Dopo
l'uscita del vicepresidente esecutivo Giorgio Girelli a fine novembre, e il congelamento del progetto di quotazione in borsa, circolavano varie voci riguardo al futuro della Casa di Schiranna: c’era chi diceva che Mercedes-AMG (
che ora detiene il 25% della società) era pronta ad acquisire totalmente MV, altri sostenevano l’arrivo di nuovi soci che avrebbero portato nuova liquidità nell’Azienda… insomma, c’era un po’ di confusione nell’aria e mancavano notizie ufficiali, ma nel frattempo le cose non andavano nel migliore dei modi. Sembrerebbe infatti che la produzione di moto si fosse fermata, in quanto alcuni fornitori avrebbero interrotto la consegna dei ricambi, in attesa che venissero saldati i debiti.
Ora MV Agusta comunica che, in seguito all’incontro con i rappresentanti dei lavoratori,
ha chiesto l’ammissione al concordato in continuità, ovvero la procedura concorsuale grazie alla quale l'azienda, per evitare il fallimento, cerca di trovare un accordo con i creditori. Il concordato è dunque uno strumento utile per cercare di risolvere lo stato di crisi aziendale e il suo impiego consentirebbe di scongiurare l'ipotesi del fallimento, evitando così che si vada disperdendo tutto quanto messo in piedi in questi anni di attività. MV Agusta avrebbe dunque chiesto di poter pagare solo una parte dei debiti, in modo da poter creare una nuova base di partenza.
Questa decisione viene così spiegata dalla Casa varesina: “
MV Agusta ha deciso di preservare il suo valore, i suoi dipendenti e i suoi creditori richiedendo l'ammissione al concordato in continuità che permetterà alla società di potersi ristrutturare e generare flussi positivi al servizio della crescita e dei propri stakeholders (tutti i soggetti coinvolti economicamente, ndr).”