a cura della redazione - 17 January 2023

“Ma davvero per i viaggi la Multi è meglio della GS?”

Un lettore ci scrive in quanto perplesso in merito alla nostra valutazione sul comfort nella sfida tra BMW R 1250 GS e Ducati Multistrada V4. Ecco il nostro punto di vista

La lettera

Caro direttore, ho appena divorato la comparativa maxienduro (qui il video della sfida). È fatta, come sempre, molto accuratamente e svolta in modo assolutamente imparziale, ma su alcune valutazioni ho qualche dubbio. Sgombro il campo dichiarandomi un giessista convinto, sono alla terza: 1200 aria, 1200 liquido, 1250 attuale.

Ciò che mi suscita qualche perplessità, è la valutazione sul comfort: sono alto 185 cm e mia moglie 174, ma garantisco che anche dopo 5/600 km di fila non trovo alcuna costrizione per le gambe, anzi. Riconosco che in alcuni frangenti il cambio può risultare duretto ma il funzionamento del telelever credo sia inappuntabile. Prima di arrivare a BMW ho guidato endurone giapponesi per 30 anni, ma nessuna mi ha mai dato sensazioni di controllo come le GS. Non metto in dubbio la Multistrada, dotata di tutti i dispositivi elettronici d’avanguardia. Mi lascia però qualche dubbio sulla effettiva capacità di soddisfare le esigenze dei grandi viaggiatori: se le borse sono poco capienti, vostra valutazione, ma soprattutto per forma difficilmente adattabili a sovrapporre altri bagagli, le Vario in questo sono imbattibili. I consumi sono elevati e il calore trasmesso può dare fastidio: credo che con tutto questo le peculiarità di grande viaggiatrice siano un po’ sminuite. Se poi le sospensioni elettroniche hanno il precarico manuale, ecco che anche in ragione del costo non certo contenuto, qualche pecca emerge.

Massimo Stivali – Prato

La risposta di Motociclismo

Caro Massimo, in effetti stiamo parlando di massimi sistemi. Decidere che la Multistrada è migliore della GS è stato molto faticoso, visto che parliamo di due eccellenze, che procurano entrambe gioia e un grandissimo piacere di guida, anche se in maniere diverse. Partiamo dal confort: la distanza sella pedane sembrerebbe sfavorire la Multi (515 mm contro i 590 della GS), ma le pedane della BMW sono più arretrate, costringendo le gambe a una piega un po’ scomoda (o meglio, meno comoda che su Ducati).

Riguardo alle borse, oltre a quelle in plastica, effettivamente poco capienti, nel catalogo Ducati ci sono anche quelle in alluminio, più capaci delle Vario alla massima estensione (35-41 litri la Multi contro i 39-29 della GS), e con gli agganci per ulteriore carico. Le alternative in alluminio della GS, tuttavia, riportano in leggero vantaggio la BMW: 44-36 litri, 4 in più a favore della bavarese. Inoltre, sulla GS valigie più sella passeggero creano un pratico piano d’appoggio per i bagagli, presente anche sulla Ducati, ma non così omogeneo.

Il consumo è elevato, ma immaginiamo non sia un problema troppo grave per chi può permettersi una moto così pregiata. Quello che più conta per i grandi viaggiatori è l’autonomia e qui le differenze non sono macroscopiche: la Multi deve fare rifornimento dopo 307 km, mentre la GS arriva a 332. Parliamo del calore: si sa che, da sempre, i motori a V longitudinali, e non solo loro, hanno il problema dei cilindri posteriori che sparano il calore sulle cosce dei piloti. La faccenda s’è fatta drammatica con l’aumentare delle cilindrate, delle potenze e con l’arrivo delle marmitte catalitiche. Erano famigerate, per questo, le Multi bicilindriche e le KTM 1190: con queste moto, guidare in città in agosto era pesante. Da allora vengono studiati sistemi per diminuire tale calore: la Multistrada V4 dispone di un sistema di alette che estrae il flusso di aria calda, allontanandola dalle gambe. La moto scalda ancora, ma in modo tollerabile; solo che GS e Tiger scaldano meno. Durante la scorsa Italian Challenge abbiamo viaggiato con temperature fino a 42 °C, senza soffrire più di tanto il caldo alle gambe. Infine, precarico: è manuale solo sulla forcella, non al posteriore; non esiste ancora il precarico attivo all’anteriore.

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