Ducati Monster 695
La nuova "piccola"
Cresce di cilindrata la entry-level delle Ducati Monster, arrivando a toccare
i 695 cc e avvicinandosi così alla 800 nelle prestazioni. Modifiche al
motore, ora Euro 3, e a qualche dettaglio estetico senza stravolgere le
linee guida di un successo che dura da più di dieci anni. Più economica
la manutenzione.
Le famiglie allargate sono ormai entrate nel nostro costume, ma in ambito
motociclistico solo la Ducati Monster interpreta questa tendenza con
un’ostinazione
per nulla stucchevole.
Sono addirittura 175.000 le Monster vendute in tutto il mondo con motori
declinati in ben 11 cilindrate, con telai rivisti più volte nella
disposizione
dei tubi e nella colorazione.
Il tutto senza mai modificare né l’anima né lo scheletro di una
moto
che dal 1993 fonda il suo successo sul bicilindrico desmodromico, sul telaio
a traliccio e su linee sempre fedeli all’originale.
In precedenza ci siamo occupati anche della S4Rs (
Com'è fatta
Obbligatorio cominciare dall’aumento di cilindrata del bicilindrico a
due valvole raffreddato ad aria. È cresciuto l’alesaggio di 8 mm, ma è
contemporaneamente diminuita la corsa di 4,3 mm per misure che adesso valgono
88x57,2 mm.
Le modifche al propulsore hanno ridotto le sollecitazioni a carico dei
pistoni. Così ne guadagna l’affidabilità e la propensione del motore a
frullare a regimi elevati.
Sempre a vantaggio di una maggiore potenza massima sono aumentate le
dimensioni delle valvole di aspirazione e scarico fino a 43 e 38 mm contro
i precedenti 41 e 35 mm.
Tutta nuova anche l’elettronica Marelli che gestisce la sonda Lambda,
piazzata subito dopo la zona di confluenza dei collettori provenienti dai
cilindri, necessaria per far rientrare le emissioni inquinanti entro i
limiti previsti dalla Euro 3. A questo risultato concorre l’impianto di
scarico che si avvale di catalizzatori più lunghi.
Ciclistica immutata
Resta il classico traliccio in tubi di acciaio, integrato all’avantreno
da una forcella rovesciata Marzocchi da 43 mm non regolabile e al retrotreno
da un ammortizzatore Sachs che, invece, dispone della regolazione del precarico
e del freno idraulico in estensione.
Nessun cambiamento nemmeno per i freni: un doppio disco anteriore da
300 mm con pinze flottanti a 2 pistoncini e un piccolo disco da 245 mm
al posteriore.
A prima vista la 695 non differisce granché dalla precedente 620, e non
potrebbe essere diversamente dato che le uniche variazioni sono i colori
e le dimensioni dei loghi su serbatoio e fiancatine, ma suggerisce
un’impressione
di maggior ordine.
La cura nel posizionamento degli accessori e dei cablaggi elettrici lascia
completamente a vista il bel telaio e, assieme al colore nero preso da
diversi particolari, contribuisce a slanciare ulteriormente le forme della
Monster. La sella rimane molto vicina a terra, 770 mm, rendendo facile
a chiunque toccare con entrambi i piedi. La posizione di guida non è
però coercitiva. Le pedane sono correttamente distanziate e il busto
moderatamente inclinato in avanti per impugnare il largo manubrio.
Come va
Anche a bassa andatura il motore non sembra soffrire particolarmente. Riprende
da meno di 3.000 giri senza strappi o incertezze anche nelle marce più
lunghe e non accusa percettibili reazioni nell’apri e chiudi.
Le vibrazioni non sono mai fastidiose. Solo la frizione, nonostante
l’adozione
il dispositivo APTC Adler che riduce lo sforzo sulla leva, resta un po’
difficile da modulare. Vanta, però, il dispositivo antisaltellamento,
che gestisce bene anche le scalate più maldestre. Fin qui un
quadro
positivo che non si discosta molto da quello che offriva la 620.
La differenza si avverte quando si esce dalla città e si possono distendere
le marce.
C’è più potenza, quasi 11 CV, ma soprattutto è la maggior
disponibilità
di coppia e la migliore risposta all’apertura del gas che avvicinano la
695 alla 800 più che alla 620. Se ci si accontenta di procedere al
piccolo trotto, magari ammirando il paesaggio, l’uso del cambio
diventa
molto limitato.
Se sorgono pruriti sportivi, basta tenere il motore nella fascia più
alta del contagiri per avere prestazioni che poco hanno da invidiare a
quelle della sorella maggiore, come testimonia il tempo praticamente
coincidente staccato nell’accelerazione da fermo sui 400 metri.
L’impiego sportivo è ben digerito anche dal telaio che, con 24° di
inclinazione
del cannotto e 1.440 mm di interasse, non genera mai reazioni inaspettate.
Rimane il fastidio dato dal contatto dei silenziatori con l’asfalto
in piega, ma la taratura piuttosto consistente delle sospensioni ritarda
il fenomeno fino a limiti che difficilmente possono risultare penalizzanti
su strada.
La frenata è più che adeguata, anche se il doppio disco anteriore ha
un intervento talmente progressivo da far dubitare, sulle prime, della
sua potenza. Basta però applicare una trazione più energica sulla leva
per ottenere decelerazioni consistenti. Nella guida sportiva si vorrebbe
un comando più pronto, ma i meno esperti gradiranno sicuramente la possibilità
di dosare con facilità la frenata su fondi viscidi.
La città e il misto extraurbano risultano i terreni migliori per la nuova
Monster che in autostrada patisce la completa mancanza di riparo aerodinamico
offerta al pilota. Non risulta troppo penalizzante, invece, il serbatoio
da 14 litri (di cui 3 di riserva) che, grazie ai consumi contenuti, garantisce
una discreta autonomia.
Anche il passeggero è ospitato adeguatamente; le pedane sono
correttamente
distanti dalla sella e non è in posizione troppo soprelevata rispetto al
pilota. Un solido appiglio migliorerebbe ulteriormente la situazione del
secondo, che invece può contare su maniglie ai lati della sella troppo
basse per essere impugnate saldamente.
Con la 695 la famiglia Monster offre una moto che, pur continuando ad offrire
un approccio facile ed amichevole, può garantire il divertimento e il gusto
nella guida che la 620 faticava a dare per le prestazioni del suo motore.
Insomma, la piccola cresce e cresce bene.
La scheda
LA SCHEDA
Motore: a 4 tempi, bicilindrico a L,
alesaggio per corsa 88x57,2 mm, cilindrata 695 cc, rapporto di compressione
10,5:1, distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a cinghia
dentata e sistema desmodromico, 2 valvole per cilindro, lubrificazione
a carter umido con pompa ad ingranaggi (capacità coppa 3,4 litri),
raffreddamento
ad aria, potenza max 73 CV (53,7 kW) a 8.500 giri, coppia max 6,2 kgm (60,82
Nm) a 6.750 giri, omologazione Euro 3. Alimentazione:
iniezione elettronica Marelli, diametro dei corpi farfallati 43 mm;
capacità serbatoio carburante 14 litri compresa la riserva di 3 litri.
Accensione: elettronica
digitale; candele NGK DCPR8E. Avviamento:
elettrico. Impianto elettrico:
batteria 12V-10Ah. Trasmissione:
primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,85; finale a catena, rapporto
2,800 (42/15). Cambio: a
6 marce, valore rapporti: 2,461 (32/13) in prima, 1,666 (30/18) in seconda,
1,333 (28/21) in terza, 1,130 (26/23) in quarta, 1,000 (22/22) in quinta,
1,083 (26/24) in sesta. Frizione:
multidisco in bagno d’olio con comando idraulico.
Telaio: traliccio in tubi di acciaio; inclinazione
cannotto di sterzo 24°, avancorsa 96 mm. Sospensioni:
anteriore forcella rovesciata Marzocchi con steli da 43 mm, escursione
ruota 130 mm; posteriore forcellone oscillante con monoammortizzatore idraulico
Sachs regolabile nel precarico e in estensione, escursione ruota 148 mm.
Ruote: cerchi in
lega leggera a 3 razze, anteriore 3,50x17", posteriore 4,50x17";
pneumatici, anteriore 120/60-17, posteriore 160/60-17. Freni:
anteriore a doppio disco da 300 mm con pinza a 2 pistoncini; posteriore
a disco da 245 mm con pinza a 2 pistoncini.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2.100, larghezza
775, altezza 1.212, interasse 1.440, altezza sella 770, peso a vuoto 168
kg. Prestazioni:
velocità max n.d.
Manutenzione
Tagliando: programmato ogni 12.000 km. Lubrificazione:
olio multigrado Shell Advance Ultra 4 SAE 10W40; sostituzione ogni 12.000
km. Distribuzione:
gioco valvole a freddo ogni 12.000 km: aspirazione 0,05-0,20 mm; scarico
0,05-0,20 mm. Pneumatici:
pressione di gonfiaggio, ant 2,2 bar, post 2,4 bar.
Dati anagrafici
Costruttore: Ducati Motor Holding Spa, Via C. Ducati
3, 40132, Bologna, Italia, tel. +39-051-6413343. www.ducati.com.
Gamma colori: rosso, nero, nero opaco. Inizio
vendite: aprile 2006. Garanzia:
2 anni a chilometraggio illimitato.
Prezzo: 6.995 euro, indicativo chiavi in mano.
Il banco
L’erogazione è piuttosto regolare; le incertezze evidenziate dal grafico
in prossimità dei 4.000, dei 5.500 e dei 7.500 giri sono davvero minime
e comunque inavvertibili all’apertura del gas.
È possibile ruotare a fondo la manopola già da 1.500 giri, ricevendo subito
una spinta corposa e progressiva.