a cura della redazione - 13 September 2022

"Rivoglio le medie sportive!"

I costi elevati e una domanda in continua discesa ha portato nel tempo alla ridotta offerta delle supersportive di media cilindrata. Ultimamente, però, si nota qualche segnale di risveglio

La lettera

Caro direttore, mi dispiace notare come nel segmento delle supersportive non ci sia varietà. I listini presentano o delle SBK replica da 200 CV, oppure medie che non rispecchiano lo spirito di una vera supersportiva (a eccezione di MV Agusta e Ducati, che però non sono a portata di tutte le tasche).

Come mai le 4 sorelle giapponesi non propongono più delle sportive vere con la giusta potenza per essere usate per strada e soprattutto con un prezzo d'acquisto più concorrenziale?

Il ritorno di medie sportive sarebbe il giusto compromesso per chi come me (e penso tanti altri appassionati) non vuole rinunciare a una sportiva senza avere per forza di cose una moto da 200 CV e quasi 20.000 euro.

Giuseppe Urgesi – email

La risposta di Motociclismo

Caro Giuseppe, la supersportiva oggi per una Casa è una "bandiera tecnologica" che però non attrae più molti acquirenti: da gennaio a maggio 2022, in questo segmento sono state vendute solo 641 moto, di cui la metà sono Panigale V4 e solo 122 sono giapponesi.

Delle 600 quattro cilindri, invece, s'è persa ogni traccia, a eccezione della Yamaha R6, che però è in vendita nella sola versione pista, non omologabile su strada. Però il mercato sta dando dei segnali di risveglio: bicilindriche come l'Aprilia RS660, la Yamaha YZF-R7 o la Ducati Supersport permettono di divertirsi, e tanto, in pista pur restando fruibili ed efficaci su strada.

Con prezzi intorno alla metà rispetto alle SBK-replica (un po' di più la Supersport, ma in versione standard è comunque sotto i 15.000 euro f.c). Per dire, la RS, con quasi 400 moto, da gennaio a maggio 2022 ha venduto più della Panigale.

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