di Beppe Cucco - 19 October 2020

Marquez: “Per andar forte con la Honda devi essere un pilota completo”

Ad Aragon Alex Marquex ha conquistato il secondo podio di fila di questa stagione MotoGP 2020. Al termine della gara il pilota Honda si è detto più che soddisfatto per il risultato e spiega come andar forte con la RC213V

Dopo il secondo posto sul bagnato di Le Mans, Alex Marquez ha conquistato il secondo posto anche al GP di Aragon. Questa volta sull’asciutto. Al termine della gara il pilota Honda si è detto più che soddisfatto per il risultato ottenuto, spiega come andar forte con la RC213V e il legame con il fratello Marc.

Questo il commento di Alex, rilasciato ai microfoni di Sky al termine della gara: “Dopo Le Mans mi aspettavo un podio sull’asciutto, perché dimostra che possiamo essere veloci il prossimo anno, che per me è l’obiettivo principale. Oggi mi sono divertito un sacco. Ho fatto fino all’ultimo giro al massimo, perché avevo già conquistato il podio a Le Mans e volevo vincere. Ho dato il massimo, ma ho fatto un piccolo errore alla prima curva, quando mancavano due giri, sono andato un po’ lungo e ho perso contatto da Rins. Ma alla fine sono molto contento per aver fatto una gara nella quale mi sono divertito un sacco. Questa è la cosa più importante. E sono sicuro che anche i fan a casa si sono divertiti”.

In merito al passo in avanti fatto in sella alla Honda Alex spiega: “Ai test di Misano abbiamo fatto uno step importante, abbiamo provato setup differenti sulla moto. Ma è anche vero che abbiamo fatto uno step in avanti anche io e Nagakami, per capire meglio la moto, per capire come guidarla. La Honda è una moto che per guidarla al meglio devi essere un pilota completo. Non puoi essere forte solo in un punto, devi essere forte in staccata, in percorrenza, in accelerazione… E questo è il motivo per cui Marc faceva tanti errori nelle libere. Perché andava sempre al massimo per cercare il limite. Più il tempo passa e più impariamo a conoscere la moto. Sono contento di essere a podio con questa moto, che sì è difficile, ma ha il potenziale per andare forte. È vero che questa è una pista adatta alla mia guida e dove la Honda va molto bene. Oggi però penso che il mio risultato sia arrivato anche perché alla fine avevo un po’ più gomma degli altri. Questo lo avevamo già visto nelle libere, dove sono stato uno dei piloti che consumava meno le gomme, soprattutto all’anteriore. Mi aspetto anche di fare un bel risultato il prossimo week end, e poi aspettiamo Valencia.

E se suo fratello Marc fosse stato in pista con lui fin dall’inizio della stagione come sarebbero andate le cose? “Non lo sappiamo, lui è a casa, non è qui” dice Alex. “È vero che il lavoro in pista per Honda sarebbe stato un po’ più facile con lui, perché Marc conosce i limiti della moto. Sa quindi quando il problema è del pilota oppure è della moto. Questo è stato l’aspetto più difficile da capire quest’anno, soprattutto quando non avevamo molto grip. È vero che con Marc in pista forse sarebbe stato tutto un po’ più facile, giusto per avere un riferimento. Ma alla fine non lo so se questa teoria è vera o no, ma può essere”. Anche se non nega che essere il fratello minore “Alla fine per tutta la vita è stato un po’ difficile per me, ma sono fiero di mio fratello. Ho imparato tanto da lui, giorno dopo giorno. È vero che se le cose non vanno come devono la gente mi addita come il fratello di Marc, ma alla fine so che è così ed è una cosa che non mi dispiace. Mi piace essere suo fratello ed avere quella pressione addosso.

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