di Beppe Cucco - 09 November 2020

Una Lamborghini a due ruote? Ecco la Mangusta

Carenatura muscolosa e spigolosa che ricorda quella delle supercar bolognesi, materiali nobili e fari a LED. È la “Mangusta”, la moto Lamborghini realizzata dal designer Al Yasid. Non si tratta quindi di un lavoro ufficiale della Casa

Oggi Lamborghini è una florida azienda del Gruppo Volkswagen, il colosso dell’automotive che comprende dodici marchi, provenienti da sette diversi paesi europei: Volkswagen, Audi, SEAT, Škoda Auto, Bentley, Bugatti, Lamborghini e Porsche per quanto riguarda le auto, Volkswagen Commercial Vehicles, Scania AB e MAN per i veicoli commerciali e Ducati per le moto. All’interno del gruppo, quindi, la Casa di Borgo Panigale è l’unica che si occupa di due ruote, ma vi siete mai chiesti come potrebbe essere una moto firmata Lamborghini?

A dire il vero nella storia della Casa di Sant’Agata Bolognese c’era già stata una moto, la Design 90 (la vedete qui sotto), ma fu un modello che non ebbe un gran successo. Nata a metà degli anni ’80, l'idea fu quella di usare come base tecnica una Kawsaki 1.000 e di rivestirla con una carenatura coerente con le Lambo dell’epoca. Il progetto fu affidato allo studio francese Boxer Design, che avrebbe dovuto produrne 50 esemplari. Gli estimatori, però, scarseggiarono, anche se il prezzo non era affatto proibitivo: nel 1986 servivano infatti 13.000 dollari per portarsi a casa una Design 90. Visti gli scarsi, nulli possiamo dire, riscontri avuti dagli appassionati, il progetto della Lamborghini Design 90 venne presto abbandonato (in tutto ne vennero prodotti solo sei esemplari).

Ma veniamo ai giorni nostri, visto che in casa Lamborghini non esiste una moto, ci ha pensato il designer Al Yasid a realizzarla. Ed ecco a voi la Lamborghini Mangusta, una moto realizzata sulla base della Ducati Diavel, ma con la qualità e gli elementi che ci si aspetterebbe di vedere su una Lamborghini. Ad esempio, Yasid ha disegnato la Mangusta con una carenatura muscolosa e spigolosa che ricorda quella della supercar bolognesi.

Per creare un veicolo leggero sono stati utilizzati materiali come alluminio e fibra di carbonio, sapientemente combinati tra loro fino a creare una struttura curva che accoglie la sella. Un altro elemento che collega la Mangusta con le auto Lamborghini sono senza dubbio i fari, composti da sottili strisce a LED a forma di “Y”, che conferiscono alla moto un look audace e aggressivo. Dal punto di vista della livrea, la Mangusta è stato mostrata in grigio Reventon Silver e giallo Aventador yellow. Voi quale preferite?

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