di Riccardo Villa - 02 May 2022

GASGAS ES 700 e SM 700: come vanno, pregi e difetti. Il video

Abbiamo messo alla prova le due nuove GASGAS ES 700 e SM 700 2022. Vi raccontiamo come vanno e quali sono i pregi e i difetti di ognuna. La prova video

Dopo essere passata sotto la proprietà di KTM, GASGAS ha presentato per la prima volta due modelli stradali omologati per l’utilizzo anche su strade pubbliche. Si chiamano ES 700 e SM 700 e sono rispettivamente una enduro e una supermotard spinte da un monocilindrico da 692,7 cc. Vediamo come sono fatte e come vanno.

Come sono fatte

Sviluppate su un robusto telaio a traliccio in acciaio, che deriva da quello della KTM 690 SM, le due nuove GASGAS condividono innanzitutto le linee, caratterizzate dalle sovrastrutture in plastica che poggiano direttamente sul telaio e dalla seduta davvero lunga, che arriva quasi a toccare il cannotto di sterzo. Questo è possibile perchè il serbatoio (da 13,5 litri) è posizionato all’interno di un telaietto nella parte posteriore della moto.

Il motore è un vigoroso monocilindrico monoalbero a camme in testa da 692,7 cc capace, secondo la casa, di 74 CV a 8.400 giri/min. e di una coppia massima di 73,5 Nm a 6.500 giri/min. Le misure di alesaggio e corsa sono rispettivamente 105 mm e 80 mm, mentre il cambio a sei rapporti è dotato di quickshift bidirezionale ed è azionato da una frizione idraulica antisaltellamento.

Il pacchetto elettronico è raffinato e prevede per entrambe le moto Controllo di Trazione e ABS con funzione cornering oltre a due modalità di guida: il riding mode 1 (Street) presente sia sulla ES 700 che sulla SM 700 è il più tutelativo e mantiene attivi gli aiuti elettronici (che funzionano anche a moto inclinata, grazie alla piattaforma inerziale) mentre il riding mode 2 varia in base alla moto ed è stato sviluppato ad hoc per ognuna: nel caso della ES 700 si chiama “Offroad”, in quello della SM 700 invece “Supermoto”. Entrambi permettono di disattivare o ridurre il controllo di trazione e l’ABS al posteriore, lasciando la possibilità al pilota di gestire più liberamente la moto.

Ecco le differenze

La Motard SM monta sospensioni WP APEX regolabili, che vedono all’anteriore una forcella a steli rovesciati da 48mm e un monoammortizzatore collegato al forcellone pressofuso in alluminio tramite leveraggi. Le escursioni sono rispettivamente di 215 e 240 mm, mentre la sella è a 89,8 cm. L’impianto frenante sfoggia invece un disco da 320 mm con pinza flottante Brembo a due pistoncini, mentre quello dietro è da 240mm con pinza a singolo pistoncino. I cerchi della SM 700 sono entrambi da 17” e calzano pneumatici stradali 120/70 e 160/60.

La Enduro ES 700 è equipaggiata con sospensioni WP XPLOR a lunga escursione: 250 mm sia la forcella sia il mono e portano un’ altezza della seduta da terra di 93,5 cm. L’impianto frenante sfoggia anche in questo caso due dischi: 300 mm l’anteriore con pinza Brembo flottante a due pistoncini e 240 mm il posteriore con pinza a singolo pistoncino. Cambiano i cerchi, con l’anteriore da 21” e il posteriore da 18”, che calzano ovviamente pneumatici tassellati da 90/90 e 140/80.

Come vanno

Più che andare bene o male, una moto dovrebbe mantenere le promesse. Nel caso delle GASGAS ES e SM 700 ci aspettavamo due modelli capaci di farci divertire, ed è stato così.

Siamo in Costa Brava, alla prima presa di contatto con due moto che declinano il marchio GASGAS anche nel settore stradale; un territorio che richiama fortemente le origini spagnole del Marchio, oggi sotto gestione austriaca. Due moto tecnicamente molto simili, ma destinate a due utilizzi diversi: asfalto e terra, con la stessa piattaforma. Logico che tutto bene non possano fare; tra superare i sassi in un lento sentiero in salita del sottobosco e curvare a velocità folle con la pedana che striscia sull' asfalto c’è un mondo. Vediamo come si comportano, una alla volta

SM 700

Una fun bike per eccellenza. Stabilità granitica, anteriore piantato e motore elastico la rendono fantastica per fare le curve. È nata per fare le curve, e ve lo diciamo ragionevolmente, perché oggi ne abbiamo fatte all’infinito. Di tutti i tipi: quelle dell’autostrada, quelle delle incredibili strade costiere, quelle dell’entroterra e persino quelle di un kartodromo speciale. A casa di Sete Gibernau! Ma questa è un’altra storia. Tornando alle curve, le mangia via con una facilità impressionante. Il telaio a traliccio, il serbatoio dietro e l’ampio terminale al posteriore le conferiscono una stabilità sul veloce che infonde tanta fiducia, abbinata a un angolo di sterzo ridotto che ti fa sentire la ruota anteriore "tra le gambe", esaltandone la maneggevolezza.

Fa tutto bene: staccata, inserimento, percorrenza e uscita. Un treno. La ciclistica ha un limite molto alto, che non abbiamo raggiunto nemmeno in pista.

Il motore competa l’opera. Ha un’elasticità eccezionale; per dire, la seconda marcia ha un range che va dai 20 km/h ai 105, momento in cui l’elettronica stacca tutto. Un motore non rapidissimo a salire di giri al primo tocco del gas, ma che poi si sviluppa bene e dà il meglio da metà in su. Per questo è raccomandabile affrontare le parti miste con abile scorrevolezza. Per quanto riguarda le dimensioni: oltre alla sensazione di avere la ruota anteriore molto ‘sotto’, la moto dà l’impressione di essere ‘bassa’ e ‘lunga’; la sella è comoda, ma anche molto larga e per questo si tocca a terra solo con le punte anche se si è alti 180 cm.

Il baricentro resta molto basso, inoltre con il manubrio di derivazione offroad ti senti padrone della situazione. La posizione di guida è la tipica da supermoto: schiena dritta, testa alta e gomiti larghi. In autostrada si sta comodi e le vibrazioni sono quasi impercettibili, ma la protezione aerodinamica è pressochè inesistente: si è totalmente esposti alla pressione dell'aria. Altra caratteristica migliorabile è il collettore molto esposto sulla destra, a diretto contatto con la gamba del pilota. Non c'è il rischio di scottarsi perchè è ben protetto (anche se la cover ruba ulteriore spazio), ma si sta seduti un po’ asimmetricamente, per via anche del carter frizione abbastanza largo.

ES 700

La versione ES da enduro ricalca le caratteristiche ergonomiche e di posizione di guida sopracitate, risultando comoda e ben spaziata. L’avantreno è più aperto, grazie al piedino forcella avanzato e questo è indispensabile ad aumentare il controllo (cioè il grip) dell’anteriore quando si guida sulla terra. Le qualità che la esaltano su strada la portano a essere apprezzabile in tratti offroad aperti, dove si va veloci, dove si può tenere aperto. Nel sottobosco stretto e lento, invece, paga un po’ il peso complessivo è soprattutto molto decentrato sul posteriore, che alleggerisce fin troppo il davanti. Più si va piano è più questa condizione si avverte, accusando qualche chiusura indesiderata. C’è anche da dire che le nostre gomme di oggi erano gonfiate oltremodo, per scongiurare forature durante il test.

L’erogazione del motore si conferma simile alla SM, con una crescita progressiva, anche se in fuoristrada la vorresti più pronta al primo tocco di gas, per saltare l’ostacolo e gestire la derapata. Viceversa, un propulsore del genere diventa prezioso nei trasferimenti e nel veloce ed è anche giusto così: siamo di fronte a una ‘dual’ e non a una specialistica; con quest’ottica un’erogazione così ampia è sensata.

Ottimo il freno anteriore, con un ABS ben tarato per facilitarti la vita anche sulla terra, mentre il posteriore ha una corsa molto lunga ed è un fin troppo gommoso. Resta un angolo di sterzata ridotto, che soffri più sulla ES rispetto alla SM, perché le ‘manovre’ da fermo risultano un po’ macchinose.

Non abbiamo ancora parlato di elettronica, perché è con la versione ES che si riesce ad apprezzarne il lavoro. Con i controlli arrivati la moto è ultra gestibile, il Traction Control toglie molta potenza quando legge parametri impropri e questo ti permette di ruotare la manopola del gas con aggressività, senza timori reverenziali. Se poi si passa alla mappa da enduro (la 2) si ha in mano tutta la potenza possibile e diventa la sagra del traverso!

Insomma, due moto granitiche, stabili, con una spiccata propensione a regalare emozioni. Due modelli con cui più vai forte e più ti assecondano. Buona strada, GASGAS!

Prezzo e disponibilità

Le nuove stradali GASGAS SM 700 ed ES 700 2022 saranno disponibili presso i concessionari ufficiali a partire dal mese di maggio, nella colorazione rossa che vedete in foto, al prezzo di 12.100 euro c.i.m.*

*Il prezzo presente in questo articolo è da considerarsi con la formula “chiavi in mano”, comprensivo di “messa in strada”, che Motociclismo quantifica in 250 euro.

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