, con un team composto da lui ed altri due piloti disabili.

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