MotoGP 2010: Claudio Domenicali svela i segreti della Ducati Desmosedici GP10
Motogp 2010: claudio domenicali svela i segreti della ducati desmosedici gp10
Madonna di Campiglio (TRENTO)
13 gennaio 2010 – MOTORE La rossa di Borgo
Panigale ha un nuovo
cuore con il battito irregolare. La differenza principale fra la MotoGP
del 2009 e quella di quest’anno è nel motore: i tecnici Ducati hanno
utilizzato
nuovamente la tecnologia big bang (gli scoppi irregolari). I test di sviluppo
hanno infatti convinto il vecchio collaudatore e nuovo team manager Vittoriano
Guareschi, oltre ai piloti Casey Stoner e Nicky Hayden. Il progetto 2010
recupera un concetto che Borgo Panigale aveva già rodato in passato, prima
del passaggio alla MotoGP 800. Quando la Desmosedici era ancora una 1.000
cc e aveva proprio gli scoppi irregolari. Il propulsore di tipo screamer,
con gli scoppi regolari, fu montato appena arrivò la 800 cc, nel 2007.
Ora che per il 2012 si prospetta un ritorno alla cilindrata superiore di
1.000 cc, i progettisti bolognesi stanno rivalutando le proprietà del big
bang. Questo è generalmente meno potente rispetto ad uno screamer, ma è
sicuramente una soluzione che migliora la guidabilità della moto e aumenta
la trazione. Lo staff di Ducati è al settimo cielo perché, a loro dire,
oltre alle due caratteristiche proprie del big bang, sembra che nel passaggio
agli scoppi irregolari non si sia dovuta sacrificare la potenza. Non si
sa quanti CV abbia il nuovo cuore della rossa, ma, certamente non meno
di quanti ne aveva la scorsa stagione.
TANTA STRADA Il percorso verso il ritorno alle mille è ancora lungo,
come è lunga la strada da percorrere per l’applicazione sulle moto di
serie delle soluzioni tecniche sviluppate sui prototipi. Ma in Ducati ci
credono e hanno preso due piccioni con una fava: riabilitando il big bang,
si stanno preparando al salto di cilindrata del 2012; sfruttando il limite
regolamentare dei sei motori consentiti in un anno, stanno invece valutando
nuove tecnologie, che consentiranno di migliorare l’affidabilità del
propulsore
e di prolungarne la durata. È Claudio Domenicali a spiegare che “ora
il cuore della Desmosedici durerà per tre gare e percorrerà 1.600 km, prima
di essere dismesso. Siamo favorevoli al nuovo regolamento restrittivo in
termini motori, perché se questi dureranno di più, ci permetteranno di
capire quali sono gli elementi tecnici che prolungano la vita di un propulsore
e di introdurli poi sulle moto di serie”. A questo punto la meccanica
di una MotoGP farà addirittura più km rispetto a quella di una
Superbike.
CICLISTICA Continua Domenicali: “Per quest’anno la
Ducati avrà
il forcellone in carbonio, ma per alcune piste utilizzeremo ancora quello
in alluminio”. Dipenderà dalle necessità del pilota, perché il
carbonio
è più rigido e leggero, mentre l’alluminio è più pesante e più flessibile.
La scelta dipende da come si abbina, in un determinato circuito, al pacchetto
generale della moto. Sulla Desmosedici GP10 cambia completamente il telaietto
reggisella in carbonio, che ha sei punti di attacco rispetto ai quattro
del progetto precedente. Ha anche funzione strutturale, collegata a quella
del telaio principale. Si tratta di un’evoluzione del materiale che i
piloti avevano già avuto occasione di provare sul circuito di Estoril,
in preparazione al Gran Premio del Portogallo del 2009. La nuova soluzione
ciclistica è stata pensata per rendere la moto più maneggevole e migliorarne
il comportamento nelle curve a S.
PRIMO APPUNTAMENTO La prima uscita ufficiale con una nuova compagna
è sempre la più delicata, soprattutto se su di lei pendono grandi aspettative.
Come quelle che hanno sulla Desmosedici GP10 tutte le persone coinvolte
nel progetto e i piloti della Ducati. Per sapere come andrà il primo
appuntamento
che “Desmo” e Stoner si sono dati in pista, bisognerà aspettare i
test
ufficiali della IRTA, in programma il 4 e il 5 di febbraio, a Sepang, in
Malesia.