di Mario Ciaccia - 27 March 2023

MotoGP e pronostici, non sempre ci si azzecca

Ed è ovvio, visto che la sfera di cristallo non esiste. A Portimão non tutto è andato come ce l'aspettavamo... e ci mancherebbe. Però che inizio di stagione, eh!

Ma che cos'è un pronostico? Quando noi comuni mortali proviamo a indovinare come andrà la MotoGp, siamo come i vecchietti che si mettono a guardare i cantieri con le mani dietro la schiena. In base a determinate cose pensiamo che un pilota andrà in un certo modo... e poi va al contrario. Quelle determinate cose ci dicono che gli eventi potrebbero andare in una sola direzione, ma... quanti week end avete mandato in fumo perché prevedevano pioggia e invece non è successo? Nel caso di Portimao, su Pecco Bagnaia ci abbiamo preso tutti in pieno. 1) Ha la moto migliore, 2) è il Campione del Mondo in carica, 3) ha fatto ottimi test invernali = potrebbe andare forte. Ed è andata così: ha vinto entrambe le gare. Anche su Maverick Viñales ci abbiamo preso. Ma su Jack Miller, proprio, no.

Ecco i nostri ragionamenti: 1) in sella alla Ducati, da pilota ufficiale, non ha reso quanto avrebbe dovuto: quarto nel 2021, quinto nel 2023, ha sprecato l'occasione di correre con la moto migliore; 2) dalla moto migliore passa ad una delle peggiori, la KTM; 3) in tutti i test invernali è sempre finito tra gli ultimi, spiegando l'ovvio, ovvero che la moto è molto diversa dalla Ducati, che deve capirla, che l'elettronica è più invasiva = a Portimao non avrebbe preso neanche un punto. E invece? Miglior tempo nelle qualifiche del venerdì col record della pista e tra i migliori in entrambe le gare. Ha ribaltato ogni pronostico. Sabato, durante la Sprint Race, non riuscivamo a credere ai nostri occhi: stava lottando per la vittoria con Bagnaia, ovvero il mostro sacro che gli ha fatto da compagno di squadra per due anni. Lui la spiega così: che nei test non vale la pena rischiare la vita, per cui è in gara che si vede il vero Jackass.

Cosa dire, invece, di Marquez? 1) Non si trova con la Honda 2023, 2) ha fatto pessimi test invernali = non vuol dire niente. Marquez è Marquez, è un animale da gara, sai che je frega se ha la moto non a punto? Con lui può succedere qualsiasi cosa, anche che faccia la pole position a Portimao. Tuttavia, un pronostico lo abbiamo sbagliato, ovvero: 1) dopo quattro operazioni al braccio e 2) dopo tre episodi di diplopia = sa che non può più prendere rischi come una volta. Alla faccia... Ha iniziato a mantenere i buoni propositi con una caduta in prova e ha proseguito con una gara della domenica dove ha seminato il terrore, toccandosi con questo e con quello, finché non ha combinato un guaio grosso e ha mandato in infermeria Oliveira e Martin, oltre che se stesso. Marquez ha dato la colpa alla moto, ma non è che gli credano in tanti. Non sappiamo se abbiamo mai visto un pilota capace di vincere 8 mondiali, pur sembrando spesso completamente fuori controllo. Tra l'altro, sembra che non sconterà penalizzazioni: i geni che le comminano lo hanno condannato a due long lap penalty non nella prossima gara, ma in Argentina, dove lui non correrà, essendosi rotto una mano.

E cosa dire della Sprint Race? Abbiamo toppato pure lì. 1) Gara corta, che non stressa le gomme; 2) gara corta, dove non servono strategie = si spegne il cervello e si va al 100% dall'inizio alla fine. Però, a guardarla, sembrava una gara da 24 giri. Con Bagnaia che capisce che non ne ha per andare in fuga, allora si fa superare, si riposa, si mette buono buono a studiare chi ha davanti e nel finale attacca. E con Miller che fa scintille finché non usura la gomma anteriore: ha sempre fatto così e l'ha pagata spesso, cadendo o perdendo posizioni nel finale, come qui a Portimao. Riesce a farlo pure nella Sprint Race... Poi ci sono pronostici cui nessuno sarebbe mai arrivato: chi avrebbe mai immaginato che Morbidelli sarebbe finito dietro persino a un esordiente su una KTM? Che diavolo succede, Morbido?

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