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Suzuki SV650 2016: super facile, super divertente

Docile, bassa di sella e semplicissima da guidare, è adatta a chi vuole iniziare e a tutti quelli che cercano una moto poco impegnativa. Ma il suo spirito è quello che tanti anni fa l’ha resa famosa come moto… da pieghe: con una ciclistica e un motore davvero coinvolgenti è capace di soddisfare anche i “polsi” esperti. Foto, impressioni di guida, prezzo

Antenata di successo

Che mondo affascinante, quello delle moto! Nemmeno vent’anni fa (era il 1999) avevamo accolto la SV con grande entusiasmo. E come, se no? Costava poco, aveva un bel motore, un bel telaio (tutto in alluminio, forcellone compreso), era facile da guidare eppure permetteva di togliersi belle soddisfazioni tra le curve. Andava talmente bene che diventò protagonista di un trofeo molto apprezzato.
Nel giro di non molto, però, abbiamo smesso di farci affascinare dalle sue caratteristiche, abbagliati da altro: moto sempre più potenti, sempre più costose, e… sempre più impegnative. E le leggere naked di media cilindrata con 60-70 CV e belle ciclistiche, forse proprio perché facili e adatte anche a chi alle prime armi, da “che figata di moto” sono diventate gradualmente “che moto sfigate”, venendo bollate come entry-level.

Ritorno al futuro

Arriviamo a oggi: le naked medie hanno un sacco di CV e costano grossomodo dagli 8.000 ai 10.000 euro, e più di qualche motociclista sta riscoprendo le moto sfigate, dicendo, “però, che figata: costano poco da comprare e da mantenere, sono divertenti e facilissime”. Ed ecco che le Case, annusato l’affare, sfornano modelli davvero invitanti. Kawasaki ci ha pensato già qualche anno fa con la ER-6n, Yamaha è arrivata di recente con la MT-07 e adesso Suzuki, che aveva a listino la Gladius, ha deciso di sostituirla con un modello più interessante: la SV, presentata a Eicma 2015.
1/47 Il display LCD della nuova Suzuki SV 650 dispone di tutte le informazioni necessarie alla guida

KG in meno, CV in più

Suzuki crede di aver fatto un (piccolo) errore con la Gladius, non tanto per gli ottimi contenuti, quanto più per il look non proprio coinvolgente. Con la SV, infatti, ha cambiato registro: il design è tutto nuovo e ispirato a quello delle sportive di Casa (qui le foto). Tutte le sovrastrutture sono inedite e questo, insieme al nuovo impianto di scarico, ha permesso di risparmiare ben 8 kg stando ai dati dichiarati: da 203 a 195 in ordine di marcia. La meccanica è più simile, perché motore, telaio e sospensioni sono fondamentalmente quelli della Gladius, tuttavia varie novità (pistoni, alimentazione, tarature) hanno avuto un effetto benefico sulla cavalleria (la potenza massima passa da 72 a 76 CV) e sul carattere, più sportivo: cliccate qui per qualche dettaglio in più sulla tecnica e le novità, qui un video che ce la mostra in azione e ce ne illustra le caratteristiche.

C’è tutto quello che serve per divertirsi

In sella la SV si conferma la degna erede di quella moto che tanto ci piacque alla fine del millennio. Prima di tutto perché è facilissima. Ha la sella bassa, i fianchi stretti, è leggera, ha una bella posizione di guida. Sapete quando si dice: “si guida a occhi chiusi”? Ecco, e se in più ci mettete un cambio e una frizione morbidi e un ABS ben funzionante, il quadro di una moto super amichevole fin dal primo metro è completo. Il bello, però, è che non finisce tutto qui. Anzi! Basta infilare la prima strada “guidata” per rendersi conto che la SV ha ben altre frecce al suo arco. Come per esempio una ciclistica gustosissima che merita senza alcun dubbio l’aggettivo “sportiva”. Ingressi in curva super rapidi, cambi di direzione ugualmente veloci; e nelle pieghe più decise una stabilità e una precisione a dir poco gustose e rassicuranti. E nel polso destro c’è tutto quello che serve per divertirsi senza risparmio. Il V2 è docile e “rotondo” quando usato in relax, ma appena ruoti il gas con decisione risponde con una bella schiena, un allungo deciso e una voce coinvolgente. Pensate quello che volete della sua cavalleria, ma sappiate che c’è quello che serve per impennare, per inseguire una curva dopo l’altra con fare bellicoso e per tenere il passo di moto più potenti (e pesanti). L’unico aspetto sotto il quale è un po’ carente - ma solo se parliamo di sportività - è la potenza frenante. L’impianto anteriore è dolce nell’attacco e molto modulabile (perfetto per chi ha poca esperienza), ma un po’ di mordente in più non guasterebbe quando si guida a ritmi che la SV non solo sopporta, ma ai quali si esalta. Noi, qui sulle bellissime strade della Catalunya, abbiamo risolto abituandoci a frenare “strizzando” la leva con tutta la forza delle dita. Fatto questo, ci siamo divertiti come non mai…

La nuova Suzuki SV650 è disponibile dai concessionari da fine marzo in quattro colorazioni (bianco perla, blu metallizzato, rosso perlato e nero metallizzato), al prezzo di 6.840 chiavi in mano (6.740 euro la versione nera).
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