Sixty2 (nome che fa riferimento all’anno della prima Ducati Scrambler costruita, il 1962) è soprattutto un oggetto fashion, che difficilmente riusciamo a pensare comparabile in maniera diretta ad un'altra moto attualmente in commercio. Questa Ducati infatti cavalca l’onda fortunata (
16.000 esemplari venduti nel mondo) della Scrambler (vincitrice anche della nostra
comparativa 2015), una moto “da bar” e divertente insieme, che ha messo le basi della sua fortuna su un design azzeccato, una filosofia “easy” e su una guida altrettanto facile. Come la sorellona, anche questa è una moto semplice, essenziale, ma non povera. Certo, le sospensioni, i freni e alcuni dettagli meccanici non sono al livello di quelli della Scrambler 800, ma il carattere è identico. Un carattere e uno stile che però si pagano: 7.940 euro indicativi chiavi in mano non sono pochi in assoluto. Guardando il listino si scorgono moto di cilindrata e prestazioni simili più economiche. Ma nessuna vi guida nella Land of Joy. Qui sta la differenza: ci sono moto che sono alternative allo scooter, oppure moto-simbolo che portano con sé un valore superiore a quello della semplice meccanica. La Sixty2, con il suo bagaglio fashion magistralmente confezionato da una campagna marketing di alto livello, è di questa seconda categoria.
Su Motociclismo di marzo il test completo e gli approfondimenti.
P.S.: la Scrambler Sixty2 è già stata oggetto di parecchie customizzazioni.
Cliccate qui per vedere quelle presentate a Motor Bike Expo 2016.