di Beppe Cucco - 29 July 2022

Full immersion (elettrica) nel mondo Vmoto e Super Soco

Moto e scooter (strumenti per la mobilità urbana) 100% elettrici, pensati per districarsi nella giungla delle nostre città. In gamma veicoli L1, paragonabili ad un 50 cc, e L3, simili per prestazione ai moderni 125 cc. Ma il futuro ci riserva grandi novità

Rete globale

Vmoto Limited è un’azienda mondiale specializzata nella produzione di veicoli elettrici a due ruote. Il gruppo, capitanato da Charles Chen (Managing Director), Ivan Teo (Director), Blair Sergeant (Director) e Graziano Milone (President Strategy/Business Development and CMO), è quotato alla borsa australiana (VSX - Australian Securities Exchange) e ramificato in mezzo mondo.

La sede legale e amministrativa è a West Perth, nell’Australia occidentale. In Cina si trovano gli uffici finanziari, il ramo di ricerca e sviluppo e l’impianto di produzione: 30,000 metri quadrati a Nanjing con una capacità produttiva di 300.000 veicoli all’anno! In Olanda, ad Amsterdam, si trova la sede europea e il quartier generale della logistica, il service, i ricambi, gli accessori e il controllo qualità. All’Italia, invece, il compito di gestire le vendite europee, il marketing e, da amanti del bello, di occuparsi del design. Proprio per questo motivo Vmoto si avvale anche della consulenza di Giovanni Castiglioni (Advisor), per lo sviluppo e il design dei nuovi modelli concepiti per il mercato internazionale e per lo sviluppo dell’attività commerciale.

Numeri e curiosità

Attualmente Vmoto è una delle aziende leader nel mondo nel settore dei ciclomotori e motocicli elettrici di categoria L1/L3 (paragonabili quindi a 50 e 125 cc). Il mercato di riferimento riguarda sia i prodotti specifici per le aziende impegnate nella consegna a domicilio, nel noleggio e nel ride-sharing (B2B), sia i prodotti per la mobilità urbana privata (B2C), o “strumenti” per la mobilità urbana, come ama chiamarli l’Azienda.

Per gli amanti dei numeri sbizzarriamoci con i dati: il brand è rappresentato da più di 30 importatori e due filiali dirette presenti in 29 paesi tra Asia, Europa, Nord America, Sud America e Sud Africa. 2.100 sono i punti vendita attualmente sparsi per il globo (in 65 paesi!), ma l’azienda pensa di poter crescere fino a 3.000 entro il 2025, grazie anche all’ingresso in nuovi mercati come India e Stati Uniti, previsto a breve. Aggiungiamo che, con i marchi Vmoto e Super Soco, il Gruppo stima di vendere circa 60.000 unità nel 2022, con una previsione che dovrebbe portare al traguardo delle 120.000 unità entro il 2024. +100% in due anni, un obiettivo molto ambizioso considerando tre anni di tempo a disposizione.

Due i marchi principali all’interno di Vmoto Limited: Vmoto, che ha fatto il suo debutto ad Eicma 2021, e Super Soco, un “brand all’interno del brand”. Un po’ come Mercedes e Smart o, per rimanere nel campo delle due ruote, Ducati e Scrambler. Il primo è pensato per i prodotti di maggior qualità, destinati ad un pubblico più esigente, il secondo rivolto ad un pubblico più giovane e dinamico che desidera un mezzo più “smart”, di tendenza. E con il marchio Super Soco, Vmoto distribuisce sui mercati internazionali anche tutta la gamma di moto elettriche ad uso professionale Vmoto Fleet. Importanti le collaborazioni che Vmoto Limited è riuscita a stringere anche nel mondo racing, come la fornitura esclusiva degli scooter per il team Ducati Corse e con Dorna per il campionato mondiale MotoE, e il supporto di ex piloti del calibro del sopracitato Jorge Lorenzo o di Dario Marchetti come testimonial e ambassador.

Una gamma completa

Entriamo ora nel concreto. Ad oggi la gamma Vmoto Super Soco in Italia è rappresentata da scooter e moto di categoria L1 e L3. Il più piccolo e compatto è il Cumini (2.090 euro), spinto da un motore Soco da 600 W, con una potenza massima di 1.000 W, che gli permette di raggiungere una velocità massima di 45 km/h. È alimentato da una batteria singola con un’autonomia dichiarata di 40-60 km, che si ricarica in 3,5 ore. Il Cumini è disponibile anche in versione “J99 Special Edition Super Soco”, dedicata al 5 volte Campione del Mondo Jorge Lorenzo (2.490 euro). Troviamo poi il CUX (3.140 euro, disponibile anche in versione Ducati a 3.560 euro), spinto da motore Bosch da 1.600 W (2.000 W potenza massima), raggiunge la stessa velocità massima ma, oltre ad essere più spazioso ed accogliente, raggiunge un’autonomia di 65 Km. Il più “grande” tra gli scooter è il CPx (5.240 euro c.i.m.), equipaggiato con un motore Super Soco da 4.000 W può raggiungere i 90 km/h e, grazie alla doppia batteria, i 137 km di autonomia (il tempo di ricarica resta di 3,5 ore).

Passiamo alle moto, qui il veicolo di ingresso in gamma è la TSX (3.770 euro), spinta da motore Bosh da 1.900 W è proposta sia in versione L1, con una velocità massima di 45 Km/h, sia in versione L3, con cui si possono raggiungere i 60 Km/h. La batteria singola offre un’autonomia di 50 km e si può ricaricare in 3,5 ore. Troviamo poi la TCMAX (5.930 euro c.i.m.), una café racer spinta da motore Super Soco da 3.900 W, capace di erogare una potenza massima di 5.100 W, che grazie alla batteria singola (che si ricarica in 3,5 ore) offre un’autonomia di 92 Km.

Le novità 2022

Ci sono poi le novità 2022 e… quelle che arriveranno in futuro. Modelli che abbiamo avuto modo di testare per una piccola presa di contatto. TC Wanderer (5.810 euro c.i.m.) e TS Street Hunter (5.690 euro c.i.m.) sono due moto che condividono la stessa base tecnica: motore Super Soco da 2.500 W, posizionato nel mozzo della ruota posteriore, alimentato da una doppia batteria, che si ricarica in 3,5 ore, alloggiata nella parte inferiore della moto (per abbassare il baricentro). Si distinguono tra loro, oltre che per il look da “scrambler” o naked, per gli pneumatici, che restano sempre da 100/80-17 e 120/70/17, ma sono semitassellati sulla prima, stradali sulla seconda. Per entrambe la posizione di guida è molto compatta, la sella è comoda e il manubrio ben posizionato offre una buona ergonomia di guida. La moto è leggera (89 kg senza batterie) e agile, lo spunto del motore è brillante, soprattutto nella mappatura 3 (la 1 e la 2 sono più soft), un po’ più pacata l’accelerazione necessaria per raggiungere i 75 km/h di velocità massima. Un aspetto che ci ha colpito è la totale assenza di rumore, qui non si sente nemmeno il tipico sibilo a cui i mezzi elettrici ci hanno abituato, ma solo il rumore del rotolamento degli pneumatici. L’impianto frenante, che si avvale di un disco anteriore di 220 mm e di uno posteriore di 180, sfrutta la frenata combinata CBS. L’azione della leva di destra è potente ed equilibrata, tirando con forza la leva sinistra, invece, il bloccaggio della ruota posteriore è dietro l’angolo.

Chiudiamo questa full immersion nel mondo di Vmoto Limited con due novità dalle linee futuristiche e pulite che nascono dalle matite di C-Creative, lo studio fondato da Giovanni Castiglioni, insieme al designer Adrian Morton e all’ingegner Paolo Bianchi. Il primo è il Vmoto Fleet Concept F01, uno scooter pensato per il delivery e lo sharing che, nonostante sia omologato L1, offre un ottimo spunto in partenza, paragonabile a quello dei veicoli di categoria L3. La sua velocità, però, è limitata a 45. Ottima l’agilità e la posizione in sella. Di spazio per le gambe ce n’è anche per i piloti più alti, solo i piedi sono limitati dalla conformazione delle pedane. Peccato anche per una strumentazione abbastanza basilare, su di un mezzo così tecnologico. L’altra novità è la Vmoto Stash, una futuristica naked spinta da un motore da 8.000 W, che raggiunge una velocità massima di 120 km/h, e che grazie alla sua doppia batteria ha un’autonomia dichiarata di 110 km. Look da moto, ma praticità da scooter, con uno spazio (al posto del tradizionale serbatoio) dove poter stivare una borsa dalle dimensioni generose. Della Stash abbiamo potuto apprezzare l’ottimo spunto in partenza e l’accelerazione più generosa rispetto alle TC e TS. La sua ciclistica, però, è ancora nella fase embrionale di prototipo.

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