Test gomme invernali da scooter: quali sono e come cambiano rispetto alle coperture tradizionali
PNEUMATICI INVERNALI DA SCOOTER
Per la prova si ringraziano per la collaborazione Matteo Noe e David Aurelio
Miera Bianchi di Dieci HP Moto di Rosate (MI).
PNEUMATICI INVERNALI DA SCOOTER La maggioranza degli utenti delle due
ruote, in inverno, si muove in scooter, mezzo che storicamente nasce proprio
per proteggere durante la marcia in condizioni meteo non ideali, e che
si sta evolvendo in buona parte nell’ottica di offrire qualità (comfort,
proiettività, sicurezza) sempre più “automobilistiche” a chi decide
di
servirsene per 365 giorni l’anno. Uno dei punti cruciali dello scooter
sono le gomme, che nella stagione fredda richiedono una particolare attenzione,
al fine di garantire la sicurezza del pilota e prevenirne le cadute. Proprio
per questo, oggi, esistono le coperture invernali, che un tempo non erano
disponibili, ma ora rappresentano un bel vantaggio e consentono di restare
sicuri, con una maggiore aderenza in caso di frenata improvvisa
sull’asfalto
vicino agli zero gradi. La crescente domanda dei consumatori scooteristi,
ha convinto le Case tedesche, da sempre le più attente al mercato invernale,
a cimentarsi nel tema della gomma invernale per scooter, con risultati
di vendita al di sopra delle aspettative (nei Paesi in cui il clima è
sufficientemente
mite da consentire l’uso invernale del mezzo: Francia, Italia e Spagna).
SCELTA COSTRUTTORE
SCELTA COSTRUTTORE Continental
è presente fin dal 2004 con le ContiNavigator, specifiche per scooter e
con una struttura convenzionale, che abbiamo montato sulla Vespa GTS; Metzeler
(in realtà al 100% italiana essendo di proprietà Pirelli) è arrivata nel
2007 raccogliendo la sfida di realizzare pneumatici invernali radiali per
gli scooter più performanti del mercato: lo Yamaha T-Max e il Suzuki Burgman
650. La gamma si estende ora verso il basso, con pneumatici di misura inferiore
e struttura convenzionale come quelli che abbiamo testato sullo Yamaha
X-Max. Avremmo voluto fare un confronto a parità di condizioni (giustamente,
perché le forti differenze ciclistiche tra i due veicoli hanno in parte
condizionato la prova), ma al momento le gamme dei due costruttori non
si sovrappongono, dal momento che Continental è partita “dal basso”
(misure
da 3,50-10” a 140/70-13”) e Metzeler con la FeelFree Wintec
“dall’alto”
(cerchi posteriori da 13” a 15” e anteriori da 14” a
15”, anche radiali).
QUATTRO STAGIONI
QUATTRO STAGIONI Si tratta
in entrambi i casi non di invernali vere e proprie, ma di “all
season”,
che all’occorrenza possono cioè essere mantenute tutto l’anno
– anche
se per l’estate sono un po’ “sprecate”. La marchiatura
“M+S” indica
la capacità di affrontare fango (Mud) e neve (Snow). Come è possibile?
Queste coperture hanno due punti qualificanti in comune: una mescola che
funziona bene in arco di temperature più basso rispetto alle estive (diciamo
0÷30 °C anziché 20÷40 °C) e un battistrada in grado di moltiplicare i
“punti
di attacco” e di evacuare efficientemente veli d’acqua consistenti;
eventualmente,
anche neve. Se aggiungiamo una durata attesa ben superiore alla media degli
pneumatici moto, è facile concludere che questa tipologia rappresenta il
vero anello di congiunzione tra la tecnologia delle coperture auto e di
quelle moto; infatti sia Continental, sia Metzeler, si sono avvalse durante
lo sviluppo della consulenza dei colleghi delle quattro ruote. Anche per
questo le filosofie seguite dai due produttori sono analoghe: mescola ricca
di silicio e battistrada modificato; anche se, quando si guarda al dettaglio,
si trova un disegno quasi tassellato per le Continental, contro quello
di derivazione Roadtec Z6 per le Metzeler, arricchito da “lamelle”
trasversali,
come sulle gomme da neve per auto. La struttura delle tele è convenzionale
per entrambe, ma Metzeler offre anche la costruzione radiale per i maxi-scooter
più diffusi.
CONDIZIONI DELLA PROVA
CONDIZIONI DELLA PROVA Naturalmente,
per fare questo test, abbiamo cercato il freddo, aiutati stavolta dalle
correnti siberiane che si sono accampate alle pendici delle Alpi surgelando
anche i fondi (asfalto, pavé, cemento, asciutto e bagnato) della pista
Pirelli di Vizzola Ticino. Per la prova abbiamo utilizzato uno scooter
a ruote “medie” (Yamaha X-Max 250) per le Metzeler FeelFree Wintec e
uno a ruote basse (Vespa GTS 250) per le Continental ContiNavigator. Per
entrambi i veicoli sono stati predisposti 2 treni nuovi, uno di coperture
estive (Metzeler FeelFree e Continental ContiTwist rispettivamente) e uno
di invernali. Tutte le ruote sono state strumentate con sistemi Zadi RTS
(Real-Time Sensor) di tipo TPMS, in grado cioè di rilevare in tempo reale
le condizioni di temperatura e pressione all’interno degli pneumatici.
Gli scooter sono poi stati strumentati con il nostro sistema GPS per rilevare
spazi di frenata e decelerazioni istantanee. Abbiamo voluto verificare
diversi aspetti fondamentali. Il primo è la sensibilità alla temperatura:
la gomma all-season deve funzionare da fredda come una estiva da calda,
per cui abbiamo messo a confronto le prestazioni in frenata delle estive
portate in temperatura e delle invernali a temperatura ambiente. Abbiamo
anche misurato il tempo di riscaldamento delle coperture estive su asfalto
freddo, per avere un’idea del tempo necessario a raggiungere le condizioni
di funzionamento ideali. Infine, abbiamo portato le gomme invernali, sempre
senza riscaldamento, su un circuito con asfalto pesantemente bagnato, per
verificare la capacità di evacuazione dell’acqua e la
“comunicatività”
con cui al pilota venivano trasmesse le sensazioni sul fondo.
ENTRATA IN TEMPERATURA
ENTRATA IN TEMPERATURA Partiamo
da qualche considerazione sul riscaldamento delle coperture estive. Sul
nostro circuito con curve e saliscendi, percorso a velocità sostenuta,
sono occorsi parecchi minuti (circa 20 giri) per arrivare in temperatura.
Sono state più veloci le Continental, agevolate anche dal diametro inferiore
che fa percorrere più giri di rotolamento a parità di distanza. Ma i 20
giri di riscaldamento restano un lusso che a fronte di una frenata improvvisa
l’utente medio non può permettersi. Potrebbe permettersi un ABS, se
l’offerta
delle Case non si fosse addirittura ridotta negli ultimi anni, nonostante
buone intenzioni e migliori proclami. L’utilità dell’ABS è invece
stata
confermata dai frequenti bloccaggi in cui siamo incorsi, soprattutto con
le estive il cui comportamento è stato comunque preso a riferimento. Con
asfalto asciutto, grazie alla sua ciclistica (interasse maggiore, telaio
più rigido, ruote più grandi, forcella telescopica) l’X-Max si comporta
globalmente meglio della Vespa GTS; quest’ultima, comunque, non va affatto
male: è sì meno rigorosa in staccata e tende a scomporre molto il posteriore,
ma in qualche situazione risulta addirittura più controllabile. È il caso
del pavé, dove la forcella dell’X-Max va subito a fondo corsa e lavora
sul tampone (e sulla spalla del pneumatico anteriore), in modo molto rigido,
mentre la bielletta oscillante della Vespa pare disporre di migliori doti
elastiche in questo frangente.
PROVA DI FRENATA
PROVA DI FRENATA
PROVA DI FRENATA | ASCIUTTO 70 km/h | BAGNATO 50 km/h | PAVÉ 50 km/h |
VESPA - ESTIVE | 21,32 | 14,16 | 13,30 |
VESPA - INVERNALI | 22,68 | 13,91 | 14,32 |
X-MAX - ESTIVE | 16,01 | 13,03 | 13,55 |
X-MAX - INVERNALI | 18,10 | 13,24 | 13,02 |
Il confronto che vedete in tabella si può leggere in due modi: come verifica del fatto che le M+S da fredde hanno prestazioni globalmente assimilabili a quelle delle estive in temperatura, perché le invernali sono “già in temperatura” da subito; e come dimostrazione che, per rendere come le invernali, le estive hanno bisogno di essere mandate in temperatura. Altrimenti, anche se in modo meno drammatico di quanto accada con le gomme racing, la loro aderenza decade. Questi risultati sono allineati a quelli riportati nei test dei pneumatici auto, in cui il grosso gap tra invernali ed estivi si ha non su asfalto freddo (asciutto o bagnato), ma nella tenuta su ghiaccio e neve, condizioni su cui ha poco senso provare veicoli a due ruote. Quello che è importante è quindi aver verificato che queste all-season forniscono un grip simile alle estive tutto l’anno: sono in grado di replicarne le prestazioni in pieno inverno, al prezzo di un deterioramento poco più rapido in estate.
PROVA DI MANEGGEVOLEZZA
PROVA DI MANEGGEVOLEZZA
In questo test, fatto su bagnato pesante, entrambe le coperture sono state
promosse. Grazie all’efficacia nel rompere il velo d’acqua espressa
dalle
ContiNavigator la Vespa migliora a tal punto che l’anello debole tornano
ad essere i limiti imposti dalla sua ciclistica, non più quelli legati
all’aderenza a terra. L’X-Max con le Metzeler fa sentire
maggiormente
il velo d’acqua sottostante, ma al contempo trasmette un grande feeling:
la moderata sensazione di “galleggiamento” non pregiudica la grande
sicurezza
comunicata da queste coperture, che hanno consentito al tester di percorrere
giri senza lesinare con il gas.
Nel complesso, insomma, queste
gomme all-season si sono mostrate valide e raccomandabili per chi usa lo
scooter tutto l’anno: un bel passo avanti in termini di tecnologia e,
soprattutto, di sicurezza. C’è da sperare che l’offerta cresca
ancora.