Secondo test Moto Guzzi Stelvio

Confermate le impressioni avute del prototipo. Il motore soffre ancora un po' ai bassi ma il giudizio è positivo

Secondo test della Stelvio




La moto in versione definitiva conferma le buone impressioni rilevate dal nostro tester sul prototipo, provato in anteprima da Motociclismo nel mese di Dicembre. La Stelvio si presenta così sul mercato diversificandosi dalle concorrenti per caratteristiche tecniche e componentistica di elevata qualità: il bicilindrico più potente del segmento, l’8V  da 110 CV, la gomma posteriore da 180/55, l’avantreno affidato a una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 50 mm e pinze Brembo ad attacco radiale. Novità per quanto riguarda particolari e finiture: l'interferenza degli iniettori con le gambe del guidatore è stata risolta aggiungendo una copertura in plastica. La sella ora dispone della regolazione in altezza su due posizioni. L'ABS, ancora in fase di sviluppo, non sarà pronto prima di sei mesi. Comfort e facilità di guida, tratti caratterizzanti della nuova arrivata della Casa di Mandello, rimangono particolarmente apprezzabili e pressoché inalterati rispetto al giudizio già positivo dato al prototipo.

Motore





Nei mesi trascorsi dal nostro primo test fino ad arrivare alla destinata al mercato i tecnici della casa di Mandello si sono concentrati in particolare sull'erogazione del motore e sul setting delle sospensioni. Sono stati modificati i segmenti interni dell'impianto di scarico e la mappatura della centralina alla ricerca di una curva di coppia più lineare e piena a tutto vantaggio del piacere e della fluidità di guida. Rimane comunque migliorabile il tiro ai bassi regimi in salita e con le marce più alte, dove il bicilindrico trova qualche difficoltà in più rispetto alle motorizzazioni della concorrenza.

Ciclistica





Le migliorie sulla Stevlio riguardano anche la ciclistica che non è stata risparmiata da interventi di revisione: in particolare al monoammortizzatore, che, con le nuove tarature, assicura un assetto più bilanciato quando si prova ad aumentare il ritmo, ovviando in questo modo alle oscillazioni che si innescavano sul prototipo. La taratura della forcella rimane di buon livello come già rilevato nel primo test. La moto nel complesso è molto bilanciata. La frenata è potente e modulabile, ma necessita una discreta pressione sulla leva per un’azione immediata.

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