a cura della redazione - 23 June 2020

Confindustria ANCMA compie 100 anni

Nata come cooperativa di servizi, nel corso del suo primo secolo di storia l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori si è evoluta fino a rappresentare 159 associati, che fatturano più di 5,5 miliardi di euro

Era il 23 giugno del 1920 quando a Milano, con un manipolo di una trentina di imprese del settore, muoveva i primi passi l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, quella che nel corso del tempo si è evoluta da cooperativa di servizi fino a diventare un'associazione di categoria con 159 associati. Nel corso di questo secolo di storia l’Associazione è cresciuta fino a diventare socio unico di Eicma S.p.A., la realtà che organizza l’evento espositivo più importante al mondo per il settore, e offre rappresentanza a un comparto che fattura circa 5,5 miliardi di euro e impiega più di 20.000 a dipendenti diretti, che con l’indotto e la rete commerciale salgono a oltre 60.000 addetti. Tra gli associati ad ANCMA eccellenze del Made in Italy nel settore dei componenti e dell’abbigliamento, ma anche case estere, che trovano in quello italiano uno dei mercati più importanti e significativi. Basti pensare infatti che l’Italia occupa saldamente la prima posizione in Europa anche in termini di produzione, con 320.000 moto e 2,5 milioni di biciclette che escono ogni anno dagli stabilimenti presenti sul territorio nazionale.

Questo il commento di Paolo Magri, presidente di ANCMA: “l’attualità dei valori della rappresentanza e dell’associazionismo, soprattutto in un momento così difficile e di fronte alle sfide che attendono l’intera industria della mobilità. Volgendosi indietro la storia ci insegna che al termine delle prove più dure che ha affrontato il nostro Paese, il ritorno alla normalità è in qualche misura passato sempre attraverso il protagonismo dell’industria che ANCMA rappresenta. Dal 1920 la nostra industria ha una voce sola e ripercorrere il lungo cammino intrapreso dall’associazione e la storia delle vertenze con le istituzioni, rileggere le sconfitte e i risultati ottenuti, ci consente anche di riflettere sul contributo determinante che ANCMA ha dato alla diffusione delle due ruote, alla promozione del loro valore sociale ed economico, come anche alla crescita delle rispettive comunità di utenti, sportivi e appassionati”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA