di Beppe Cucco - 06 April 2020

Vyrus Alyen, extraterrestre dal cuore Ducati

L’ultima nata della factory italiana Vyrus è la Alyen, una moto sportiva dalle linee futuristiche. Il motore Ducati Superquadro di 1.285 cc (più di 200 CV) è incastonato in un telaio a omega in magnesio. Il forcellone anteriore ha sistema di sterzata integrato nel mozzo

Nata per stupire

In questi giorni, purtroppo, anche qui vi parliamo spesso di virus, un virus che sta mettendo in difficoltà il mondo intero. Ora però vogliamo parlarvi di un altro tipo di virus… o meglio, di Vyrus, la factory di Ascanio Rodorigo (ex tecnico Bimota) che dal 2001 crea moto esclusive e prestigiose.

Proprio in questi giorni, infatti, Vyrus ha tolto i veli alla sua ultima creazione, la Alyen, una moto dalle linee a dir poco futuristiche spinta dal bicilindrico a L Ducati Superquadro. L’ultima creazione della Factory italiana arriva forse in un momento non proprio indicato per il suo nome, ma ammettiamo che l’estetica lascia di stucco e alcune soluzioni tecniche utilizzate sono molto interessanti.

La Alyen è spinta dal motore bicilindrico a L di 90° Ducati Superquadro di 1.285 cc in grado di erogare una potenza massima di 205 CV a 10.500 giri/min. Il telaio è a omega in magnesio, e lavora abbinato ad un forcellone monobraccio posteriore e uno bibraccio anteriore -in stile Bimota- che racchiude il sistema di sterzo. Quest’ultimo, denominato HWSS (Hydraulic Wired Steering System), è composto da due cavi in acciaio legati alle estremità del manubrio che scendono lungo il forcellone anteriore e collegati rispettivamente ai lati della ruota.

Carbonio, carbonio e ancora carbonio

L’insieme serbatoio (da 11 litri), telaietto reggisella e codino è interamente realizzato in carbonio e ha funzione autoportante. In carbonio anche i cerchi Rotobox “Bullet” da 17’’ a 10 razze di 5 mm di spessore, equipaggiati con pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa 120/70-17 e 200/60-17. La sella è in pelle cucita a mano e si trova a 800 mm dal suolo. Due le opzioni disponibili per fermare la moto: dischi carbonceramici o dischi Brembo T-drive di 320 mm “pista bassa” derivati dalla SBK, entrambi morsi da pinza Brembo GP4 RR Monoblocco. Nulla è stato dichiarato sulla scelta delle sospensioni, ma a giudicare dalle foto sembrano unità Öhlins.

Anche utte le sovrastrutture sono realizzate in carbonio e richiamano nelle linee (firmate Adrian Morton, designer delle attuali MV Agusta) un “alieno”, con alette aerodinamiche -chiamarle alette in questo caso forse è un po’ riduttivo- poste ai fianchi del radiatore e persino sui paramani (che includono gli indicatori di direzione, a LED). In carbonio anche i terminali di scarico, due, a forma di un grande imbuto squadrato, posti in alto dietro alla sella.

La nuova Vyrus Alyen verrà realizzata in soli 20 esemplari. Il suo prezzo non è stato diffuso, ma immaginiamo che questa moto non sia “per tutti”.

Scheda tecnica

Motore: Ducati, 4 Tempi, 2 cilindri a L di 90° con distribuzione desmodromica

Alesaggio: 116 mm

Corsa: 70,8 mm

Cilindrata 1.285 cc

Rapporto di compressione: 11,3: 1

Lubrificazione forzata

Raffreddamento a liquido

Potenza: 205 CV a 10.500 giri/min

Sei marce

Frizione: in bagno d’olio

Iniezione elettronica

Sospensioni: Push rod Twin Pivot Vyrus

Telaio: doppio omega in magnesio combinato ad un corpo in carbonio autoportante

Sistema di sterzo: Vyrus Hydraulic Wired Steering system

Inclinazione cannotto di sterzo: da 17 a 25°

Avancorsa: da 84 a 112 mm

Pneumatico anteriore: 120/70 ZR 17

Pneumatico posteriore: 200/60 ZR17

Capacità serbatoio: 11 lt

Interasse: 1.575 mm

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