Tanti top rider, almeno uno per ogni marca di moto, tutti nella stessa categoria. Husqvarna può contare su Jason Anderson, che inizia sempre col botto le sue stagioni. Qualora “El Hombre” dovesse trovare la giusta costanza nei risultati (leggi Ryan Dungey) potrebbe essere una seria minaccia al Campione in carica. Anderson è bravo a gestire la prima parte della gara, per poi incrementare il ritmo, andare a colmare il gap che lo separa da Cole Seely (Honda) e a crearsi un buon margine sugli avversari. All’Angel Stadium Dungey si riscatta dopo una caduta causata da un block pass di Trey Canard (Honda). Il pilota KTM rimonta dal 7° al 2° posto, dimostrando che è lui l’uomo da battere.
La preparazione fisica e quella mentale non gli mancano di certo: potrebbe essere il vincitore del prossimo main event. Sul terzo gradino del podio sale Cole Seely. Inizia bene la sua gara il “rookie of the year 2015”, conquistando la prima posizione nel corso del primo giro. Tenta la fuga, ma viene ripreso da Anderson prima e da Dungey poi, nel finale. Alti e bassi per Eli Tomac (all’esordio con la
Kawasaki KX450F ufficiale). Per lui un 4° posto sudato. È un buon risultato per iniziare, ma da lui ci si aspetta di più: è il perdente dei primi 4, che hanno un ritmo nettamente superiore ai restanti colleghi. Ottima prestazione di Ken Roczen (Suzuki): una rimonta favolosa del tedesco lo porta dagli ultimi posti al 5° finale, anche se la separazione da KTM (avvenuta a fine 2014) non sembra essersi rivelata una buona idea. Per il tedesco vale lo stesso discorso di Dungey e Anderson: gli serve un pizzico in più di sangue freddo, perché il talento e il fisico li ha.
Al 6° posto troviamo Chad Reed (Yamaha): gara quasi anonima la sua (magari complice l’età che avanza…), mai nel vivo della gara. Chad è però bravo a non commettere errori grossolani e questo gli permette di conquistare 15 punti. Trey Canard (Honda) è un pilota dal duplice comportamento: nella prima parte di gara supererebbe anche Valentino Rossi sparato a 330 km/h sul rettilineo del Mugello e lui sulle whoops a 340. Poi si stende, tira i remi in barca e si accontenta del 7° posto. Peccato, si stava giocando la vittoria. Lo vedremo di nuovo nelle posizioni di testa non appena ce ne sarà l’occasione e, statene certi, farà di tutto per tenersi dietro gli avversari (compagno di squadra compreso…). David Millsaps (KTM), Dean Wilson (KTM) e Justin Brayton (KTM) chiudono la top 10.
Male Justin Bogle (Honda), Marvin Musquin (KTM) e Justin Barcia (Yamaha). I primi due, all’esordio in 450, non brillano affatto. Il terzo, dopo aver fatto emozionare il pubblico con la sua guida al limite per qualche giro, inizia a retrocedere posizione dopo posizione. Terminano rispettivamente 13°, 14° e 15°. Delude anche Christophe Pourcel (Husqvarna) dopo aver primeggiato nelle prove.