di Fabio Meloni - 19 May 2023

Triumph Speed Triple 1200 RR vs Triumph Tiger Rally 1200

La Casa di Hinckley equipaggia la sua sportiva e la sua globetrotter di punta con due motori a tre cilindri che hanno nella sequenza degli scoppi (ovvero nell’albero motore) la differenza principale, “screamer” in un caso, “big bang” nell’altro. Quali differenze generano, sul banco prova, queste peculiarità?

L’ultima Tiger 1200 è dotata come in passato di un motore a tre cilindri, frazionamento simbolo della Casa di Hinckley. Sulla carta, i propulsori tricilindrici sono vantaggiosi perché offrono il bello sia dei twin sia dei quadricilindrici. Ma applicato al mondo delle endurone, questo frazionamento - almeno fino a oggi - non ha convinto al 100%. Oggettivamente, il tre cilindri della “vecchia” Tiger 1200 era ottimo (elastico, corposo, grintoso). Era invece criticabile a livello di sensazioni: fluidità e sound sportivo mal si conciliano con fango e salti e piste nel deserto, dove il borbottio dei twin è di casa. Nel progettare l’attuale Tiger 1200, Triumph ha affrontato il tema in modo tecnicamente interessante. Anziché snaturare sé stessa utilizzando un frazionamento diverso, ha fatto in modo di rendere il suo “triple” di punta - quello delle Speed RS e RR - simile nel sound e nelle vibrazioni a un bicilindrico. Ha fatto questo agendo sull’albero motore in modo da modificare la tradizionale sequenza degli scoppi. I tre cilindri presentano di norma una spaziatura regolare tra le combustioni, che avvengono una ogni 240° di rotazione dell’albero. Da qui il “sound” uniforme. Quello della Tiger 1200, in virtù dell’albero con perni di manovella sfalsati di 90°, fa sì che ci siano due scoppi “vicini” (separati da 180° di rotazione dell’albero) e uno “lontano” (dopo 270° di rotazione). Questo ha effetto sia sul suono sia sulle vibrazioni, più vicini a quelli di un bicilindrico. Come questa soluzione incida sull’erogazione lo racconta il confronto tra le curve dei due motori fratelli, quello della Speed (in questo caso in versione RR) e quello, appunto, della nuova Tiger. Esiste com’è ovvio una grande differenza in termini di potenza massima, ma questo ha a che fare più che altro con il posizionamento dei due modelli sul mercato. L’aspetto secondo noi davvero interessante da notare è che il triple della Tiger presenta le curve tipiche del frazionamento, infatti simili nell’andamento a quelle del motore in versione Speed. Salvo un certo vantaggio tra 2.000 e 3.000 giri/min dovuto probabilmente a un’ottimizzazione del rendimento volumetrico per i bassi regimi, Tiger e Speed hanno curve pressoché sovrapponibili fino a 7.000 giri/min.

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