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KTM 690 Duke 2016: un mono da sogno

Non cambia l'estetica delle Duke, ma il motore è stato completamente rivisto, è più potente, è più trattabile, è Euro 4 e (sulla R) dotato dell'avanzatissima elettronica della Super Duke. Non cambia nemmeno il carattere: non è per tutti ma è irresistibile

cambiamenti di cuore e… cervello

Invariate nell'estetica, le Duke sono state rinnovate profondamente nel motore e nell'elettronica. Il primo ora non solo è ancora più potente, ma vuole essere più confortevole e trattabile; l'elettronica, nella massima configurazione, comprende tre mappe motore, il controllo di trazione e del freno motore; poi c'è l'ABS, che come da manuale KTM è disinseribile, ma si può anche impostare nella modalità supermoto (cioè funziona solo all'anteriore). Tra poco saliamo in sella alle due versioni, e queste son le cose che ci interessano della tecnica; tutti i dettagli, che comunque sono importanti, li trovate qui (per le foto, invece, sfogliate la gallery).

Potente, regolare, con un grande allungo

Saltiamo in sella alla versione base, e la prima cosa che ci preme verificare non sono i 3 CV in più che sono arrivati nonostante l'Euro 4 (5 sulla R), ma la trattabilità del motore e l'entità delle vibrazioni. Obiettivo centrato: il grosso mono spinge regolare fin dai bassi, senza on-off, con una bella grinta da 4.000 giri e come una furia da 6.000 a 9.000; per di più lo fa con vibrazioni trascurabili su tutto l'arco di erogazione. In città non si avvertono strattoni e si guida a occhi chiusi, l'unica accortezza è scegliere il giusto rapporto, perché con quelli lunghi (4a, 5a e 6a) strappa fino a 3.000 giri. Per il resto, tanto di cappello ai tecnici KTM, non tanto per le prestazioni, ma per la perfezione dell'erogazione e l'intervallo utile e brillante, che è di ben 6.000 giri, un record per un mono. 

Non è "pronti-via"

Nonostante il ritocco alle piastre della forcella, eseguito per stemperare un po' di nervosismo, la ciclistica resta sempre bella frizzante. E quindi, tra leggerezza, grinta nell'entrare in curva, e il mono che spinge fortissimo, ci vuole più di qualche chilometro per fare amicizia con la Duke. Che all'approccio sembra una nervosa motard da prendere con le pinze. Sembra, però, non lo è: fatto il dovuto tirocinio, curva dopo curva inizi a capire come risponde, a conoscere quell'avantreno guizzante, a sfruttare quelle risposte immediate. Poi, una volta che hai capito che ti puoi fidare, scopri che la guida non solo è molto efficace, ma soprattutto divertente. Staccate, ingressi in curva velocissimi, cambi di direzione istantanei, accelerazioni... Sul misto anche per le sportive non sarà facile tenere il passo di queste due grintose naked. 

La KTM 690 Duke R: più grinta, meno comfort

La Duke non è una maximoto, ma è ben disegnata, e in sella il posto è adeguato anche se si è di buona statura. Si sta comodi, col busto eretto e le braccia piegate per il manubrio vicino, assumendo una posizione avanzata e sportiva. Ma comoda. Sulla R c'è un po' meno spazio, poiché le pedane sono più alte e arretrate e il manubrio è più basso, quindi, in generale, la posizione è meno confortevole. Sulla R ci sono anche le sospensioni più sostenute, capaci tuttavia di offrire un buon comfort e più efficaci sui dossi, dove la base accenna qualche ondeggiamento, che comunque si estingue da solo. Sulla R c'è anche un incredibile (per una monocilindrica) pacchetto elettronico: tre riding mode (street, sport e rain), il controllo di trazione e del freno motore avanzati, che lavorano con il sensore di inclinazione. Questo permette anche di offrire l'ABS cornering. Sulla versione base ci sono una sola mappa e l'ABS (disinseribile). 

Quale scegliamo? Disponibilità e prezzi

Ci sono ancora tante cose da dire sulle Duke, ma noi ci risentiamo sulle pagine di Motociclismo con più calma per tutti i dettagli, l'argomento è interessante e merita un approfondimento. Ora concludiamo con le informazioni sui prezzi. Le moto sono già dai concessionari, la base costa 9.050 euro, la R 10.630 (chiavi in mano indicativi). Se optate per la base, ottima scelta, vi suggeriamo di acquistare anche il pacchetto optional Track Pack (poco più di 300 euro), che comprende le tre mappe prima citate, il traction control e l'ABS supermoto. Così la base si avvicina alla R, che comunque ha sempre in più il cornering ABS e il traction avanzato, che lavora con l'inclinazione della moto, funzioni che sono precluse alla base perché non si può dotare dell'inclinometro.

Il test approfondito su Motociclismo di gennaio 2016.
1/21 KTM 690 Duke R 2016: 10.630 euro chiavi in mano. Invariate nell'estetica, le Duke sono state rinnovate profondamente nel motore e nell'elettronica. Il primo ora non solo è ancora più potente, ma vuole essere più confortevole e trattabile; l'elettronica, nella massima configurazione, comprende tre mappe motore, il controllo di trazione e del freno motore.
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