La MT-10 è spinta dal motore "crossplane" a 4 cilindri in linea da 998cc della YZF-R1, rivisto per rendere la guida più idonea ad un utilizzo stradale. Tra le modifiche principali troviamo i sistemi di aspirazione, di scarico e di alimentazione del carburante ridisegnati nonché un nuovo albero motore. La centralina D-Mode, abbinata all’acceleratore a controllo elettronico YCC-T, consente al pilota di scegliere tra tre mappature del motore: “Standard”, che eroga la potenza in modo lineare, “A”, dal carattere più sportivo, e “B”, per una guida su fondi sdrucciolevoli. Di serie troviamo inoltre frizione antisaltellamento e controllo di trazione impostabile su tre livelli (dal meno invasivo 1 al più conservativo 3). Anche il telaio della MT-10 è sviluppato a partire da quello della supersportiva di Iwata, ma rispetto alla R1 il Deltabox in alluminio della naked gode di un diverso rapporto tra robustezza e rigidità e diverse misure: con un interasse di soli 1.400 mm, la nuova moto di Iwata risulta la più compatta tra la naked da 1.000 cc. Per quanto riguarda le sospensioni troviamo forcella KYB a steli rovesciati da 43 mm, con 120 mm di corsa, e ammortizzatore posteriore KYB Monocross di tipo bottom link. La frenata è affidata ad un doppio disco anteriore da 320 mm, morso da pinze radiali a 4 pistoncini contrapposti con pastiglie sinterizzate, abbinato ad un disco posteriore di 220 mm con pinza flottante. L’ABS è di serie, mentre il Quick Shift (cambio assistito elettronicamente) è disponibile come optional. Essendo pensata anche per le lunghe distanze, la nuova MT-10 è dotata di cruise control (può essere attivato solo dalla 4° marcia in su tramite un interruttore posto sul lato sinistro del manubrio, a velocità comprese tra 50 km/h e 180 km/h). Il telaietto posteriore è dotato delle rifiniture e dei raccordi necessari per facilitare il montaggio di accessori originali Yamaha.