L'albero genealogico della W800 può essere fatto risalire al 1966, quando Kawasaki ha introdotto la sua antenata: la W1. Questa moto era dotata di un robusto e affidabile motore 650 cc da 50 CV. Come detto, questo propulsore è stato il primo grande motore a quattro tempi, ad alte prestazioni, di Kawasaki, e si è rivelato una vera e propria pietra miliare di produzione. Soprattutto nel mercato americano, dove ha contribuito a impostare le basi del marchio in un enorme mercato di motociclette. Alla W1 seguirono negli anni la W2 (1968) e la W3 (1973), che hanno beneficiato di alcuni miglioramenti e affinamenti, soprattutto per quanto riguarda il propulsore e le sospensioni. Seguendo le linee, la filosofia e le caratteristiche della prima W1, dopo una "pausa" di 24 anni nella produuzione delle "W", la Casa di Akashi nel 1998 ha lanciato la W650. Questo modello è stato accolto con grande successo dal pubblico, segno che lo stile retrò non è mai passato di moda. Sulla scia dunque di questo successo, nel 2011, Kawasaki ha dato alla luce la W800, allargando ulteriormente la famiglia W. In tutte queste generazioni di moto, Kawasaki ha sempre mantenuto lo stile classico e retrò caratteristico della prima W1, uno stile che ancor oggi sta andando molto di moda. Grazie alle
immagini presenti nella gallery potete ripercorrere la storia della serie W.
Ora però, la Casa deve dire addio alla produzione di questi modelli, a causa delle future normative europee in materia di emissioni inquinanti. Normative che costringerebbero la Casa a importanti (ed onerose) modifiche al propulsore. È un vero peccato che Kawasaki si trovi costretta a porre fine alla famiglia W, soprattutto ora che lo stile
heritage sta andando molto di moda. Cosa sforneranno ad Akashi per sostituire la W800? Staremo a vedere…