Nel 1937 alla R 5 standard, vengono apportate alcune modifiche suggerite dai riscontri ottenuti dalla esigente clientela. I filtri singoli per ciascun carburatore sono rimpiazzati da uno rotondo e di grosse dimensioni che trova alloggiamento in un apposito vano sopra la scatola del cambio ed è collegato ai carburatori con due lunghi condotti. Il filtro resta così più protetto da possibili infiltrazioni di acqua, “respirando” inoltre in una zona più tranquilla. Sempre nel 1937, il coperchio della dinamo, come al solito piazzata sopra al carter motore, viene alettato per favorire il raffreddamento. La concorrenza italiana della R 5 non è di quelle che spaventano la tedesca perché tra Gilera, Moto Guzzi e Benelli, nelle moto di normale produzione, non si riusciva ad andare oltre il monocilindrico di mezzo litro e le loro caratteristiche tecniche erano, tutto sommato, molto semplici. Il motore R 5 boxer vibrava pochissimo, in rapporto sia ai nostri monocilindrici sia ai propulsori bicilindrici inglesi; inoltre era immune da trafilaggi e perdite d’olio, oltre ad avere soluzioni tecniche più avanzate, tipo la distribuzione racchiusa in un coperchio (niente comandi e molle valvole “all’aperto”). E poi la forcella teleidraulica era nettamente migliore nel suo rendimento e nella capacità di mantenere la moto stabile rispetto alla sospensione a parallelogramma adottata da italiane ed inglesi. Dall’Inghilterra, nel 1937, però arriva la Triumph Speed Twin, la bellissima bicilindrica progettata da Edward Turner, già valente tecnico del Marchio Ariel. La Twin ha una sospensione anteriore più semplice di quella tedesca, ma le prestazioni del motore britannico, a cilindri paralleli verticali fronte marcia, sono superiori a quelle del boxer R 5: vengono dichiarati 26 CV a 6.000 giri/min, 2 in più della tedesca. La R 5 avvia, di fatto, tutta una genia di nuove moto BMW, più moderne ed efficienti, basate proprio sulle novità tecniche introdotte da questa bicilindrica. Così diventa davvero una “moto che ha fatto la storia”. e che oggi ha una valutazione interessante che raggiunge, per esemplari in perfette condizioni, anche 30.000 euro.