di Aldo Ballerini - 16 May 2022

Ricordate la prima volta che avete guidato un motorino con le marce?

L'emozione della prima volta in sella ad un mezzo a due ruote col motore, le vibrazioni, le marce, il vento fra i capelli... quelle sensazioni che hanno dato vita alla nostra dipendenza per le moto. Ecco un aneddoto di come è cominciata la mia avventura. La vostra, invece, com'è andata?

Stavo cercando in rete delle notizie sulla storia delle cafe racer, mi imbatto in vari libri e tra questi mi incuriosisce Just fo Kiks di Geoff Boxell. Lo acquisto e mi metto in contatto con lui perché oltre a ciò che narra, di quell'era fantastica che si svolge dentro e fuori dall'Ace Cafe di Londra, mi interessa la sua storia personale. Mi racconta che il suo primo motorino l'ha avuto nel 1964 a sedici anni, età minima per la legge inglese di allora per avere il patentino. Si trattava di un cinquantino, le cafe racer per lui erano ancora lontane, un modello che non ho mai sentito nemmeno nominare: il Kerry Capitano GP. La cosa curiosa è che si trattava di un italianissimo Testi Grand Prix rinominato per l'esportazione (perché non si sa). Comunque un piccolo cafe racer, sella lunga, semimanubri, a volte lo trovi con un cupolino, una minicarenatura. Geoff mi racconta della prima volta che l'ha guidato, lascio la parola a lui…

"Un meccanico tira fuori il Capitano e mi chiede se avessi già guidato una moto: no, rispondo, ma conosco la teoria. Lui mette il motorino sul cavalletto, mi mostra come aprire l'acceleratore, azionare la frizione e mi fa provare. Dieci minuti dopo è tutto contento, secondo lui sono già in grado di guidarlo e mi lascia lì. Parto e infatti va tutto bene, sono felicissimo e molto fiero della mia guida da neo cafe racer. Fino a quando arrivo a un incrocio a T, dove scopro che essere partito dal concessionario era stato solo un colpo di fortuna, tutto questo mentre cerco di ripartire. Non so quanti tentativi ho fatto senza successo, il motore saliva di giri ma io restavo fermo, mi mancava un dettaglio. Poi, finalmente, è arrivato in mio aiuto un motociclista più esperto, che mi ha spiegato due cose, sono ripartito e da allora non mi sono più fermato: è iniziata così la mia dipendenza dalle moto, per tutta la vita".

Se parliamo di dipendenza dalle moto la mia è iniziata prestissimo, così presto che non so dire nemmeno a che età sia nata. Ma ricordo molto bene una cosa: le vibrazioni che arrivavano da quel Demm 50 tre marce a mano degli anni Sessanta. Ero lì seduto, su questo motorino azzurro a dar gas, sentivo questa cosa viva, eccitante e spaventosa allo stesso tempo. Ho anche ingranato la prima, poi non ho mollato la frizione: nemmeno la teoria, ero più indietro di Geoff. E meno male, chissà cosa sarebbe successo se fossi riuscito a partire, ero stato un po' abbondante di gas.

Per me, in seguito, niente storie di cafe racer. Abitavo a Pesaro, la patria della Benelli, e nella nostra zona le moto sportive sono nate nel Settanta con le giapponesi, noi quattordicenni "dovevamo" avere il Benelli Minibike. È stato un periodo bellissimo, poiché nessuno se lo teneva di serie. Si modificava tutto: scarico basso; "pomodoro" (fanalino posteriore rotondo sotto la sella); leve in alluminio e gas rapido Tommaselli; carburatore da 16 (minimo) con cornetto aperto; i più temerari cambiavano il pistone. Poi c'erano migliaia varianti cromatiche: ognuno creava la propria versione di Minibike, la fantasia volava.

Certo, eravamo tutti illegali, credo non sia mai esistito un Minibike omologato, a parte quelli dal concessionario, e infatti a un certo punto la Polizia ha posto la parola fine a questo festival del tuning e ha iniziato a sequestrarci i "motorini truccati". Il mio non hanno fatto in tempo: me l'hanno rubato prima della rappresaglia. All'epoca la cosa mi ha angosciato, ma oggi ne vado fiero. L'avevo fatto in versione John Player Special, nero opaco con i filetti oro fatti a mano (il papà di un nostro compagno era filettatore alla Benelli): si vede che era piaciuto.

Scusate, ho perso il filo, eravamo partiti dal ricordo della prima volta che abbiamo guidato il motorino con le marce. Il mio è stato proprio quel Minibike lì. Sono andato da Baronciani, il concessionario di allora, sono salito e via! Senza sapere nulla di cambio e frizione, avevo giusto un'infarinatura sulla funzionalità del gas e dei freni, per fortuna, perché avevo già guidato un monomarcia; ovviamente un Benelli.

Sono partito un po' a saltelli e sono arrivato a casa. Come ho fatto? Anmarcord (non mi ricordo) ma da quella volta anche per me, come per Geoff, è iniziata la dipendenza dalle moto, per tutta la vita.

E tu? Com'è andata la tua prima volta?

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