di Beppe Cucco - 14 May 2022

Multi V2: “Niente stravolgimenti al motore. Va molto bene così”

Per come è strutturato, il motore Testastretta 11° da 937 cc potrebbe crescere di cilindrata? Perché avete cambiato il nome della moto in Multistrada V2? Arriveranno nuove versioni? A queste, ed altre domande, ci risponde Stefano Tarabusi, product manager della famiglia Multistrada

Non temete che la Multistrada V2 possa cannibalizzare la V4?

No, perché è un prodotto differente che si rivolge a un pubblico diverso. È la nostra porta di accesso alla famiglia Multistrada, facile, intuitiva anche se con dotazioni ed elettronica di alto livello. La V4 è la nostra ammiraglia, con prestazioni diverse e anche un campo di impiego più ampio, che include anche il fuoristrada”.

Avete apportato numerose modifiche al Testastretta di 937 cc, ma la cilindrata è rimasta la stessa, come mai?

“Il Testastretta 11° da 937 cc è sempre stato, probabilmente, il più equilibrato della piattaforma: un motore molto apprezzato dai clienti e dalla stampa specializzata. Il motore ha tutta la potenza e la coppia che serve per un viaggiare, anche a lungo raggio, e per divertirsi tra le curve con una guida più sportiva. La curva di copia estremamente piatta lo rende molto godibile, in ogni condizione e, allo stesso tempo, estremamente gestibile. Abbiamo applicato anche al motore, come alla moto nel suo complesso, la nostra strategia di continuo miglioramento, introducendo una serie di piccoli, ma significativi interventi, senza stravolgerlo, sarebbe stato un peccato. In questo modo lo abbiamo aggiornato allo stesso livello del motore del nuovo Monster. Non dimentichiamo, poi, la robustezza e l’affidabilità estrema di questo motore, oltre ai costi di manutenzione ridotti, con tagliando controllo gioco valvole ogni 30.000 km e tagliando olio ogni 15.000 km e che abbiamo di recente portato a 2 anni”.

Per come è strutturato, il motore potrebbe crescere di cilindrata?

“In teoria sì, ma avrebbe poco senso visto che abbiamo in gamma il motore V4 Granturismo e le prestazioni sono già ottime, considerando il segmento in cui si colloca”.

Perché avete cambiato il nome della moto? (Da Multistrada 950 a Multistrada V2, ndr.)

È stata una scelta di coerenza di gamma e di chiarezza di comunicazione. Oramai nella nostra gamma per molte famiglie abbiamo la versione con motore bicilindrico e con motore a 4 cilindri, entrambi eccellenti nel loro campo di applicazione. Quindi, come, ad esempio, per Panigale o Streetfighter, anche per Multistrada abbiamo la versione V2 e la versione V4”.

Come mai avete tenuto inalterate le linee?

“Perché volevamo differenziare la moto dalla Multistrada V4, anche in funzione del differente campo di utilizzo: più stradale per Multistrada V2, e con una impronta più rugged, più adventure per la Multistrada V4. Senza dimenticare il fatto che molti Multistradisti rimangono legati e amano le linee fluide e con grandi superfici della Multistrada V2”.

Cruise control, quickshifter e il display TFT ormai li troviamo su quasi tutte le moto, perché avete deciso di metterli di serie solo sulla S?

“Come da nostra strategia di gamma, differenziamo per ogni modello una versione standard e una versione S. Detto questo, va anche sottolineato che, comunque, i nostri clienti prediligono nella stragrande maggioranza la versione S, che, in questo caso, ha un equipaggiamento assolutamente fulloptional”.

Arriverà anche sulla V2 il cruise control adattivo come sulla Multistrada V4?

“No, al momento non è pianificato: i sistemi radar per ora equipaggiano soltanto l’ammiraglia Multistrada V4”.

Una versione con cerchio anteriore da 17” o una versione Enduro?

“La ruota da 19” sulla Multistrada V2 (e sulla Multistrada 950 in precedenza) è talmente gustosa, piacevole, facile in ogni condizione di utilizzo che non pensiamo di passare al 17” su questo modello. Relativamente alla versione Enduro, abbiamo la DesertX, focalizzata su questa applicazione in maniera estremamente seria”.

Dal 2023 Ducati diventerà fornitore unico della MotoE, quando un prodotto di serie elettrico?

“Da qui ai prossimi dieci anni vedrete qualcosa”.

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