di Nicolò Codognola - 27 January 2022

Moto Morini: “Stiamo lavorando su nuovi motori e piattaforme”

La nostra intervista ad Alberto Monni, vice direttore Moto Morini, per parlare della X-Cape e delle moto che verranno

La X-Cape vanta una dotazione premium, con componenti italiane (Brembo, Marzocchi, Pirelli) ed elementi tecnologici come il TFT da 7”. Eppure il prezzo è estremamente contenuto, rispetto alla concorrenza: come è possibile?

“È stato fatto un lavoro importante e minuzioso per contenere i costi, pur senza rinunciare a componentistica di qualità. I volumi di produzione e le economie di scala assicurate dalla nostra capogruppo hanno reso questo risultato possibile”.

Il bicilindrico in linea di 650 cc è stato progettato per crescere di cilindrata? O per il downsizing?

“Non abbiamo in programma modifiche di cilindrata su questa piattaforma, ma stiamo già lavorando parallelamente su nuovi motori con cilindrate differenti”.

Questo propulsore, oltre a X-Cape e Seiemmezzo, sarà la base per altri modelli? Nascerà magari una scrambler?

“A Eicma presenteremo la Seiemmezzo in due declinazioni. La scrambler è quindi una certezza”.

Avete previsto una versione depotenziata per i possessori di patente A2?

“Certamente, la moto è già disponibile anche in versione 35 kW”.

Prosegue (in Italia) la produzione dei modelli Corsaro, Milano e Super Scrambler? Per loro è previsto qualche aggiornamento o sono a fine vita?

“Tutti questi modelli sono veicoli E4, che purtroppo non è più possibile produrre, ma solamente commercializzare fino a fine 2022. Tutti i 1.200 cc sono sempre stati assemblati nello stabilimento di Trivolzio, comprese queste moto “fine serie”. Per forza di cose non sarà possibile parlare di semplice restyling, ma di vero e proprio sviluppo delle nuove versioni E5. Ci stiamo già lavorando, a Trivolzio”.

Quale è il target della X-Cape?

“Riteniamo la X-Cape una moto trasversale, adatta a tutte le età e ad una clientela molto ampia. Va da sé che in primis questa moto soddisfa i bisogni dell’utente appassionato alle moto adventure, che vuole quindi una moto adatta all’uso quotidiano, ai viaggi di coppia ed anche ad eventuali “escursioni fuoripista”. La media cilindrata la rende appetibile anche a piloti un po’ più smaliziati, mentre la possibilità di depotenziarla a 35 kW le apre le porte anche dei neopatentati. Motore gestibile ed altezza da terra molto contenuta (può arrivare a 820mm da terra, pur mantenendo la ruota da 19” all’anteriore) completano una ricetta che ci auguriamo possa essere vincente”.

Quali moto considerate come competitor dirette?

“Non esistono dei veri e propri competitor diretti, non essendoci ad oggi moto con caratteristiche del tutto simili alla X-Cape: moto di 650 cc con ruota anteriore da 19” al momento vi è solo Suzuki V-Strom, che però si rivolge ad una clientela meno votata all’offroad. La X-Cape si inserisce quindi nel segmento Adventure, e lo fa con caratteristiche uniche se viste in ottica pacchetto-veicolo”.

Quali i mercati di riferimento per questo modello? Si tratta di una moto “globale” o il focus è l’Europa?

“Riteniamo la XCAPE una vera e propria moto globale, con il vantaggio di essere stata sviluppata in Europa, con design ricercato e ciclistica di qualità”.

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