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Triumph Speed Triple 2016: "Quasi tutto nuovo, per migliorare efficienza e prestazioni"

Parlando con Stuart Wood (Chief Engineer Triumph), scopriamo quali sono le caratteristiche fondamentali dell’ultima versione dell’iconica maxi naked inglese. Le modifiche al motore, l’Euro 4, l’elettronica, la ciclistica e la nuova interpretazione del tema “doppio faro”  

Sbornia di novità da Hinckley

Il 2016 per Triumph è un anno denso di novità, nuovi modelli o consistenti aggiornamenti di modelli già in listino. La parte del leone l’ha fa la famiglia Bonneville, con le nuove T120, Thruxton e Street Twin (cliccate sui link per i nostri test, ma non perdetevi Motociclismo di maggio per un bel confronto tra Street Twin e Moto Guzzi V9 Bobber). Ma anche la gamma Tiger ha visto belle novità, come la Tiger Sport, le Tiger 800 ed Explorer in versione 2016, con queste ultime tra le protagoniste delle comparative che abbiamo svolto recentemente in Albania (quella delle maxi enduro la trovate anch’essa su Motociclismo di maggio, per quella delle “medie” dovete aspettare giugno,  quando saremo in edicola con una prova dal taglio più offroad).

Quattro chiacchiere per capire la nuova Speed Triple

Abbiamo dimenticato qualcosa? Beh, certo: la mitica Speed Triple! Probabilmente il MY2016 dell’iconica maxi naked è stato un po’ messo in ombra dalle altre novità, ma resta pur sempre la massima espressione di un concetto motociclistico da sempre legato al Marchio di Hinckley.
Come va la Speed 2016 ve lo abbiamo già raccontato, qui vogliamo offrirvi un approfondimento per capirne meglio le caratteristiche fondamentali. Lo facciamo attraverso un’intervista a Stuart Wood (Chief Engineer Triumph), che ci parla della “sua” creatura con competenza e passione.

"Il faro? È il miglior mix tra tondo e allungato"

Ci sono 104 componenti nuovi nel motore, quali sono quelli chiave?
Certamente le camere di combustione con il rapporto di compressione cresciuto da 12 a 12,25: 1 e poi i nuovi assi a camme e l'albero motore.
 
La Euro 4 è particolarmente restrittiva su due fronti: emissioni inquinanti e rumorosità, anche meccanica. Come siete intervenuti per ridurre quest’ultima?
Abbiamo rifatto tutti gli ingranaggi del cambio, riprogettandoli con un angolo dei denti più stretto per un accoppiamento migliore e molto più silenzioso.
 
Forse è anche per questo che non si avverte quasi più quel caratteristico fischio che si sente su molte Triumph. La rumorosità della moto è civile, ma lo scarico mantiene un bel suono gutturale. Come avete modificato l’impianto?
Abbiamo mantenuto il doppio silenziatore in acciaio inox con lo schema 3 in 1 in 2, ma ora ogni silenziatore è più leggero di 303 grammi e ha diverse camere interne per un flusso migliorato del 70% e una maggiore efficienza. Un catalizzatore più voluminoso posizionato sotto il motore aiuta a ridurre le emissioni inquinanti.
 
Grazie al Ride by Wire potete gestire i corpi farfallati a piacere, creare mappe molto precise selezionabili dal pilota, ma è tutto il sistema di iniezione Keihin ad essere stato rivisto.
Esatto, non c’è un componente in comune con la vecchia moto, ora la miscela aria-benzina è nettamente migliore e questo porta a grandi benefici termodinamici che poi si riflettono in migliori performance e  minori consumi. Per far questo abbiamo rivisto l’impianto con nuovi iniettori dotati di 10 fori, mentre prima ne avevano 4, e una pressione di esercizio che passa da 3 a 3,5 bar.
 
Telaio e forcellone monobraccio in alluminio non sono stati modificati? La moto sembra più agile negli inserimenti, come se avesse un’avancorsa inferiore di qualche millimetro.
Sono identici, anche le piastre di sterzo hanno le stesse quote. Quella sensazione è reale, l’hanno avvertita anche i nostri collaudatori e dipende dalla diversa posizione di guida, più avanzata per via della sella e del serbatoio più stretti.
 
La Speed Triple deve la sua fortuna anche a un elemento estetico che fin dalla T509 del 1997 la contraddistingue: il doppio faro tondo. Con la 1050 del 2011 l’avete abbandonato. In tanti speravano di rivedere i due “occhi da matto” della Speed, ma avete preferito un design intermedio tra il tondo e il filante dell’ultima versione. Non credete nel doppio faro tondo come suo elemento distintivo?
Ovviamente si è discusso molto di questo e la scelta è caduta su un faro che coniugasse il classico e il moderno. Le parabole interne sono effettivamente tonde, anche se la forma esterna è allungata e poi c’è il DRL (sistema di luci diurne a LED) che le dona un tocco hi-tech. Crediamo di aver centrato il miglior mix con questa scelta.
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