di Beppe Cucco - 11 December 2020

La Triumph Trident 660 si tuffa nel passato

Due versioni dal gusto rétro della nuova Triumph Trident 660. Una naked sportiva, con mezzi manubri, ruote a raggi e scarico tre in uno bianco e una sportiva semicarenata di impostazione classica. Non sono realizzazioni ufficiali Triumph, ma frutto del lavoro del designer Oberdan Bezzi

BK Concept

In Casa Triumph la Trident è una moto che ha conosciuto tre vite: la prima nel 1969, da vera sportiva (ma fragile e pure sfortunata perché si scontra contro la corazzata Honda CB750 Four); la seconda nel 1991, quando va in produzione la bordata delle moto costruite sotto la nuova proprietà di John Bloor, il magnate inglese che nel 1983 ha rilevato il Marchio ex Meriden. Tutte e due le vecchie moto hanno in comune l’essere rigorosamente nude e il numero dei cilindri, ovvero tre. Ed eccoci ora alla terza, l’ultimissima Trident 660 (qui il nostro test), un’originale naked, il cui stile nasce dalla collaborazione tra la Casa di Hinckley e il designer Rodolfo Frascoli, che ha il compito di portare sulle fiancatine quella gloriosa sigla. Per questo, il nuovo modello non poteva non rispettare la tradizione: anche la nuova versione, infatti, è una moto nuda spinta da un motore a tre cilindri.

Ma c’è chi vorrebbe collegare maggiormente questo nuovo modello alla storia del Marchio Inglese. È il designer Oberdan Bezzi, che propone due visioni di come potrebbe essere la nuova Trident 660 in veste sportiva rétro: la BK Concept e la Slippery Concept. La prima è “una naked sportivissima, con i mezzi manubri, le ruote a raggi e lo scarico tre in uno bianco, in pieno stile Seventies, pitturata nel caratteristico blu violetto del Team Koelliker e con le tabelle portanumero con il numero 11”. Un tributo alla 750 che portata in gara nel 1971 da Blegi e Galtrucco “si aggiudicò la 500 Km di Monza. La moto era schierata dal Team di Bepi Koelliker, al tempo importatore del Marchio Inglese in Italia ed era contraddistinta da una maniacale preparazione da parte di Domenico Pettinari e da un aspetto che al tempo fece innamorare tutti gli appassionati”.

Slippery Sam

La Trident 660 Slippery Concept, invece, rende omaggio alla Slippery Sam, che probabilmente è “la Triumph da competizione più famosa. L'appellativo le fu dato in occasione della partecipazione al Bol d'Or del 1970, dove copiose perdite d'olio finivano sulla gomma posteriore determinando ai piloti la non piacevole sensazione appunto di scivolare ad ogni curva. Tuttavia in quella occasione la moto si classificò in quinta posizione, ma la vera fama della Slippery Sam avvenne con le cinque vittorie consecutive nella classe Production nel mitico Tourist Trophy dal 1971 al 1975, che fanno di questa moto una vera leggenda”. Il concept proposto da Oberdan Bezzi si presenta come una sportiva semicarenata di impostazione classica, che rimanda proprio alla Slippery Sam.

Come detto, entrambe non sono delle proposte ufficiali Triumph, ma si tratta del lavoro del designer Oberdan Bezzi. Vi piacerebbe vedere nella gamma della Casa inglese moto simili?

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