a cura della redazione - 24 April 2021

I segreti della ciclistica della KTM 890 Adventure

“Mono” regolabile, migliora l’impianto frenante, cresce il peso. Vi diciamo tutto quello che c’è da sapere sulla ciclistica della KTM 890 Adventure

Pressoché invariata, rispetto alla 790 Adventure, la ciclistica. Telaio e telaietto reggisella sono realizzati in tubi di acciaio. Il forcellone è un doppio braccio in alluminio e, in puro stile KTM, le nervature di rinforzo sono lasciate a vista e diventano un elemento di design. Coerente con la tradizione della Casa la scelta di far lavorare il monoammortizzatore senza leveraggi progressivi. Inclinazione del cannotto di sterzo, avancorsa e interasse valgono, rispettivamente, 25,9°, 107,8 mm e 1.509 mm. I cerchi sono a raggi, tubeless, con canale in alluminio, da 21” all’avantreno e da 18” dietro. Le sospensioni WP Apex garantiscono 200 mm di corsa a entrambe le ruote e l’altezza minima da terra è di 233 mm. Il serbatoio è il componente più caratteristico e ha richiesto uno sforzo progettuale considerevole, per via del fatto che è in un pezzo unico: le moto da rally della Casa e la 950/990 Adventure hanno un serbatoio simile, ma fatto in due pezzi e con altrettanti tappi. È fissato elasticamente al telaio in quattro punti. Per lavorare sul motore va rimosso. La 890 ha un nuovo ammortizzatore posteriore, con regolazione del precarico a pomello (a ghiera sulla 790) e registro dell’estensione (assente sulla 790). I mozzi delle ruote ora sono anodizzati anziché verniciati a polvere. L’impianto frenante presenta varie novità. Il richiamo del pistoncino della pompa anteriore è affidato a una nuova molla, più robusta, e sono state migliorate anche le guarnizioni. La pinza freno posteriore flottante ha nuovi pistoncini e piastre di separazione con le pastiglie, che migliorano la gestione della temperatura. C’è inoltre una nuova tubazione in acciaio. Il peso a secco dichiarato cresce di 7 kg, da 189 a 196 kg.

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