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06 March 2014

Barba e capelli, per favore

L’indole custom del biker passa anche per l’aspetto? Forse no, ma perché non giocare un po’ coi tagli, tra eccentricità, moda e praticità? Nicolò Codognola diventa in prima persona un “Barbuto by Motociclismo”: nella gallery le foto di tutti i Barbuti, scoprite come fare per esserci anche voi

Barba e capelli, per favore

Oggi parlo in prima persona e lascio da parte le moto. Che poi non è del tutto vero, perché le moto, le special, quelle che piacciono a me, sono parcheggiate qui fuori, in via Thaon de Revel. Sì, oggi sono nel motoquartiere di Milano, ma non per provare una special. Il cortile dove si trova Deus (esposizione moto, abbigliamento e caffè: qui le special Deus Ex Machina su Motociclismo.it), nel pomeriggio è pervaso da un caldo riverbero rosa: la luce del sole colpisce la facciata di uno dei palazzi, quasi fucsia, e illumina di riflesso tutto. Il traffico, lo sferragliare dei tram e i clacson rimangono fuori. Qui si entra in una bolla di quiete e pace. Talvolta il rombo di una moto irrompe in quest’osasi nel cuore della metropoli, ma tace presto.

In un angolo un po’ nascosto c’è un’insegna da barbiere. Quelle di una volta -avete presente?- uno di quei cilindri con strisce bianche, rosse e blu che girano. È Bullfrog, un luogo raccolto (sono solo 23 metri quadri) e fuori dal tempo. Un luogo dove il cliente è tenuto alla puntualità (l’agenda è sempre pienissima) e a spegnere il telefono cellulare prima di entrare. Perché qui non c’è tempo per la fretta, né per gli impegni di lavoro o per i messaggi di moglie e fidanzata. È un luogo di raccoglimento e relax.  Lo shop manager, colui che si è inventato Bullfrog e che ha ricreato l’atmosfera del vecchio quartiere, dove tutti si conoscono, anche in una città a tratti impersonale come Milano, è Romano Brida.

 

IL NOSTRO GIUDICE

Blogger da quasi dici anni con uno spazio web dedicato alle custom, motociclista da una vita, è stato giudice nel nostro contest “Barbuto by Motociclismo” al Motor Bike Expo di Verona. In mezzo a tante special, abbiamo invitato i biker barbuti a raccontare le loro storie motociclistiche. Alla fine il miglior barbuto è stato Max Campolo, che si è aggiudicato una giacca Spidi Worker Wax. Avevamo anche il premio per il miglior baffuto, un treno di Bridgestone Battlax S20. I termini di giudizio prendevano in esame non solo la cura e bellezza della barba, ma anche e soprattutto la storia personale di ciascun biker.

 

FATEVI VEDERE

La gallery li ritrae insieme agli altri partecipanti alla nostra iniziativa, ma tanti di più ne abbiamo visti a Verona. Chissà quanti di voi hanno barba, baffi e una storia da raccontare. Mandateci una vostra foto, con due righe -non di più- per raccontarvi: quale moto avete, quanti chilometri percorrete ogni anno, perché e da quanto portate la barba (o i baffi). Vi daremo spazio nella nostra gallery, implementandola sempre di più.

 

CI METTO LA FACCIA

Al Motor Bike Expo abbiamo imparato un sacco di cose sulla barba e sui barbieri, da quelli della Chicago degli anni 20 fino ai contemporanei artisti della cura dell’uomo. Però ci mancava una cosa, una soltanto: l’esperienza in prima persona. Per quello oggi sono venuto da Bullfrog. “Come li vuoi?” mi hanno chiesto. Tra pomp with a part, college contour e slick back (sono tagli classici, tipici degli anni 50) sono indeciso e quasi confuso. “Fai tu -dico a Davide, il barbiere che mi ha fatto accomodare sulla poltrona- Ma nulla di complicato. Vado in moto tutti i giorni e ho bisogno di qualcosa di semplice e di replicabile con una pettinata, quando tolgo il casco”. Il risultato? Riga di lato e sfumatura leggera, ben raccordata alla barba che sto cercando di far crescere. Mi sento un po’ più biker? Non è un taglio di capelli nuovo a cambiare la mia indole. Forse però sembro più giovane (cliccate qui e giudicate voi).

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