21 June 2010

Ride To Work Day: in U.S.A. una motociclista è madrina politica di chi va al lavoro in moto

La congressista Gabrielle Giffords (nella foto) si fa portavoce della campagna che promuove l’utilizzo della moto per andare al lavoro.

Ride to work day: in u.s.a. una motociclista è madrina politica di chi va al lavoro in moto

 

Proctor (MINNESOTA – STATI UNITI) 21 giugno 2010 – Oggi negli Stati Uniti è il Ride To Work Day, la giornata in cui l’omonima associazione Ride To Work, con sede a Proctor, promuove lo spostamento sulle due ruote motorizzate per fare il tragitto casa-lavoro e viceversa. La campagna di Ride To Work Day è sostenuta sia dal Motorcycle Industry Council, l’equivalente statunitense dell’italiana Confindustria moto ANCMA, sia da alcuni membri del Congresso, ultimo dei quali la Congresswoman Gabrielle Giffords (nella foto), eletta nel collegio dell’Arizona. La Giffords ha prestato di recente la propria immagine per portare aventi le ragioni di Ride To Work, come potete vedere nel video che pubblichiamo. La Giffords ha sottolineato, in particolare, come moto e scooter, oltre a prevenire i problemi degli ingorghi tipici del traffico automobilistico, siano anche una misura di prevenzione dell’ambiente. Ha detto la Gifford: “Dopo oltre vent’anni che alcuni di noi utilizzano la motocicletta, possiamo fa notare come sia un mezzo economico, il mezzo meno caro per andare in giro. In più, secondo il Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti le moto consumano il 56% in meno – probabilmente rispetto alle automobili n.d.r. – per un buon numero di miglia percorse. Si parla di una media compresa fra 40 e 75 miglia per gallone. Sono orgogliosa di essere una motociclista e come tale di impattare in minor modo sull’ambiente, utilizzando la mia motocicletta”. La Gifford ha inoltre messo in risalto un argomento a cui anche Motociclismo tiene tanto e per cui ci siamo impegnati con diverse campagne prima per il paraschiena, poi per l’ABS, la sicurezza stradale su cui la congressista si è espressa dicendo: “Le motociclette sono divertenti e sono anche un pratico mezzo di trasporto, ma dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza dei motociclisti. Questo è il motivo per cui mi sono fatta promotrice di una soluzione legislativa bipartisan, grazie a cui mi è stata attribuita la nomea di ‘voce della sicurezza dei motociclisti’. È necessario che automobilisti e motociclisti si rispettino reciprocamente alla guida. Mi rivolgo comunque agli automobilisti e ai camionisti: fate attenzione a quando utilizzate le strade”. Ha concluso la madrina politica dell’evento: “Quest’anno incoraggio tutti i motociclisti a partecipare al Ride To Work Day”. Non è la prima volta che le associazioni dei motociclisti trovano un buon sostegno politico negli Stati Uniti: già il 20 aprile 2009, l’Associazione Motociclistica Americana (AMA –American Motorcyclist Association) e l’Associazione dei Costruttori (MIC – Motorcycle Industry Council), le lobby del segmento moto, avevano fatto pressione sul Governo Obama, affinché ammettesse le due ruote motorizzate al piano di fondi a sostegno dell’economia, approvato dal Congresso. Ci sarebbe da imparare, considerando che, in Italia, il processo per arrivare all’approvazione del nuovo Codice della Strada, che include numerose prescrizioni anche per i motociclisti, si sta rivelando la storia infinita, a suon di tira e molla, con conseguenti tempi lunghissimi. Anche i politici francesi avrebbero qualcosa da imparare dall’attenzione dei colleghi statunitensi verso le moto: ricordiamo la protesta decine di migliaia di motociclisti, che hanno bloccato lo scorso 13 marzo le strade di 58 città francesi, compresa Parigi, gridando: “Non siamo automobilisti, non facciamo la coda”, questo per attirare l’attenzione dei legislatori verso una riforma del C.d.s. che li autorizzasse a sorpassare le auto in colonna. Restando in termini di internet e volendo rubarne uno dal vocabolario di Facebook, potremmo dire che i motociclisti hanno una “relazione complicata” con i politici italiani e francesi.

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