di Nicolò Codognola - 06 September 2021

Aprilia: “Sospensioni semiattive su Tuono e RS 660? Potrebbero arrivare”

Sulla piattaforma Aprilia 660 potrebbero nascere anche le eredi di Shiver e Dorsoduro? Su Tuono e RS 660 arriveranno le sospensioni semiattive? A quando la Tuareg? Ci risponde Piero Soatti, Head Of Bike Engineering della Casa di Noale

Il cupolino e i pannelli laterali sono funzionali o devono “nascondere” elementi esteticamente poco piacevoli come cablaggi e serbatoi? Avete mai pensato ad una Tuono “svestita”?

“Sono elementi principalmente funzionali, il cupolino fisso ha reso famose le nostre moto per l’eccellente handling & stability combinata ad una buona protezione aerodinamica. I pannelli laterali sono spuntati nel tempo per esigenze soprattutto funzionali, le prime Tuono ne erano sprovviste. Nella Tuono 660 tra l’altro contribuiscono a migliorare il raffreddamento e deviare l’aria calda in modo che non urti le ginocchia del pilota. Però l’idea di una Tuono più svestita è intrigante e fattibile…”.

Sulla piattaforma 660 potrebbero nascere anche le eredi di Shiver e Dorsoduro?

“Direi di sì, la piattaforma meccanica 660 sta dimostrando di essere molto versatile quindi potrà avere altre declinazioni interessanti. In particolare direi che già la Tuono 660 fa tutto, o quasi, quello che fa la Shiver e lo fa meglio, come è logico che sia visto è stata sviluppata quasi 15 anni dopo. È più veloce e maneggevole, più comoda grazie soprattutto alla migliore protezione dall’aria e al nuovo posizionamento dello scarico e pesa quasi 40 kg in meno!”.

Il travaso di tecnologia elettronica dalle cilindrate superiori è evidente su Tuono e RS 660. Arriveranno anche le sospensioni semiattive?

“Stiamo dimostrando che con Tuono 660 abbiamo “allungato la coperta”, cioè lo stesso prodotto può fare tante cose, storicamente in contrasto, in modo egregio. Le sospensioni elettroniche potrebbero estenderla ancora di più e cioè potrebbero consentire una guida sportiva ancora più efficace ed al contempo maggior confort nell’uso quotidiano anche in coppia”.

Avete detto che la progettazione di ogni elemento della Tuono e della RS è avvenuto in parallelo, per ottimizzare ogni componente. È lo stesso per la Tuareg?

“L’impostazione iniziale della Tuareg è avvenuta in modo contemporaneo con le stradali e da quell’attività abbiamo capito che sarebbe stata molto diversa dalle sue “cugine”, sia a livello motoristico che, soprattutto, a livello veicolistico. Poi lo sviluppo delle Tuareg è stato portato avanti con un delay di circa 8-10 mesi rispetto a RS e Tuono 660”.

La coppa dell’olio di questo bicilindrico mi sembra molto profonda: come risolvete il contenimento dell’altezza del motore su una moto entro/fuoristrada come la Tuareg? “Questo è uno degli aspetti che abbiamo capito nella primissima fase di impostazione che citavo prima. Non è nostro uso scendere a compromessi nella ciclistica quindi la coppa dell’olio della Tuareg sarà specifica proprio per avere un posizionamento ottimale del motore nella moto ed al contempo un’ottima luce a terra per l’impiego fuoristradistico”.

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