12 March 2010

Sicurezza per legge: la protesta dei maggiori produttori di abbigliamento

Dopo il commento negativo dell’ANCMA sul DDL 1720 che introduce obblighi troppo severi sulle protezioni che devono indossare i motociclisti, ora si dicono contrari anche i produttori.

Sicurezza per legge: la protesta dei maggiori produttori di abbigliamento

Milano 12 marzo 2010 – All’Ottava Commissione Permanete Lavori pubblici comunicazioni del Senato è in corso, come vi abbiamo già anticipato, la discussione sul Disegno di Legge 1720 in materia di Sicurezza Stradale, che riformerà il Codice della Strada. Fra gli emendamenti allo studio della Commissione è in fase di valutazione il numero 20.2 proposto dai Senatori del PD Marco Filippi, Bubbico, Donaggio, Fistarol, Magistrelli, Morri, Papania, Sircana, Vimercati, Zanda e Ranucci. Dopo la contrarietà a tale emendamento espressa dall’Associazione dei Costruttori di moto e scooter, Confindustria ANCMA, è stata immediata anche la reazione delle Case produttrici di abbigliamento tecnico per motociclisti, che, oltre a non essere state minimamente coinvolte nella definizione del DDL, si dicono anche preoccupate per la sua natura integralista. “Una legge del genere – sostiene Vittorio Cafaggi, responsabile della comunicazione Dainese - sarebbe di difficile attuazione sia per la sua complessità, sia per l’impatto negativo che avrebbe sugli utenti, che la vivrebbero come un attentato alla libertà”. Della stessa opinione è lo staff del Safety Lab di Spidi, che sostiene: “Se da un lato potrebbe incentivare il mercato delle protezioni, dall’altro potrebbe rivelarsi un boomerang per lo stesso, inibendo l’utilizzo anche delle moto. Non parliamo poi della difficoltà di verificare la tecnicità di un prodotto piuttosto che un altro”. Certo, alla luce dell’esperienza fatta con la campagna di sensibilizzazione per l’utilizzo del paraschiena, ci sentiamo di dire che se già sarebbe mal tollerato l’obbligo della protezione più importante dopo il casco, il paraschiena appunto, come si può pensare che si posso obbligare per legge i motociclisti ad indossare un intero “armamentario”? Anche solo il comma due dell’emendamento in questione, che prevede un casco integrale per i veicoli fino a 11 Kw, basta ad animare accese discussioni: è lecito domandarsi, per esempio, che fine farebbero i caschi jet? Purtroppo dobbiamo ancora una volta riscontrare che chi legifera non è ispirato dalla realtà dell’uomo della strada.

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