31 May 2010

SBK 2010: Carlos Checa con la Ducati Althea si aggiudica la Superpole a Salt Lake City

Lo spagnolo Carlos Checa, in sella alla Ducati privata del team Althea, ha guadagnato la pole position con un crono di 1'47"881. Griglia spettacolare in Superpsort

Sbk 2010: carlos checa con la ducati althea si aggiudica la superpole a salt lake city

di Silvano Di Giovanni

Salt Lake City (STATI UNITI) 30 maggio 2010 - Lo spagnolo Carlos Checa, in sella alla Ducati privata del team Althea, ha fatto segnare sul circuito del Miller Motorsport la sua terza pole position in carriera  con l’eccezionale tempo di 1'47"881, ben 1 secondo e 3 decimi sotto la Superpole realizzata lo scorso anno da Ben Spies. Checa, che sembra gradire molto questa pista, dove già nel 2008 aveva ottenuto la pole position, ha preceduto di 333 millesimi Max Biaggi, con l'Aprilia, e di 567 millesimi Carl Crutchlow con la Yamaha R1. A chiudere la prima fila  nella griglia di domani il ceco Smrz, con un’altra Ducati privata, quarto a 581 millesimi. Guadagna la seconda fila il capoclassifica del Mondiale Leon Haslam (Suzuki) e per il rinato Haga, che sembra finalmente aver trovato il bandolo della matassa proprio nella Superpole, dove è riuscito a scendere per la prima volta a 1'48".

Checa ha guidato con determinazione e bravura, sfruttando al massimo le doti di guida della Ducati apparsa, però, irrimediabilmente meno veloce della concorrenza in fondo al lunghissimo rettifilo del traguardo (1 km circa). Sono oltre 10 i km/h di differenza della moto di Borgo Panigale, che prende paga dalla velocissima Aprilia RSV4 di Biaggi, su cui, per l'occasione, è stato montato il nuovo motore con distribuzione a ingranaggi. Non sono pochi 10 Km/h e qui a Miller potrebbero essere un problema decisivo. Un dispiacere per Fabrizio, che per altro sulla pista americana è andato sempre veloce. In Superpole è uscito al secondo heat per soli 33 centesimi. Ciò gli ha compromesso, se non la prima, quantomeno la seconda fila in griglia. Partire così indietro non è salutare su una pista guidata come quella americana e certo non aiuterà Fabrizio l'handicap di una velocità di punta non eccellente. Risultato della superpole a parte, le prove hanno confermato le buone prestazioni complessive delle Ducati sul giro, soprattutto quella guidata da Checa, che ha segnato un passo di gara notevole, più volte sul 48" basso, e con un vantaggio sui concorrenti cospicuo, dell'ordine dei 3-4 decimi al giro. Aveva un buon ritmo anche Jonanthan Rea, con la Honda. L' inglesino ha purtroppo vanificato la sua prestazione in Superpole con un volo pazzesco, quanto spettacolare, all'uscita della curva in fondo al rettifilo del traguardo, per fortuna risoltosi senza gravi conseguenze. Sono comunque conseguenze che potrebbero impedirgli di partecipare alla gara. Solo domani si potrà sapere se Rea sarà della partita o no. Ha, infatti, un grosso ematoma alla gamba e una sorta di bruciatura sulla spalla e sul collo, come fosse letteralmente spellato, causata dal pneumatico posteriore che lo ha come "fresato". Rea, come Corser e Sykes, è stato vittima di un’improvvisa perdita di aderenza della moto, probabilmente da individuare con l'esasperazione dei controlli elettronici di trazione, portati veramente al limite. Altro passo da gara di tutto rispetto è quello di Max Biaggi, che è sceso più volte sotto l'1 e 49", mentre ha mostrato ancora difficoltà Leon Haslam, che non è riuscito a trovare un assetto ottimale, pur avendo provato intensamente. Hanno mostrato un buon potenziale anche le Ducati private di Byrne e Luca Scassa. Non brilla invece la BMW che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, non riesce a sviluppare una velocità di punta adeguata (300 orari Corser, 298 Xaus), contro i 309/312 delle Aprilia, i 303/304 delle Suzuki, i  302 della Honda, i 305/307 della Yamaha. Solo la Ducati è a livello della BMW e ha anche qualcosa in meno. Sembra che la causa sia l’air box. Il 4 cilindri bavarese ha potenza in abbondanza, 225-230 cavalli, ma di picco, quando le serve "respirare" a lungo, come sui grandi rettilinei tipo quello di Miller, annaspa, le manca l'"aria . La cura Tardozzi è ancora lunga...Chi non riesce ad uscire dalla crisi è il tedesco Neukirchner, che lamenta l'impossibilità di trovare un bilanciamento giusto alla moto, un po' quello che ha stroncato Kyonari lo scorso anno. Così come si è impantanato in un’azzardata escursione vacanziera sulla pista del lago salato di Bonneville, altrettanto appare intrappolato nella messa a punto di una Honda, che, invece, nelle mani di Rea va, invece, benissimo.

 

In Supersport ha realizzato la pole il turco Kenan Sofuoglu con la Honda CBR 600 Ten Kate che ha fatto segnare un eccellente 1'51" 281, già sotto il vecchio record delle prove di circa mezzo secondo. Seguono nell'ordine Laverty, con un altra Honda 600, Lascorz e Fujiwara con le Kawasaki. Quinta e sesta le due Triumph 675 Parkingo. Da sottolineare che ben 12 piloti sono racchiusi in un secondo e 27 millesimi. Da tempo non si vedeva in Supersport una griglia così compatta.

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