Con una Tourer o una Maxienduro puoi viaggiare comodo e veloce. Ma anche le cruiser sono gustosissime se devi macinare centinaia di km al giorno (come abbiamo fatto nella nostra
comparativa in Puglia). Ho fatto diversi viaggi con maxicruiser americane, anche di 1.000 km in una tirata unica, e ho scoperto il piacere di volare sull’asfalto come su un cuscino d’aria, rilassato come in poltrona e coccolato da un bel sound del motore e, in alcuni casi, anche da un impianto stereo degno di una discoteca. Per me una Harley
Road Glide Ultra, una
Indian Roadmaster o una
Victory Vision sono sinonimi di grandi distanze, magari con passeggero e borse zeppe di indumenti per il viaggio. Ma non è così in America. Là le moto sono roba da struscio domenicale così come da noi sono le
Ducati Scrambler. Faccio alcune foto con lo smartphone da inviare agli amici in Italia via Whatsapp; un reportage nell’era di Instagram (
lo vedete qui). Ho visto maxicruiser carenate buone per traversate continentali trasportate anche solo per poche centinai di km sui cassoni dei pick-up o su carrelli, solo per essere scaricate in prossimità del raduno o della spiaggia di turno. Due vasche su e giù per il lungomare o sulla
main street, luci LED colorate accese, radio a tutto volume e scarichi rumorosi come quelli di un buldozzer. Chi le guida lo fa senza casco (a Sturgis e a Daytona si può, in altri stati degli USA invece è obbligatorio), indossando T-shirt o canottiere, sfoggiando una miriade di tatuaggi e trotterellando a velocità codice. Perché in America puoi spaccarti il cranio per una banale scivolata e puoi fare tutto il baccano che ti pare, ma se superi il limite o sorpassi le auto in coda, stai certo di prenderti una multa.