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Ducati 1299 Panigale S: il ritorno del Duca

Tanti miglioramenti a ciclistica ed elettronica e soprattutto la schiena di un vero "pompone". Bentornata, Panigale. Abbiamo guidato a Portimão la versione "S"

Ducati 1299 panigale s: il ritorno del duca

1.285 cc. 205 CV. Circa 15 kgm di coppia. 190,5 kg col pieno. E una delle piste più folli del pianeta. Cosa succede quando si combinano tutti questo elementi? Succede che ti trovi a Portimão, e sei in sella alla nuova Panigale 1299 S. Una moto che conoscete già, almeno sulla carta (cliccate qui per ripassarne la tecnica, qui i dati completo e tutti i numeri), che porta con sé una lunga serie di contenuti da far girare la testa a tutti gli smanettoni. Un motore enorme nella cilindrata (qui il confronto prestazionale col 1199), un'elettronica completa, un 1'55” fatto segnare al Mugello... E pure il design è cambiato, guardate le foto.

Una moto di cui volete sapere solo una cosa in più: come va? C'è il video ufficiale (qui sotto), ma dalla sella è tutt'altra cosa!

 

 

Ducati 1299 panigale s: spinge come un toro e non si siede più

Beh. Per prima cosa, è tornata ad essere una Ducatona. Avete presente, no?  Entri in terza in quella curva che forse sarebbe meglio fare in seconda, prendi in mano il gas e broooooo lei ti tira fuori con una bella spinta consistente. Riconosci che questo motore è un Superquadro perché quando distendi le marce spinge come un toro, ma dove prima si "siedeva", accelerando poco convinto, ora ha una bella coppia. Alla fin fine riconosci sotto tutti i punti di vista la cara, esaltante Panigale. Ma in modo migliore.

 

SEMPRE MANEGGEVOLISSIMA, MA PIÙ COMPOSTA

Se era una "staccatrice" di serie A ora è una fuoriclasse in frenata. Hai sempre tra le mani quel fantastico avantreno solido come roccia, che ti invita a frenare sempre più il là - e ogni volta ti fermi - ma con l'aggiunta del cambio elettronico che funziona anche in scalata, così la tua concentrazione è focalizzata solo sui riferimenti, la frizione è un lontano ricordo. Ritrovi la maneggevolissima moto con la quale voli nelle varianti e ti infili in curva alla velocità della luce, ma è più composta, precisa: le oscillazioni di sterzo sono più contenute. Godi ancora oggi della gustosissima sensazione di grip lungo tutto l'arco della curva, che ti invoglia a piegare, piegare, piegare. E finalmente hai pedane sulle quali la suola dello stivale non scivola.

 

UNA MOTO CON DUE... PISTONI COSÌ (E SONO RICHIESTI ANCHE AL PILOTA)

Ma... ma. Ragazzi, è vero, quando guidi svelto è decisamente più trattabile. Il motore ti aiuta, l'elettronica è attenta ma non mette il becco quando non deve, il tutto senza intaccare il carattere che deve avere una vera Ducatona: voce, rigore. Quando però vai a cercare "l'ultimo decimo", rimane una moto con due... pistoni grossi così. Non è che ruotare il gas con 15 kgm sia cosa da tutti. E non è da tutti fregarsene di alcune oscillazioni di sterzo che si innescano quando ti muovi sulla moto per forzare la guida: sposti il peso in avanti in uscita di curva, arretri per infilarti il cupolino. In quei casi si sente che hai un reattore nucleare all'opera, sotto il serbatoio, e ti rendi conto che ci vuole mestiere per spingere davvero.

 

DI TROY CE N’È SOLO UNO

D'altronde il mondo delle supersportive ha preso una via che porta in una precisa direzione: l'aumento deciso e massiccio delle prestazioni. E d'accordo l'elettronica le gomme le sospensioni che fanno da sole e gli acceleratori intelligenti. Ma quando guidi 205 CV per 190 kg... beh, può capitare di ricordarsi di non avere la scritta "Troy", sulla tuta.

 

SCHEDA TECNICA

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ABBIGLIAMENTO

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ACCESSORI

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