Turismo: Sardegna, itinerario sulle strade di Carloforte e dell’Isola di San Pietro

L’isola di San Pietro è a Sud Ovest della Sardegna. Lì è Carloforte. Ci siamo stati in supermotard.

ISOLA DI SAN PIETRO E CARLOFORTE

ISOLA DI SAN PIETRO E CARLOFORTE La vita sull’isola non doveva essere facile quando nel lontano 1738 ottantotto persone di origine ligure giunte da Tabarka, piccola isola della costa settentrionale della Tunisia, iniziarono a costruire le prime abitazioni di Carloforte, ancora oggi il principale nucleo abitativo di San Pietro. Difficoltà d’ordine ambientali, l’invasione francese del 1793 e quella successiva dei pirati tunisini resero l’esistenza di questa prima comunità assai problematica. Oggi sull’isola si vive in tutta tranquillità e si ha la sensazione di muoversi in un piccolo paradiso terrestre, popolato da 6.500 abitanti d’inverno, che raggiungono punte di 50.000 nei mesi estivi, quando turisti provenienti da tutto il mondo cercano tra le sue coste un po’ di pace e relax. Qualità che non mancano a questa piccola perla del Mediterraneo, oltre naturalmente al mare blu cobalto e alle spiagge vellutate. Poco distante si trova l’isola “sorella”di Sant’Antioco, anch’essa affacciata sul breve tratto della costa sud occidentale sarda che pone limite al Sulcis.

LIGURI A CARLOFORTE

LIGURI A CARLOFORTE San Pietro è un vero capolavoro naturalistico, concentrato in 51 km quadrati che prevedono calette riparate, spiagge assolate, pareti rocciose e imponenti che sprofondano nel mare. Va scoperta con calma, soffermandosi non solo sulle sue coste, ma anche sui sentieri profumati che si snodano e si confondono con la macchia mediterranea, composta da boschi di pini, arbusti di rosmarino e dalla caratteristica palma nana. Carloforte, il capoluogo, per la tipologia di abitazioni richiama la Liguria, luogo d’origine della comunità di corollari che, prima di giungere sulla costa sarda, abitavano a Tabarka. Da Portovesme il traghetto impiega circa mezzora e, poco dopo, si possono vedere le prime case e i primi scorci dell’isola. Un vero piacere da girare in moto, soprattutto con il caldo e le file estive. Così, scesi dal traghetto di mattina presto, iniziamo a percorrere le sue poche strade con una supermotard dotata di un motore non brillantissimo ma gestibile e di sicuro divertimento tra le curve e l’asfalto in buone condizioni di San Pietro. Bastano pochi minuti per lasciarsi alle spalle il centro abitato in direzione di La Bobba, una spiaggia sulla costa sud-orientale con sabbia fine fine e mare cristallino.

FENICOTTERI E FARAGLIONI

FENICOTTERI E FARAGLIONI Appena partiti dobbiamo nuovamente fermarci ad osservare i numerosi fenicotteri che passeggiano sul sottile specchio d’acqua che ricopre le Saline di Carloforte, poco distanti dal centro. In breve tempo siamo nei pressi de “Le colonne”, due faraglioni aguzzi di una ventina di metri che si ergono dritti, maestosi e imponenti, a pochi metri dalla costa. Un piccolo sentiero costeggia l’alta scogliera frastagliata da dove è possibile ammirarli. L’acqua anche da questa altezza è limpida e chiara ed è possibile vederne il fondo: ci lasciamo tentare … Ristorati, asciugati, rimessi casco e giacca riprendiamo la nostra marcia: la strada asfaltata ci riporta verso le saline, ma al posto di girare verso Carloforte, svoltiamo a sinistra e ci immergiamo nella macchia che tinge a tratti di verde il centro dell’isola. Le condizioni della strada sono davvero ottime, ma il paesaggio non invoglia certo ad andare veloci e l’andatura migliore è quella “naso all’aria” e a bassi regimi, osservando la flora, senza fretta.

OASI DI CAPO ROSSO

OASI DI CAPO ROSSO C’è tempo anche per qualche escursione seguendo una delle numerose strade bianche che si diramano da quella principale. Dopo qualche chilometro notiamo il cartello dell’Oasi naturalistica Lipu, a Capo Rosso. Una piccola stradina in discesa ci porta in un luogo da sogno (da godere necessariamente a piedi) con le rocce a picco sul mare che si riflettono e si confondono con il luccichio dell’acqua: le continue modificazioni geologiche e climatiche dell’isola hanno favorito la costituzione di un habitat del tutto unico, caratterizzato da una varietà floristica e faunistica comprendente numerose specie autoctone, per le quali la zona è considerata “area di interesse internazionale”.

IL BELVEDERE DEL FARO

IL BELVEDERE DEL FARO Rimontati in sella raggiungiamo velocemente il belvedere vicino al faro, che merita un’altra sosta. Come noi molti altri turisti sono giunti fino a lì ad ammirare il panorama. Il sole a picco e la fame che avanza ci riportano, però, a Carloforte dove pranziamo mangiando un’ottima focaccia, che ci ricorda quella di Recco, in Liguria. Altro retaggio delle origini dei primi coloni Tabarkini? Dopo pranzo ci aspetta una passeggiata sul lungomare e tra le vie della cittadina, costeggiate da case basse color pastello (un mix di stile africano e ligure), ficus benjamin giganti e palme.

LA COSTA ORIENTALE, LA PUNTA E L’ISOLA PIANA

LA COSTA ORIENTALE, LA PUNTA E L’ISOLA PIANA Osserviamo ancora per un po’ l’ormeggio dei traghetti per poi riprendere la nostra marcia e continuare l’esplorazione dell’isola, questa volta lungo la costa orientale, che ha meno spiagge rispetto a quella occidentale, ma è ugualmente bella. Dalla strada principale si possono osservare i molti sentieri che si allontanano verso l’interno. L’obbiettivo è quello di arrivare a “La Punta” per scorgere l’Isola Piana. Un tempo questa piccola isola, simile ad una grossa distesa di scogli, era la sede dello stabilimento per la lavorazione del tonno, ma già da diversi anni si è trasformata in un piacevole villaggio vacanze, bello ed esclusivo.

I PESCATORI DELLA TONNARA

I PESCATORI DELLA TONNARA Passeggiamo lungo la costa osservando i pescatori che si avvicendano nei pressi della “nuova” tonnara e che ripetono, con poche variazioni, i gesti di un rituale che ha origini antichissime: era, infatti praticato in questi mari già dai Fenici, dai Romani e anche dagli Arabi. Al tramonto, la nostra prima giornata sull’isola finisce, non prima però di essere tornati a Carloforte ed esserci seduti in uno dei tanti ristorantini dell’isola: per cena, il miglior trancio di tonno mai mangiato!

BLOC NOTES

 

Non sarà la costa Smeralda ma i servizi nell’isola di San Pietro non mancano di certo. Per avere un’idea delle bellezze che vi aspettano si possono consultare molti siti a riguardo, tra cui: www.carloforte.net; www.carloforte.it; www.isoladisanpietro.org. Da visitare anche il sito www.girotonno.it.

                                                        

MANGIARE

Ristorante “Da Vittorio”, Corso Battellieri, 16, Carloforte. Tel. 0781-855200. Davvero molto buono, un ristorante elegante e romantico con tavolini esterni con vista mare. Vi consigliamo i piatti di pesce, il tonno chiaramente, ma anche le altre bontà appena pescate.

 

DORMIRE

“Hotel Riviera” (foto sopra), Corso Battellieri, 26, Carloforte. Tel. 0781-854101. Una palazzina restaurata sul Lungomare, a brevissima distanza dall’attracco dei traghetti. Le camere sono arredate con gusto e non manca niente per un soggiorno piacevole e confortevole, compresa una splendida terrazza. Tutto lo staff, e soprattutto la Direttrice, è gentilissimo.

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