di Alberto Motti - 27 February 2021

Honda SH350i 2021: come va, pregi e difetti

Il più grande della famiglia SH di Honda si rinnova completamente e vede l’arrivo di importanti aggiornamenti che riguardano motore, ciclistica, look e dotazione di serie. Vi diciamo come va

Tutto nuovo

Quest'anno l'ammiraglio della gamma SH di Honda si rinnova sotto ogni punto di vista. L’aumento di cilindrata di 50 cc del nuovo motore eSP+, Euro 5, si traduce in una potenza di picco del 12,4% più elevata, pari a 28,3 CV, ma soprattutto in una spinta più sostenuta su tutto l’arco di giri, garantendo una velocità massima di 134 km/h. Il telaio è stato rivisitato con l’obiettivo di ridurre il peso e lo stile completamente rinnovato. Una presa USB nel vano sottosella sostituisce la precedente ACC e il quadro strumenti LCD è del tutto rinnovato. Qui potete approfondire tutto ciò che c'è da sapere su ciclistica, dotazione, colori disponibili. Nella pagina successiva il nostro test.

Come va

Honda ha scelto Napoli per la presentazione del nuovo SH350i: le trafficate strade urbane, un tratto di autostrada e la tortuosa salita verso il Vesuvio ci hanno permesso di provarlo in tutte le situazioni. Il best seller ruote alte di Honda è completamente rinnovato, nell’estetica, ora più sobria del modello precedente, nel telaio, irrobustito per gestire maggior potenza e velocità massima, nel motore.

L’ergonomia, già ottima, non è cambiata, pur essendo piuttosto compatto ospita senza problemi anche piloti più alti della media. La pedana è stata leggermente allungata. L’avviamento e la gestione di apertura di sella e bauletto, avvengono sempre attraverso la smart key. Il vano sottosella ospita un casco integrale e dispone di presa USB (prima era una 12V). Completamente nuovo il cruscotto, completamente digitale.

In città si apprezzano la potenza del motore, sempre pronto e con vibrazioni ridottissime, e l’agilità del telaio. A Napoli il traffico è caotico, ma piuttosto lento: l’SH sorpassa in un attimo, senza esitazioni. Le strade partenopee sono abbastanza disastrate: l’anteriore tiene botta, ma il posteriore va in crisi un po’ troppo spesso sulle asperità più secche. Non peggio, anzi meglio di gran parte della concorrenza con architettura simile, ma resta il fatto che su buche e tombini la schiena soffre.

In autostrada l’SH non ha complessi di inferiorità. Fino a velocità indicate intorno ai 110-120 km/h ha ancora un ottimo margine di accelerazione. Con il parabrezza verticale e il bauletto, entrambi di serie, ci ha dato l’impressione di perdere un po’ di stabilità alle velocità più elevate, anche se potrebbe essere colpa del vento. Al ritorno, effettuato con uno scooter senza accessori, sembrava di correre su un binario. In occasione della prova completa verificheremo. Novità per l’SH, in caso di frenata brusca, le frecce lampeggiano ad alta frequenza per avvisare che sopraggiunge, dispositivo particolarmente utile lungo le strade suburbane ad alto scorrimento.

Molto bene sulla tortuosa salita verso il vulcano. L’asfalto in buono stato ci ha consentito di forzare un po’: l’SH si arrampica bene, segue la traiettoria impostata senza esitazioni e l’altezza da terra leggermente maggiore del modello precedente limita le grattate con il cavalletto nei tornanti stretti. I freni sono potenti e modulabili: come normale sugli scooter l’attacco è molto dolce, poi la frenata acquista mordente strizzando le leve. Con l’asfalto asciutto, l’ABS non si è mai fatto sentire, così come il controllo di trazione, disinseribile.

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