di Aldo Ballerini - 10 September 2022

BMW CE 04: "Look influenzato dalla disposizione dei componenti elettronici"

Con Edgar Heinrich, direttore design BMW Motorrad, andiamo a scoprire quanto la parte tecnica e meccanica influenzano le scelte stilistiche, andando a modificare più o meno l'idea originaria dei designer

Edgar Heinrich è capo del design di BMW Motorrad dal 2012, segue e coordina lo stile di tutta la gamma, dalle enduro stradali alle sportive, abbigliamento compreso. Appassionato di moto tassellate e classiche, è capace di passare dalle linee delle R 18 a quelle delle superbike e ora lo vediamo impegnato su un mezzo totalmente nuovo.

Il CE 04 non è un passo avanti nel design, ma un vero e proprio salto, una rottura col passato, per questo non è ancora compreso da molti motociclisti?

"Sì, è così anche nelle auto. Ma ci sono molti modelli che sono riusciti a compiere un salto emozionale e penso che i tempi siano maturi anche per le moto".

Quando si disegna un nuovo mezzo, in particolare elettrico, si cerca di richiamare forme note perché non si vuole creare un elemento di rottura con ciò che si aspetta il pubblico. In questo caso però si è andati in una nuova direzione.

"Un mezzo elettrico offre l'occasione di rompere con il passato, sia perché è di nuova concezione sia perché è diverso anche dal punto di vista tecnico. Ci sono molti elementi importanti del CE 04, come il motore compatto rispetto a un endotermico e in questo caso la batteria piatta, che hanno permesso di realizzare il corpo centrale vuoto e di abbassare notevolmente il centro di gravità. Così abbiamo sfruttato queste caratteristiche per rivedere il vecchio concetto di scooter".

L'interasse è lungo e le quote sono più da custom che da scooter: come mai questa scelta?

"È più lungo di uno scooter tradizionale ma è una scelta dovuta alla disposizione del motore e delle batterie, soluzione ben consolidata che deriva dai progetti delle auto. Per farlo più corto avremmo dovuto ridurre il numero di celle, e quindi l'autonomia, oppure modificare la distribuzione dei pesi e degli spazi, tornando così all'architettura di uno scooter tradizionale. Nei primi progetti era ancora più lungo, poi siamo riusciti ad arrivare a questo compromesso. Sono soddisfatto del lavoro perché il prodotto finale è molto vicino al concept, cosa che di solito non succede".

Una scelta obbligata, ma fortunata: la lunghezza è anche una caratteristica del CE 04, fa parte del design.

"Sì, mi piace perché è molto personale e così lo trovo elegante e tecnologico, dalla linea filante, con il corpo allungato e la sella piatta, mentre quella dei classici scooter è sempre a due piani di seduta, e in più la zona centrale e posteriore sono sempre molto più larghe. Nel CE 04 questi concetti sono rivoluzionati".

Si pensa che un mezzo elettrico sia piuttosto semplice, con un piccolo motore, una batteria più o meno ingombrante e una centralina, ma vedendo com'è costruito il CE 04 si nota che l'interno è decisamente affollato. Per questo non c’è la pedana piatta?

"La batteria piatta non occupa tanto spazio ma oltre ai componenti di un mezzo tradizionale, come il sistema ABS e le relative centraline ci sono molti elementi da considerare: il motore, la sua centralina di controllo, l'unità di ricarica e la centralina di controllo delle batterie, ed è questa che occupa la pedana. Tuttavia la sella piatta facilita la salita a bordo, che si fa facilmente come su una moto, scavalcando la sella".

I concetti innovativi che ha mostrato il CE 04 potranno essere applicati ad altri mezzi?

"Non abbiamo in programma scooter tradizionali come mezzi per la città, saranno tutti elettrici, e quindi continueremo a sviluppare questa base, migliorando il progetto, il comfort, gli accessori".

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