di Federico Aliverti - 29 March 2023

Giovanni Copioli: "Credibilità crescente per l'Italia"

“Abbiamo in cantiere nuovi progetti e molti investimenti per i giovani”. È solo uno dei tanti obiettivi per il 2023 - e oltre - che si è prefissato il Presidente FMI e Vicepresidente di FIM, che crede tanto anche nel segmento del moto adventuouring

Giovanni Copioli, presidente della Federazione Motociclistica Italiana (FMI) dal 2017, a fine 2022 è stato nominato anche Vicepresidente della Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM). Un riconoscimento non solo del proprio buon operato, ma anche della crescente credibilità dell’Italia e della sua Federazione nel contesto internazionale.

La nomina a Vicepresidente della FIM che cosa comporta di nuovo per lei?
Sicuramente un impegno un pochino più pressante rispetto a quello ricoperto come membro del board. Il mio obiettivo principale è sempre la Federazione italiana, ma se potrò darò il mio contributo anche in quella internazionale, perché comunque il collegamento tra le due realtà è forte. Ovviamente ricoprire il ruolo di vice nella Federazione Internazionale porta non solo una soddisfazione personale, ma la cosa più importante è che l’Italia venga considerata per quello che merita. Senza dubbio ci sarà qualche trasferta in più presso la sede di Ginevra della FIM, ma nel complesso gli impegni internazionali dovrebbero rimanere più o meno gli stessi. Sono stato inserito anche nella Commissione Finanze, ma questo non dovrebbe comportare grandi cambiamenti”.


Secondo lei quali risultati della FMI hanno indotto la FIM a offrirle una posizione così importante?
Alla Federazione Italiana ho dedicato anima e corpo negli ultimi sei anni e questo probabilmente si è visto anche a livello internazionale. Credo che sia sempre un lavoro di squadra, oltre ai rapporti personali che sono riuscito a costruire nel tempo con le varie federazioni straniere e con il Presidente Jorge Viegas. I risultati sportivi hanno poi fatto bene a tutti, alla Federazione in primis. E il merito è dei piloti italiani che li hanno conseguiti e di tutto il lavoro svolto dai nostri settori tecnico, di supporto, di relazione…”.


Sullo slancio delle vittorie, stanno crescendo i tesseramenti FIM 2023?
Più o meno siamo in linea con i dati dello scorso anno. Abbiamo già riaffiliato quasi 1.700 motoclub su un totale di 1.770, quindi per il momento siamo allineati e credo che quest’anno non ci discosteremo, il che sarebbe già di per sé un risultato meraviglioso. La scorsa stagione abbiamo chiuso con 114.000 tesserati, di cui circa 21.000 licenziati”.


Quale disciplina è più in crescita e quale invece soffre?
Il trend generale di tutte le discipline motociclistiche in questi anni è stato sempre in crescita. Abbiamo fatto negli ultimi due anni un ottimo lavoro anche nel Trial, che ha portato a buoni risultati sportivi quest’anno nel Trial delle Nazioni a Monza. Dove dobbiamo crescere di più è nel Motard, che è una disciplina un po’ difficile ma in cui abbiamo numeri confortanti e buoni margini di miglioramento. E poi c’è tutto il lavoro sul comparto giovanile, dove ci impegneremo ancora di più non solo con maggiori investimenti economici, ma anche impegnando tanti tecnici; un esempio: nell’immediato partirà un progetto legato al mondo delle minimoto”.


State davvero facendo tutto il possibile per (ri)mettere i giovani in sella?
Abbiamo in piedi da qualche anno un progetto che si chiama Primi Passi e che nel 2023 potenzieremo. Grazie anche a un contributo economico supplementare, daremo maggiore peso all’aspetto umano e professionale, incrementando il numero dei tecnici istruttori. Questo dovrebbe portare tanti ragazzini (almeno un migliaio) a salire in sella sulle minicross, minienduro e minimoto partecipando a dei corsi che si sviluppano su una durata di 6/8 mesi”.


Negli ultimi anni qual è il settore che è cresciuto di più tra la Velocità e il Fuoristrada?
In termini numerici i licenziati del mondo fuoristradistico sono molto più di quelli della velocità, mentre in termini di risultati negli ultimi anni abbiamo avuto ottimi risultati in entrambe le discipline, sia a livello individuale sia di nazionale: a questo proposito penso alla Sei Giorni in Italia e in Francia, il Motocross delle Nazioni, il Trial delle Nazioni con risultati mai raggiunti nella nostra storia”.


A parte gli intramontabili “smanettoni”, in che stato di salute è il Mototurismo?
Per noi il comparto turistico è molto importante, perché porta con sé numeri elevati sia in termini di partecipazione alle manifestazioni sia in termini di risultati. Nel 2022 abbiamo fatto oltre 700 gite sociali organizzate dai vari motoclub per i propri tesserati; e con altrettante manifestazioni come i raduni classici e i più recenti eventi di adventouring, siamo oltre 1.500 eventi. Anche a livello di risultati sportivi siamo soddisfattissimi visto che abbiamo vinto il Rally FIM negli ultimi 4 anni, che è un segnale altrettanto positivo”.


Sono ancora in crescita le motocavalcate?
Abbiamo dati che indicano una certa stabilità, con una leggera crescita. All’interno di questi eventi ci sono ovviamente alcuni che attirano più partecipanti, altri meno. L’importante per noi è che le motocavalcate si facciano soprattutto con i nostri tesserati, anche se poi diamo la possibilità ai motoclub di accettare i non tesserati con una copertura assicurativa dedicata”.


Come state sviluppando il registro FMI?
Innanzitutto abbiamo messo in pratica dei progetti per accelerare le tempistiche di iscrizione: presentando una pratica con la documentazione in ordine e nei modi corretti, nel giro di qualche giorno si ha già tutto, compreso il certificato di rilevanza storica, che è stato da poco tutto digitalizzato. A oggi abbiamo oltrepassato le 275.000 moto inserite nel Registro”.


Nel 2023, perché un motociclista dovrebbe iscriversi alla Federazione?
Per entrare a far parte di una grande famiglia, con cui fare aggregazione e condividere la propria passione. Dovrebbe essere questo il motore principale a spingere qualcuno a tesserarsi. E poi ci sono una serie di ‘benefit’ che consentono all’appassionato di ottenere una serie di agevolazioni, come a esempio la possibilità di avere una polizza assicurativa Unipol dedicata (del costo di 90 euro l’anno) per chi iscrive la propria moto, ventenne e oltre, al Registro Storico; se poi si hanno più moto che rientrano nei parametri, con una spesa poco superiore le assicuri tutte”.


Come vanno le “battaglie” che state portando avanti a favore del motociclismo?
C’è una attività quotidiana di rapporti istituzionali che abbiamo intensificato con l’aiuto della dottoressa Francesca Marozza, che ha trovato per il momento buoni intenti da parte di tanti politici, sia da chi era già nostro interlocutore sia da chi è arrivato ora con il nuovo Governo”.


A questo proposito, il rapporto con gli interlocutori del nuovo Governo com’è?
Guardi, per quanto riguarda il nuovo Ministro dello Sport Andrea Abodi siamo in attesa di un colloquio per affrontare vari argomenti che stanno a cuore un po’ a tutte le Federazioni. Il fatto poi che la FMI non sia tra le federazioni olimpiche ci penalizza anche nella distribuzione dei contributi che vengono erogati tramite Sport e Salute. Noi riceviamo un contributo che va intorno al 22-25% del nostro bilancio mentre il resto viene finanziato tramite nostre attività; produrre questa altissima percentuale di autofinanziamento ovviamente ha anche dei costi che altre federazioni, che invece ricevono anche l’80 -90% del loro bilancio, non hanno. Tutto ciò è abbastanza frustrante. Nel nostro caso, è chiaro che con una parte di bilancio così variabile diventa difficile anche programmare, nonostante la nostra situazione economica sia piuttosto solida. A ogni modo, da buoni motociclistici, siamo tenaci e continueremo ad impegnarci per raggiungere altri importanti obiettivi così come è stato negli ultimi anni”.

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